L'EVENTO

Web Summit 2023, il diario di uno startupper: numeri da record e tanta intelligenza artificiale

Oltre 70mila partecipanti, provenienti da 153 Paesi del mondo, 900 investitori e più di 2.600 startup presenti. Il Web Summit 2023, a Lisbona, si conferma il posto dove essere per incontrare l’innovazione che attraversa il mondo. Ecco il racconto dei primi giorni

Pubblicato il 15 Nov 2023

Web Summit 2023

Dopo 2 anni, questa ormai è diventata quasi una tradizione. Anche per l’edizione 2023, ringrazio il Direttore Giovanni Iozzia e EconomyUp per avermi chiesto di scrivere un “Diario di bordo” direttamente dall’interno del più grande evento tech al mondo, il Web Summit di Lisbona. Per me è sempre un grande onore (e una bellissima sfida) cercare di trasmettere attraverso un articolo scritto le emozioni che si provano in questi giorni così speciali. Per 4 giorni, qui a Lisbona, sembra davvero di trovarsi al centro di tutto l’ecosistema tech internazionale. E probabilmente, lo siamo davvero.

Se vuoi rivivere o scoprire le edizioni precedenti, puoi leggere il mio diario delle edizioni 2021 e 2022 a questi link.

Lisbona è Web Summit: numeri da record

Partiamo da qualche dato statistico. Quest’anno i numeri del Web Summit, sono davvero da record, sia qualitativamente che quantitativamente. Si parla di oltre 70mila partecipanti, provenienti da 153 Paesi del mondo, oltre 900 investitori e di più di 2.600 startup presenti, di cui quasi un terzo fondato da donne. Insomma, cifre e dati a parte, fin dai primi istanti si percepisce la dimensione e la qualità di un evento che ha saputo arricchirsi e maturare in queste edizioni, senza però perdere il sano entusiasmo delle prime volte.

Per chi come noi arriva a Lisbona nel weekend precedente all’inizio ufficiale della manifestazione (scelta super consigliata), le sorprese iniziano fin da subito in aeroporto. L’accoglienza e l’organizzazione sono decisamente uniche per un evento di questo tipo e fanno sempre la differenza per la loro qualità: dalla possibilità di ritirare in anticipo pass e biglietti (senza nemmeno un secondo di attesa nonostante i numeri incredibili), fino alle dettagliatissime indicazioni per muoversi in città o la possibilità di comprare un abbonamento dei mezzi a prezzo scontato (cosa a mio avviso non necessaria data l’enorme disponibilità di taxi a prezzi iper competitivi e a player come Uber e Bolt che rendono facile e veloce muoversi ad ogni ora e in ogni punto della città).

Lisbona, almeno per questa settimana, è Web Summit e lo si percepisce ovunque. L’entusiasmo e l’elettricità che la città emana sono palpabili. Le strade e le piazze sono invase da startuppers, appassionati, VC e da tutti coloro che lavorano all’interno dell’ecosistema. Come dicevo qualche anno fa, per qualsiasi amante del mondo startup, qui in questi giorni sembra di vivere all’interno di un sogno ad occhi aperti.

Dal mio punto di vista, una delle note più positive di quest’anno è la massiccia presenza di italiani all’evento, decisamente molti di più rispetto agli anni precedenti (mi sbilancerei su un 10x rispetto a solo 2-3 anni fa), stimolati forse anche dall’entusiasmo di un ecosistema (finalmente) in forte crescita.

A mio avviso, avere così tanti italiani qui all’evento che innescano connessioni internazionali è strategicamente importante per alzare il livello medio del nostro ecosistema. Molto felice che, in piccola parte, anche questi nostri articoli su EconomyUp, usciti negli scorsi anni, abbiano spinto qualche persona a unirsi all’evento. Una gran bella soddisfazione!

E a crescere sono anche i numeri dei tanti gruppi WhatsApp in cui ci si scambiano contatti, best practice, informazioni e in cui ci si organizza per recarsi nei tantissimi side events che in questi giorni riempiono le vie della città. E senza perdere tempo, proprio in uno dei questi gruppi (animato da uno dei veterani del Web Summit, il mitico Andrea Romoli), organizziamo la prima birra al Musa (diventata ormai una tradizione nel weekend precedente all’evento) e la prima cena del Web Summit (organizzata da un altro veterano dell’evento, Matteo Lombardi di Stratega), in cui alla fine ci ritroviamo in una 20ina di persone provenienti da tutta Europa.

Lunedì 13 novembre: l’attesa per la nuova CEO Katherine Maher

La giornata inaugurale, lunedì 13, inizia nel pomeriggio, verso le 17.00. La voglia di conoscersi, scambiarsi idee e creare connessioni è forte e si percepisce nell’aria: basta sedersi ad un qualsiasi tavolo per iniziare a parlare con professionisti provenienti da ogni parte del mondo. Conosco Founder provenienti da Francia, Spagna, Germania, Portogallo, Italia, Stati Uniti, Canada, Brasile, Russia, Olanda, Belgio. Fantastico.

