WIB, la startup di Nino Lo Iacono che si propone di rivoluzionare le vendite al dettaglio con il negozio del futuro, ha ricevuto un investimento di 750 mila euro da parte di Vertis Venture, RedSeed Ventures, e un pool di investitori privati per finanziare la produzione delle vending machine innovative “Warehouse In a Box” progettate per integrare la vendita automatica con l’eCommerce web/mobile.
WIB è una macchina per la vendita automatica evoluta in grado di gestire, grazie ad una tecnologia di movimentazione brevettata, un ampio catalogo di prodotti (alimentari, cosmetici, vini, elettronica, etc.) offrendo la comodità al cliente finale, di acquistare anche online attraverso PC, tablet o smartphone, ritirando poi gli acquisti nell’intero arco della giornata, una volta raggiunto il negozio WIB più vicino.
Noi di EconomyUp abbiamo contattato telefonicamente Nino Lo Iacono, founder e ceo della startup, per chiedere come è iniziata questa avventura e quali sono gli obiettivi futuri in seguito a questo investimento.
Quando è nata Wib? Quale idea avevate in testa?
Il progetto WIB è nato nel 2011 dalla combinazione di competenze ingegneristiche e di design. La società si è invece costituita nel 2013 dopo avere validato l’efficacia del modello, l’interesse del mercato e alla vigilia del lancio commerciale. Il settore della vendita automatica, soprattutto in Italia, è popolato da molti produttori di macchine ed operatori che offrono però da sempre il solito ristretto catalogo prodotti, fatto di snack, lattine e bevande. Noi di WIB abbiamo sempre creduto che la vendita automatica fosse un canale molto vantaggioso per il retailer e comodo per il cliente. L’idea di base era quindi quella di pensare ad una nuova tecnologia in grado di abilitare tutti gli altri segmenti del reatil alla vendita automatica, sopravanzando i limiti tecnologi delle soluzioni attuali. Abbiamo sempre sognato un negozio automatico in cui trovare ogni genere di prodotto, alimentari, elettronica, vini, cosmetici, farmaci etc e che fosse fruibile anche via web e mobile.
Come siete entrati in contatto con gli investitori?
Attraverso competizioni fra cui SeedLab (vinta l’edizione del 2012) e la finale Europea della Intel Business Challenge (Dublino, 2013). Abbiamo inoltre avviato una raccolta di equity crowdfunding online su SiamoSoci, che è stata di grande successo sia per la rapidità che per l’entità raccolta (530mila euro in 48 ore).
Cosa cambierete nella vostra governance?
Avendo ceduto circa il 40% del pacchetto azionario sono entrati soci con un peso notevole e diritti importanti, più che agli aspetti di questo tipo noi guardiamo agli investitori come ad un’opportunità di acquisire network e capacità manageriali.
Come investirete i soldi ricevuti?
Oltre ad arricchire il nostro team assumendo nuove figure tecniche, abbiamo già avviato la produzione di una pre-serie che verrà impiegata per test pilota insieme ad IperCoop Sicilia e per attività di marketing in particolare saremo presenti agli eventiVenditalia 2014, Linkontro Nielsen e siamo stati selezionati anche per l’evento Collide di Las Vegas, una delle tech conference più importanti a livello globale e punto di incontro fra startup ed investitori.