Per fare in modo che il turismo in Italia diventi davvero una miniera d’oro servirebbero un mucchio di cose: investimenti, infrastrutture più moderne, marketing più efficace, competenze gestionali più diffuse, valorizzazione del patrimonio pubblico e tanto altro ancora.
Ma anche se siamo lontani dalla situazione, i dati del Rapporto sul Turismo 2015, a cura del Touring Club Italiano, documentano che il settore in Italia non gode di cattiva salute: all’ultima rilevazione (anno 2013) rappresentava un valore aggiunto (compreso l’indotto) di 165 miliardi di euro, pari al 10,4% del Pil, con 2,6 milioni di occupati (circa il 12% del totale).
In proiezione, il fatturato complessivo dovrebbe crescere e arrivare a quota 198 miliardi nel 2018. Nello specifico, poi, nonostante il calo del mercato domestico (-2,5% arrivi e -4,1% nelle presenze), penalizzato dalla crisi, l’incoming continua a essere in crescita (+3,1% arrivi e +2,3% presenze).
Insieme ai segnali positivi che si registrano nel mercato turistico, arrivano anche alcune risorse finanziarie significative a disposizione. Come quelle che intende mettere sul piatto Unicredit: 2 miliardi di euro entro il 2018 di nuova finanza al turismo italiano, di cui circa il 75% destinato a imprese con fatturato inferiore a 5 milioni di euro, dato il carattere prevalentemente micro imprenditoriale del settore.
L’istituto di piazza Gae Aulenti ha inserito quest’iniziativa nell’ambito di Unicredit 4 Tourism, un programma di progetti a sostegno delle aziende del settore lanciato il 20 aprile alla Unicredit Tower, in un evento a cui ha preso parte anche il ministro per i Beni e le attività culturali, Enrico Franceschini.
Il programma comprende anche un indice digitale per conoscere meglio il mercato e i concorrenti, nuovi strumenti assicurativi per la protezione del business e un percorso formativo per accrescere le competenze degli operatori turistici attraverso giornate denominate Tourism Day, che da giugno a dicembre si articoleranno in cinque tappe: Costa Smeralda, Treviso, Lecce, Catania, Firenze.
Il primo pilastro del programma è proprio l’azione sul digitale. In quest’ottica, si inserisce la proposta ai clienti, attraverso la rete di sportelli sul territorio, di servizi di alcune startup che operano nel settore. È il caso di Travel Appeal, che ha sviluppato un sistema per monitorare la reputazione digitale, attraverso i big data, delle strutture turistiche e identificare le aree da migliorare.
L’impresa, fondata da Mirko Lalli nel 2014 e incubata da H-Farm, ha ricevuto in marzo da Unicredit un finanziamento in equity e il suo software è venduto nelle filiali di quattro aree: Ischia, Firenze, Venezia e Rimini. Poi il numero di zone, come ha dichiarato Gabriele Piccini, country chairman dell’istituto, passerà a 17 nella seconda metà del 2015, fino a coinvolgere tutta la rete nazionale.
“Il turismo – ha dichiarato Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit – ha un peso totale pari all’8% dell’export complessivo del nostro Paese, in terza posizione dopo il tessile/abbigliamento e i mezzi di trasporto. Per arrivi internazionali l’Italia è solo quinta al mondo con numeri pari a circa la metà di quelli della Francia, dietro la Spagna che si colloca in terza posizione. Esistono ampi margini di miglioramento. UniCredit si impegna, con questo nuovo programma, a sostenere gli operatori del settore affinché migliorino la propria offerta di accoglienza. E puntiamo, anche grazie a queste iniziative, ad avere 30 mila nuovi clienti 2015-2018 nel turismo”.
I due miliardi messi a disposizione delle imprese turistiche andranno ad aggiungersi a quelli con cui la banca già supporta 45 mila aziende di questo settore: un monte impieghi da 4 miliardi di euro.
E se in questo caso, la banca rappresenta il settore privato, anche il pubblico annuncia di voler creare le condizioni per una crescita sostenuta. “Il numero delle presenze sul territorio è destinato ad aumentare velocemente: non contano le classifiche”, dice il ministro Franceschini a conclusione dell’incontro di presentazione di Unicredit 4 Tourism.
“Sono i numeri assoluti che contano, e in quelli il turismo italiano crescerà, trainato da Expo ma anche dalla riforma di tutto il settore: dal restituire la competenza per il turismo allo Stato al tax credit per la digitalizzazione delle strutture ricettive e per la ristrutturazione degli alberghi. Qualche risultato c’è già: l’anno scorso, nei musei pubblici, ci sono stati 2,5 milioni di visitatori in più”.