Turismo e viaggi, da dover ripartire? Il giorno dell’annuncio del primo vaccino contro il Covid19 di Pzifer, in Italia sono cresciute del 19% le ricerche di voli sulle piattaforme del gruppo eDreams Odigeo, tra le principali società di viaggi online in Europa. È un segnale di speranza, anche se non sarà facile.
Secondo le stime dell’Oecd (Organisation for Economic Co-operation and Development) il turismo internazionale ha visto un drastico declino dell’80% nel 2020. Il turismo domestico ha contribuito in parte a compensare il calo, ma la situazione resta obiettivamente critica. Secondo il World Travel and Tourism Council (Wttc) potrebbero essere a rischio 174 milioni di posti in tutto il mondo.
Diverse startup e scaleup attive nel travel, tra cui per esempio le statunitensi Hopper e TripActions, hanno sperimentato una grave battuta d’arresto a partire dal secondo trimestre 2020. Airbnb ha dovuto licenziare 1900 persone, seppure il debutto in Borsa a dicembre sia stato un successo grazie alla fiducia degli investitori nella sua capacità di resilienza.
Secondo Crunchbase, nel 2020 il venture capital investito a livello globale in società di viaggi e turismo è stato circa la metà di quello del 2019: 5,2 miliardi di dollari, contro i 10,8 dell’anno precedente.
Non possiamo ancora dire se e quando il settore si riprenderà. Molto dipenderà dagli esiti della vaccinazione di massa con il vaccino Pfizer e gli altri disponibili in Occidente, Moderna e AstraZeneca. Ma, se è vero che ogni momento di crisi può rappresentare anche un’opportunità, vediamo di capire da dove potrebbe ripartire il settore del travel per cogliere ulteriori opportunità di business.
Il turismo all’insegna della sicurezza
Da un’indagine di Booking.com, oltre la metà (51%) dei viaggiatori vorrebbe fare un viaggio rilassante nel 2021. Non a caso, dall’inizio della pandemia, l’utilizzo della parola chiave “relax” su Booking.com è aumentato del 33%. Ma cosa serve per far rilassare davvero i viaggiatori? Non a caso, al primo posto degli elementi “rilassanti” ci sono la salute e l’igiene: il 79% dei viaggiatori afferma che prenderà maggiori precauzioni durante i viaggi futuri. Booking.com ha anche registrato un aumento di oltre il 60% dell’uso di parole come “pulito” e “igiene” dall’inizio del Covid19.
Le “travel bubbles”
La fiducia sarà fondamentale quando i viaggi riprenderanno. Alcuni tour operator stanno già pensando di offrire ai turisti l’opportunità di viaggiare con le persone di cui si fidano di più: i propri amici e familiari. Trafalgar, Costsaver e Insight Vacations propongono a tutti l’opzione “travel bubble, bolla di viaggio”: piccoli viaggi di gruppo privati che consentono a familiari e/o amici di condividere un tour mantenendo una distanza di sicurezza dalle persone che non conoscono. Un tipo di esperienza che vuole dare la possibilità di stare insieme a chi è stato costretto a restare separato a causa della pandemia e nel frattempo a mantenere la distanza sociale.
Destinazioni più sicure
Le destinazioni più ricercate potrebbero essere quelle dei Paesi o aree che sono riuscite a controllare il coronavirus. Le precauzioni in vigore e il modo in cui è stata gestita l’epidemia potrebbero rappresentare una garanzia per i viaggiatori. Ciò potrebbe purtroppo anche portare al declino di mete turistiche finora popolari. Chi organizza viaggi dovrà assicurarsi di avere una serie di assi nella manica: luoghi particolari dove dirottare i turisti laddove altre mete siano sold out.
Turismo sostenibile
Dalla lotta al cambiamento climatico al sostegno alle popolazioni indigene attraverso il turismo, i tour operator non potranno esimersi dal seguire il trend della sostenibilità. Il Waldorf Astoria Maldives invita gli ospiti ad adottare una barriera corallina per proteggerla dal cambiamento climatico. In Giamaica, l’hotel GoldenEye e il suo partner della Oracabessa Foundation hanno lanciato un nuovo centro di immersioni dove gli abitanti locali e gli ospiti possono prendere parte al reimpianto delle barriere coralline del paese.
Prenotazioni aperte
Per il 2021, Exodus Travels offre ai turisti nord-americani la possibilità di prenotare sin da ora un viaggio verso la destinazione preferita, con l’idea di partire non appena la situazione sarà diventata più sicura. Se poi il cliente non può partire in quella data, Exodus si impegna a ri-prenotare un tour alternativo. Una situazione vantaggiosa per entrambe le parti.
Il ritorno degli intermediari
Internet sembrava aver posto fine all’intermediazione, anche nel settore del travel. Le grandi piattaforme online rischiavano di minare profondamente il business delle agenzie di viaggi o comunque dei consulenti e degli intermediari. Ma la complessità della situazione scaturita dalla pandemia riporta alla luce il valore degli esperti in grado di guidare il viaggiatore lungo un percorso previsto e personalizzato. Nel prossimo futuro, i viaggi diventeranno sempre più complessi e i viaggiatori potrebbero interagire con agenti e tour operator anche solo per farsi aiutare a gestire i voli aerei e le normative sanitarie da rispettare. Potrebbe dunque essere utile capire come l’innovazione si può coniugare con un nuovo modo di fare consulenza.