DOPO HYPERLOOP

Treno a levitazione magnetica Made in Italy: che cos’è e chi c’è dietro al prototipo di Ironlev



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L’azienda trevigiana Ironlev ha presentato “il primo prototipo al mondo di trasporto a levitazione magnetica progettato per funzionare su infrastrutture già esistenti”. E lo ha testato. È realizzato con Ales Tech, ex startup che aveva contribuito ad Hyperloop di Elon Musk. Qui la storia e i dettagli della tecnologia per sviluppare il primo Maglev italiano

Pubblicato il 21 mar 2024

Luciana Maci

Giornalista



ironlev
Ironlev

Il sogno di Hyperloop, il treno a levitazione magnetica ipotizzato da Elon Musk, è praticamente morto, ma una società hi-tech di Treviso continua a lavorare in quell’ambito, insieme agli ingegneri di una ex startup pisana che aveva contribuito in passato proprio al “treno dei desideri” di Musk.

A marzo 2024, a LetExpo, la Fiera del trasporto e della logistica sostenibili di Verona, l’azienda hi-tech trevigiana Ironlev ha presentato quello che ha definito “il primo prototipo al mondo di trasporto a levitazione magnetica progettato per funzionare sulle infrastrutture già esistenti“. Ironlev, che vuole rappresentare una nuova frontiera nella tecnologia di levitazione magnetica passiva, è stata sviluppata attraverso una collaborazione tra Ales Tech e Girotto Brevetti. Potrebbe essere il primo Maglev (treno a levitazione magnetica) italiano e uno dei pochi al mondo, ma meno costoso degli altri. Questo, almeno, nelle intenzioni dei suoi ideatori. Vediamo intanto chi ha partecipato al progetto.

Come è nata e cosa fa Ales Tech

Fondata nel 2016 a Pisa e poi incubata in e-Novia, Ales Tech è un’azienda del settore aerospaziale specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi meccatronici avanzati per il controllo della dinamica e delle vibrazioni. Si è distinta negli anni per lo sviluppo di sospensioni attive e sistemi di controllo per il progetto Hyperloop, avendo realizzato prototipi funzionanti in collaborazione con tre università americane. Questi prototipi sono stati testati e presentati alla SpaceX Hyperloop Pod Competition a Los Angeles nel gennaio 2017.

Cos’è Girotto Brevetti

Girotto Brevetti srl, azienda che fonda la sua attività economica sulla creazione di brevetti in ambito tecnologico e industriale e sul loro sfruttamento è stata fondata da Adriano Girotto, che è il fondatore e presidente di IronLev, nonché – come si definisce sul sito di Girotto Brevetti – inventore della tecnologia di levitazione magnetica omonima.

Cos’è IronLev

La tecnologia Ironlev, si legge nel sito aziendale, è un brevetto di proprietà della Ironbox srl, azienda italiana situata a pochi chilometri da Treviso (area di Venezia).

Dietro Ironlev “c’è una squadra dedicata di innovatori con competenze diverse ma complementari, che vanno dall’ingegneria meccanica alla strategia e al marketing, fino alla protezione della proprietà intellettuale”.

Come funziona la tecnologia IronLev

La tecnologia di levitazione magnetica (Maglev) è basata sul concetto secondo il quale i veicoli di trasporto, quali tram e treni, non si appoggiano più su ruote ma levitano su un cuscino magnetico grazie a binari di acciaio specificamente progettati. Questi binari permettono ai vagoni di aderire magneticamente e scorrere mediante un sistema di galleggiamento che non richiede energia elettrica, eliminando l’attrito e l’usura delle rotaie.

La società italiana IronLev ha detto di aver condotto il primo test di trasporto con magnetic levitation (maglev) su binari ferroviari esistenti e ha mostrato un video a LetExpo2024 (vedi QUI il video pubblicato da Reuters).

IronLev - Magnetic Levitation on a existing rail

La tecnologia IronLev, a differenza di altre soluzioni di levitazione magnetica ad alta intensità energetica e complessità tecnica, come il MagLev utilizzato nei treni ad alta velocità in Giappone, promette vantaggi significativi in termini di riduzione dei costi di costruzione e operativi. Il sistema sfrutta proprietà fisiche intrinseche per mantenere la levitazione, consentendo di spostare vagoni di grandi dimensioni con un dispendio energetico minimo.

