Oltre 5,8 milioni di euro raccolti, 42 progetti presentati, 21 campagne di successo (il 50% di tutte quelle proposte) e 19 portali autorizzati da Consob per la raccolta: sono le cifre aggiornate dell’equity crowdfunding italiano, l’innovativa modalità di raccolt fondi online nata circa 3 anni fa. Il 26 giugno 2013, infatti, la Consob emanava il “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte distart-up innovative tramite portali on-line“. Dal bilancio triennale emergono almeno tre elementi sui quali riflettere. Innanzitutto la sostanziale scarsità degli investimenti raccolti in questo arco di tempo: 5.891.140 milioni di euro. Una cifra che, negli Usa, è in grado di raccogliere una sola startup dagli investitori nella fase early seed. Un secondo elemento riguarda il numero di piattaforme autorizzate, 19, decisamente elevato in proporzione alla cifra complessivamente raccolta. La terza riflessione – e questo è un elemento che può essere letto in chiave positiva – attiene alle probabilità di successo di una startup che decida di affidarsi all’equity crowdfunding in Italia: in un caso su due la campagna è andato a segno, laddove in altri Paesi la percentuale di progetti che ce la fanno è molto più bassa.
Cosa è l’equity crowdfunding – È una innovativa modalità di raccolta fondi per cui, tramite l’investimento online, l’investitore acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società. È uno strumento che il nostro Paese ha normato per primo in Europa, con una legge e un successivo regolamento risalente a luglio 2013, ma finora non è decollato anche a causa di norme considerate restrittive dai player del settore. Lo scorso febbraio la Consob ha diffuso una riforma del regolamento per semplificare le procedure ed ampliare la platea degli investitori. Intanto a maggio è entrato in vigore il nuovo regolamento Usa sull’equity crowdfunding (nel Paese si ricorreva a questa pratica da tempo ma ancora non era disciplinata per legge). Il nuovo regolamento, implementato come parte del titolo III del Jobs Act, ha richiesto quattro anni di lavoro ed è il risultato dell’attività di lobbying dell’industria per rendere il processo più democratico. In base al regolamento l’investimento attraverso l’equity crowdfunding è possibile indipendentemente dalla ricchezza o dal reddito di chi investe, a condizione che i fondatori dell’impresa presentino relazioni finanziarie annuali alla Sec, in pratica la Consob statunitense. In cambio, le aziende possono raccogliere fino a un milione di dollari.
Quante e quali sono le piattaforme di crowdfunding in Italia – Attualmente sono in tutto 19. La Consob tiene il Registro dei gestori di portali per la raccolta di capitali di rischio da parte di startup innovative Questo Registro si divide in una sezione ordinaria in cui sono iscritti i gestori di portali (18) e una sezione speciale in cui sono annotate le banche e le imprese di investimento autorizzate alla prestazione (1). Qui è scaricabile l’elenco (con tanto di indirizzi e link ai siti) delle piattaforme della sezione ordinaria, qui l’unica piattaforma della sezione speciale. L’ultimo arrivato tra i portali è quello di AscomFidi. La piattaforma si chiama EquityStartup, è stata presentata a Milano ed è appunto un’iniziativa promossa da AscomFidi Nord-Ovest, la cooperativa di garanzia fidi costituita dall’Associazione del Commercio, del Turismo, dei Servizi e dei Trasporti della Provincia di Torino con il patrocinio di Federascomfidi, la federazione dei confidi di matrice Confcommercio. Intanto sta per partire una nuova campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Tip Ventures per raccogliere i fondi necessari al completamento del prototipo GlassUp, smartglass pensato per riprodurre i contenuti provenienti da device mobili (smartphone e tablet IOS e Android) utilizzando la tecnologia bluetooth. Il lancio di GlassUp è già fissato per ottobre 2016 presso la fiera di settore Wearable Tech Show di Santa Clara.
Quante sono le startup che hanno ultimato la raccolta – Nova Somor, Cantieri Savona, Cinny, Paulownia SP, Diamantech, Shin, BioErg, TocTocBox, Wayonara, Kyunsis, ME Scooter, Mediavox Pop, Enki Stove, Pronto Vet 24, CleanBnB, Xnet.
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Altre cifre – Ricapitolando, a breve l’equity crowdfunding in Italia potrebbe toccare i 6 milioni di euro. Dal 2013 ad oggi sono stati presentati 42 progetti. Esattamente la metà ce l’ha fatta e ha raggiunto il target di raccolta prefissato. Il target medio di raccolta è stato di 654.751 euro. L’investimento medio ammonta a 7.004 euro. L’andamento del ricorso a questo tipo di raccolta fondi è crescente: nel 2014 sono stati realizzati 4 deal, nel 2015 sette, nel primo semestre 2016 nove. Merito della riforma del regolamento? Probabilmente sì. Ancora però la strada è lunga. “Ci sono ancora troppi pochi progetti sulle piattaforme – dice Alessandro Lerro, presidente dell’Associazione Italiana Equity Crowdfunding (Aiec) – ma c’è una gran voglia di tornare a investire nell’economia reale. E cosa è più reale di una startup?”.