La storia dell’innovazione tecnologica e digitale italiana comincia nel 1964, secondo la mostra “50 years of italian breakthroughs “, aperta all’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 3 al 5 ottobre in occasione dell’Innovation Week e curata da Andrea Granelli. E un motivo c’è. Concreto. Il 1964 è l’anno della fiera americana, New York, in cui venne presentata da Olivetti la P101, una macchina considerata il primo personal computer al mondo e che tante nostalgie di occasioni mancate produce ancora oggi fra investitori, tecnologhi e startupper.
Sono 5 decadi di “rotture” che corrispondono a oggetti o eventi che hanno lasciato il segno. Eccone alcuni solo per aiutare a comprendere come l’oggi sia il frutto di un passato fatto di alti e bassi.
• P101 di Perotto/Olivetti (1964)
• Valentine di Sotsass/Olivetti (1969)
• Intel 4004 – primo microprocessore al mondo – di Faggin/Intel (1971)
• Telepass di Fondazione Guglielmo Marconi, Olivetti, Marconi Italiana e GiugiaroDesign (1990)
• Smart Metering – contatore intelligente di ENEL (2001)
• Accelerometro (Mems) per Nintendo di ST Microelectronics (2005)
• Cyberhand, mano robotica con sensori tattili sviluppata alll’ArtsLab della Scuola Superiore S.Anna di Pisa (2005)
• Arduino la scheda microprogrammabile opensource di Massimo di Banzi (2005)
• Analog Inkject Printer per la stampa di oggetti fisici di grandi dimensioni (usando granuli e non polveri o inchiostro) di Enrico Dini (2007)
• iCub, il robot “bambino” sviluppato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (2009)
«L’evento non vuole essere solo una celebrazione ma soprattutto un percorso, un’indicazione per il futuro del digitale in Italia», spiega Granelli. « Vuole anche essere una occasione di incontro fra i giovani e le nuove tecnologie su cui organizzare visite scolastiche, workshop e momenti di approfondimento, convegni sull’innovazione e il digitale o semplicemente momenti di confronto sul contributo delle tecnologie digitali al futuro del nostro Paese»
La mostra è progettata per essere itinerante: non richiede grandi spazi ed è stata allestita in modo da semplificare il montaggio, smontaggio e trasporto. L’idea di replicare la mostra è di creare occasioni sul territorio nazionale di divulgazione e approfondimento dei temi della cultura digitale, legando ad ogni nuovo luogo in cui la mostra verrà allestita un insieme di attività divulgative e convegnistiche.