Di quarta rivoluzione industriale si parla spesso ma c’è il rischio che le parole, a furia di ripeterle, diventino slogan vuoti. Ecco perché nella puntata del nostro magazine tv EconomyUp, “Industria 4.0, dove sta il vantaggio” (andata in onda su Sky512 Reteconomy martedì 18 ottobre), il focus è sugli effetti concreti di questo fenomeno, ovvero il modo in cui le fabbriche intelligenti e i dati raccolti dalle macchine smart possono migliorare la produttività delle aziende e favorire la crescita dei guadagni.
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Affrontiamo il tema con ospiti provenienti dal mondo accademico e da quello imprenditoriale. A cominciare da Giovanni Miragliotta, direttore dell’Osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano, che spiega a che punto è l’Italia nel cammino verso la trasformazione digitale delle fabbriche e illustra i motivi dei ritardi di alcune imprese del nostro Paese.
Che ruolo possono avere le startup nel processo che porta a Industria 4.0? Gianni Potti, presidente del comitato nazionale coordinamento territoriale di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, sottolinea che le nuove imprese possono essere fondamentali e fungere da unità esterne di ricerca&sviluppo.
Proprio perché le startup sono un ingrediente necessario per aumentare produttività e redditività delle fabbriche, è d’obbligo sentire la testimonianza di quelle che più si stanno distinguendo nel settore. Come Alleantia, che si occupa di Internet delle cose industriale e ha messo a punto un dispositivo per rendere intelligenti i macchinari, raccoglierne i dati e connetterli con computer e sistemi IT. A raccontare la storia della startup, nata a Pisa nel 2011, è il suo fondatore e ceo Stefano Linari, ingegnere nucleare di 39 anni che prima di fare l’imprenditore ha anche fatto il ricercatore al Cern.
Infine, l’appuntamento con la nota stonata: questa volta Giovanni Iozzia riflette sulla mancata convocazione delle startup da parte del governo nell’ambito delle consultazioni per mettere a punto il testo del piano Italia 4.0.