Ok, e ora affrontiamo l’elefante nella stanza. Sono stato indeciso fino all’ultimo se parlarne in questo articolo, ma l’assenza dell’ex Founder & CEO Paddy Cosgrave è l’argomento della giornata, ne parlano tutti. L’attesa per capire come la nuova CEO Katherine Maher riuscirà a gestire le prime ore del Summit dopo tutto quello che è successo è enorme. Ma non poteva essere altrimenti. Proprio mentre scrivo queste righe, l’inaugurazione è appena terminata, e devo dire che Katherine è stata perfetta. Tutto giusto, se fosse una pagella di un giocatore di calcio, la sua prestazione sfiorerebbe il 10. Una gestione impeccabile in un momento di tensione probabilmente senza precedenti in questo evento. Bravi bravi bravi.

Insieme a lei sul palco sono intervenuti Vasco Pedro – CEO & Co-Founder di Unbabel (unicorno portoghese), Jimmy Wales – Fondatore di Wikipedia, Cristina Fonseca – Managing Partner di Indico Capital Partners, Antonio Costa Silva – Ministro dell’Economia Portoghese, Carlos Moedas – Sindaco di Lisbona. In generale, decisamente un ottimo inizio.

Martedì 14 novembre: tanta AI e l’assenza delle Big Three

Il primo giorno di lavoro effettivo, dopo la giornata inaugurale, conferma che il Web Summit è l’evento a cui non si può mancare. Come ogni anno, il Summit evidenza in modo concreto i segni di un mondo che cambia. E lo fa benissimo.

In questa edizione le buzz-word che si sentono ovunque, sia tra i palchi che negli stand, sono Intelligenza Artificiale e Generative AI. Ok, e qui so già che tutti starete pensando “Ma dai?!” Sì, va bene avete ragione, non è una novità certo, contando come l’arrivo di ChatGPT abbia finalmente fatto toccare con mano a tutto il mondo le potenzialità infinite di questa tecnologia, ma se pensiamo che solo un anno fa si parlava solo di NFT, Metaverso e Web3, il cambio di rotta è stato davvero drastico e repentino.

Proprio per questo motivo, la sensazione è che manchi un po’ l’effetto wow. Ci aspettavamo tutti AI ovunque ed è esattamente quello che abbiamo trovato.

Grazie a Haziq Zargar e Catarina Margarido Ferreira, che mi hanno invitato all’evento come Media di questa edizione (e quindi avendo la possibilità di essere presente in duplice veste di CMO & Co-Founder di Crono e Giornalista), ho accesso a praticamente tutte le aree della manifestazione. E devo dire che questo è un vantaggio decisamente non da poco.

Girando per gli stand e i vari padiglioni, la quantità di persone, di parole, di strette di mano fa quasi impressione. Tutti erano decisamente allarmati dall’assenza delle Big Three a questa edizione (Amazon, Google e Meta) ma con grande piacere posso confermare che queste assenze, per ora, non si stanno minimamente facendo sentire.

Probabilmente la struttura dell’evento è arrivata ad una maturità tale da non dover più contare su grandi ospiti per creare un clima di innovazione. La sensazione è un po’ come quella di un ritorno alle origini, come se si fosse fatto finalmente un giro completo e le startup e la creatività si riprendono ora il loro spazio e la loro importanza. Il risultato è la sensazione di essere all’interno di un evento che in questa edizione ha ancora più voglia di rivoluzionare il settore.

I padiglioni dei singoli Stati

L’organizzazione dei padiglioni dedicati ai singoli Stati partecipanti in questa edizione è migliorata ulteriormente. Se alcuni stati ormai hanno raggiunto la perfezione (in questo un esempio da seguire è sicuramente la Germania), voglio fare i complimenti all’Italia e a ITA – Italian Trade Agency / ICE che ha fatto un bel passo in avanti rispetto alle precedenti edizioni (anche se si può e si deve ancora fare MOLTO di più) portando con sé 30 startup italiane con un ottimo livello di qualità medio (la selezione è stata davvero ottima, in ordine alfabetico: FunniFin, AIGEA Medical, Aptus.AI, AstraKode, Athics, Boatsandgo, Bitcoin People, Carchain, EvenFi, Crono, Easydoctor, Flywallet, Genuine Way, G-move, GRLS, Igloo, MynDoor, Spoki, Pharmaprime, PickEat, Powandgo, ReLearn, SMACE, Takyon, Trafficlab, UTwin, SnapAll, Winedering)

Il tempo scorre veloce e si fa subito sera. Come sempre i side event non mancano e noi decidiamo di dirigerci a una serata estone dove conosciamo alcuni founder tedeschi e brasiliani con cui ci dirigiamo prima alla Night Summit (evento serale ufficiale della manifestazione) e poi a un karaoke nella leggendaria Pink Street di Lisbona.

Finisce qui la prima puntata di questo Diario, in cui spero di essere riuscito a trasmettere calore e sensazioni di questo incredibile evento. Ci vediamo venerdì con la seconda e ultima puntata, in cui cercherò invece di portare trend e tematiche relative a tutto ciò che vedrò e vivrò nei prossimi giorni.

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Alex Roggero
Alex Roggero

Co-founder e CMO di Crono, startup che applica l'AI all'outbound prospecting (le azioni commerciali mirate a identificare potenziali clienti). È stato co-founder e CEO di Klondike e Chief Brand Officer di vtenext.

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