Una startup attiva nel co-working è diventata tra le più valutate al mondo. WeWork, società nata a New York che propone spazi di lavoro in condivisione, sta effettuando un nuovo round di finanziamenti che la porteranno ad essere valutata 16 miliardi di dollari. Una cifra che la fa salire al settimo posto nella classifica mondiale delle startup con la maggiore valutazione elaborata da Dow Jones VentureSource insieme a The Wall Street Journal e rilanciata da Business Insider: classifica guidata da Uber (51 miliardi di dollari), Xiaomi (46 miliardi) e AirBnb (25,5 miliardi).
Il valore di un’impresa – quando non è sul mercato ufficiale e le transazioni si svolgono sul mercato privato con la ricerca di fondi, istituzioni e/o singoli disposti ad investire – si calcola partendo dal prezzo per azione pagato per l’ultimo aumento di capitale e moltiplicando tale prezzo per il numero totale delle azioni.
►Uber, come si fa a dire che vale più di 50 miliardi
L’ultimo round di finanziamenti, guidato dagli investitori cinesi di Hony Capital, ha valutato WeWork 16 miliardi di dollari, valutazione aumentata del 60% dall’estate scorsa. In pratica ora vale sostanzialmente come 16 unicorni (così sono dette le rare startup che superano velocemente il miliardo di euro di fatturato). Se fosse quotata sul mercato finanziario, sarebbe il terzo gruppo di uffici per valore di Borsa nonostante i suoi metri quadrati siano molto più ridotti rispetto ai principali competitor.
La mega-quotazione sembra indirettamente premiare le nuove modalità di lavoro che si stanno imponendo a livello internazionale. WeWork ha infatti saputo farsi portavoce di un nuovo modo di lavorare e di vivere. Fondata nel 2010 da Adam Neumann e Miguel McKelvey, WeWork ha oggi sedi in 16 città del mondo, dagli Stati Uniti a Israele, dal Regno Unito all’Olanda. Affittare uno spazio in WeWork è relativamente economico: 350 dollari al mese per una scrivania non assegnata e 550 dollari per un ufficio personale. I co-worker risparmiano i costi per la sicurezza, reception, internet, stampa e spazi per conferenze, hanno possibilità di networking e di far parte di una sorta di incubatore, con tanto di magazine e con il motto “Do what you love” (fai quello che ami) scritto ovunque.
Grazie al nuovo round di finanziamenti WeWork intende lanciare l’espansione internazionale a partire dall’Asia, dove è pronta ad aprire i suoi locali in Cina, in Corea del Sud e in India.