La sperimentazione

Il prototipo presentato a Verona, un veicolo del peso di una tonnellata, è già stato testato: è riuscito a percorrere due chilometri sui binari della ferrovia Adria-Mestre, senza dover apportare modifiche o aggiunte alla tratta.

Durante il test, il veicolo prototipo ha percorso due chilometri della tratta prescelta a una velocità autolimitata di 70 m/h, “silenziosamente e senza stridori“, consumando un chilowatt in totale. La tecnologia, chiamata tecnicamente levitazione ferromagnetica passiva, funziona grazie a un particolare sistema di galleggiamento passivo, non alimentato da corrente, e può essere applicata non soltanto ai treni, ma anche ad altri mezzi che devono scorrere come serramenti, finestre, ascensori e scaffali metallici.

L’obiettivo di IronLev è di rendere la levitazione magnetica accessibile e applicabile non solo nei sistemi di trasporto tradizionali, come tram, metropolitane e treni ad alta velocità, ma anche in ambiti innovativi quali il sistema di trasporto Hyperloop. Che però, al momento, dopo anni di sperimentazioni e tentativi non andati a buon fine, sembra arrivato – è il caso di dirlo – al capolinea.

QUI LA STORIA DI UN TRENO CHE NON PARTIRÀ

Luca Cesaretti di Ales Tech ha evidenziato come la tecnologia IronLev permetta di ridurre drasticamente gli attriti, mantenendoli costanti anche ad elevate velocità, e di conseguenza di abbattere i costi infrastrutturali di un fattore significativo.

Le potenziali applicazioni di IronLev si estendono oltre il settore dei trasporti di massa, trovando impiego in aree diverse come le attrazioni di parchi di divertimento, i carrelli per le riprese cinematografiche, gli ascensori, i sistemi di parcheggio automatizzati, le soluzioni antisismiche e l’automazione industriale.

Cosa sono i treni Maglev

I treni Maglev (abbreviazione di “magnetic levitation”, ovvero “levitazione magnetica”) sono un tipo di treno che utilizza un insieme di magneti per sollevare, propulsare e guidare il treno lungo i binari. A differenza dei treni tradizionali che si affidano al contatto fisico tra ruote e rotaie, i treni Maglev levitano a pochi centimetri di distanza dai binari. Questo elimina l’attrito tra il treno e il binario, permettendo velocità molto elevate con una minore resistenza al movimento, oltre a ridurre significativamente l’usura dei componenti, contribuendo a minori costi di manutenzione a lungo termine.

Dove sono i treni Maglev nel mondo?

  1. Giappone: Il Giappone è un pioniere nella tecnologia Maglev, con il suo treno L0 Series che detiene il record mondiale di velocità per treni a levitazione magnetica, raggiungendo i 603 km/h. Il progetto Chuo Shinkansen mira a collegare Tokyo e Nagoya (e successivamente Osaka) con treni Maglev, riducendo drasticamente i tempi di viaggio.
  2. Cina: La Cina opera il Maglev di Shanghai, che collega l’aeroporto internazionale di Pudong con la periferia della città. Questo treno, in servizio dal 2004, può raggiungere velocità fino a 431 km/h, rendendolo uno dei sistemi di trasporto pubblico più veloci al mondo. La Cina sta anche sviluppando ulteriori progetti Maglev, inclusa una linea che potrebbe raggiungere velocità fino a 600 km/h.
  3. Corea del Sud: Il sistema Incheon Airport Maglev fornisce un servizio di trasporto locale a Incheon, vicino a Seul. Sebbene non raggiunga le velocità dei sistemi giapponesi o cinesi, rappresenta un’applicazione significativa della tecnologia Maglev.
  4. Germania: La Germania ha sperimentato la tecnologia Maglev con il Transrapid. Sebbene un servizio commerciale non sia mai stato implementato in Germania, la tecnologia tedesca è stata esportata e adottata per il Maglev di Shanghai.

La diffusione della tecnologia Maglev è stata limitata dai costi elevati di implementazione e dalla necessità di costruire infrastrutture dedicate. Tuttavia, i progressi nella tecnologia e l’interesse per soluzioni di trasporto sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico potrebbero portare a una maggiore adozione dei treni Maglev in futuro.

La proposta italiana punta proprio a questo: un Maglev Made in Italy e meno costoso degli altri.

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