STARTUP STORY

W-her, la startup che aiuta le donne a muoversi in sicurezza in città ( e che piace a FCA)

Fondata nel 2016 a Torino da una psicologa esperta di user experience e da un ingegnere informatico, la società ha sviluppato un’app in cui una community di donne consiglia le strade migliori da percorrere. È tra i vincitori dei Digital Innovation Days 2018. FCA ha dedicato l’app alle sue dipendenti

Pubblicato il 05 Nov 2018

Wher

“Startup originale e che si rivolge ad un target, quello delle donne, con tasso di engagement elevato e crescente. Possibile una futura exit in una major tech company come Google e Apple”. Eleonora Rocca, Ceo e Fondatrice dei Digital Innovation Days, così presenta con ottimismo W-her, startup che si è classificata al secondo posto nella startup competition dell’evento sulla digital innovation che si è svolto a Milano a ottobre.

W-her è un’app in cui una community di donne consiglia ad altre donne le strade migliori da percorrere, per rientrare a piedi quando si è sole o per avere informazioni su una zona prima di partire in viaggio. Una startup dedicata alle donne, fondata da Eleonora Gargiulo, psicologa che si è reinventata imprenditrice.

Come è nata W-her: la storia della startup

L’idea di W-her (il nome, scritto anche wher, è un chiaro riferimento a Where – in inglese “dove” – e her – cioè il pronome femminile) è di Eleonora Gargiulo che l’ha sviluppata e fatta nascere insieme ad Andrea Valenzano. Classe 1985, origini napoletane, dopo una laurea in psicologia conseguita a Roma, Eleonora si trasferisce a Torino dove lavora per quattro anni nei laboratori di ricerca di Telecom Italia prima e del Politecnico di Torino poi, seguendo tutto ciò che riguarda la user experience research, cioè l’analisi dei bisogni degli utenti che utilizzano le tecnologie. È in questi ambienti che Eleonora frequenta ingegneri informatici, designer e project manager impegnati a realizzare tecnologie che siano innovative e interessanti per gli utenti. Ed è qui che Eleonora incontra Andrea Valenzano: classe 1989, ingegnere informatico e ricercatore al Politecnico di Torino, di lui Eleonora racconta che è “un creativo con la passione dell’imprenditoria”.

Ed è forse dalla contaminazione tra le loro diverse competenze che nasce l’ambizione di fondare una startup: “Occuparmi della relazione tra utenti e tecnologia non mi bastava più. La tecnologia fine a se stessa è poco utile. Perciò ho pensato di fondare una startup a impatto sociale, un’azienda con al centro uno strumento tecnologico di women empowerment” spiega la giovane imprenditrice.

Nel 2016 i due colleghi fondano W-her a Torino. “Sfatiamo subito i miti: questa startup non nasce dal pregiudizio che le donne non sappiano muoversi da sole in città, ma da reazioni psicologiche a eventi che ci condizionano. Quante volte ci sentiamo dire dal fidanzato o dai familiari ‘Non andare da sola in quella strada’ oppure ‘Meglio visitare una zona della città di giorno e non di notte’? Ecco W-her è la risposta a tutto ciò” puntualizza la Gargiulo.

Il team di Wher: da sinistra Andrea Valenzano, Eleonora Gargiulo e Roberta Marini

Come funziona W-her

W-her è la prima app che permette alle donne di scambiarsi consigli e indicazioni, come già si fa tra amiche, sui percorsi migliori da prendere per rientrare a piedi la sera oppure per prenotare un albergo quando si viaggia da sole in città che non si conoscono.

Il funzionamento è semplice: una volta fatto il login tramite social network le utenti si profilano inserendo le proprie abitudini di mobilità e scegliendo la città d’interesse per scoprire quali sono i quartieri e le strade suggerite dalla community. Dopo una breve descrizione del quartiere selezionato, si visualizzano le valutazioni lasciate dalle altre utenti con le informazioni di sicurezza delle strade in base ad una delle tre fasce orarie selezionate (giorno, sera e notte). Le strade viola sono le strade valutate come più sicure secondo diversi parametri come il grado di affollamento della zona, il livello di luminosità ma anche il diverso stato d’animo che quel luogo genera. La percezione soggettiva e le abitudini di mobilità sono determinanti nell’influenzare la scelta di consigliare o meno il passaggio su una strada ad un’amica, soprattutto quando si deve partire per un viaggio e non si ha ‘confidenza’ con la città in cui si sta andando.

Wher basa le sue fondamenta sul valore sociale dato dalla community e sul valore dei dati raccolti. Questa piattaforma, infatti, integra i dati provenienti dalla community di donne che costantemente condividono informazioni e strategie di mobilità (come accade con le recensioni su Tripadvisor o con i commenti in Google Local Guides su Google Maps) con i dati provenienti da piattaforme open source sui punti di interesse utili per le donne quali le fermate degli autobus, i parcheggi dei taxi, i locali aperti la notte e i parcheggi rosa.

Disponibile per Android e per iOS, potete trovare Wher su Play Store e Apple Store. Attualmente le città su cui Wher è attiva sono Torino, Catania, Milano, Roma, Bologna, Napoli, Palermo e Londra ma presto la startup conta di raggiungere molte altre città italiane ed europee.

Inoltre dai primi di luglio di quest’anno su alcune città italiane quali Torino, Roma, Milano e Catania, sull’app di Wher è stata introdotta la funzionalità del navigatore, uno strumento capace di calcolare e tracciare, in base alle valutazioni lasciate dalle altre donne, il percorso più sicuro per raggiungere a piedi la propria destinazione.

“La sicurezza è uno dei pilastri su cui Wher gioca la sua partita nel mercato di riferimento che è quello delle app di navigazione: alle donne che partecipano alla community viene chiesto, infatti, di segnalare quanto una strada sia luminosa, quanto affollata e simili” puntualizza la founder.

Ad oggi sono 5mila i download dell’app e per ogni città mappata tra 50 e 80 donne fanno parte della community dando consigli e suggerimenti sulle strade da percorrere.

L’obiettivo di W-her e l’impatto sociale della startup

L’obiettivo di Wher è rendere le città a “misura di donna”, facendo sentire ogni ragazza a proprio agio quando si muove in città o in quartieri che non conosce. Allo stesso tempo “vogliamo essere la voce positiva e propositiva delle città individuando quelle aree che vengono percepite come degradate affinché i decisori politici possano avviare processi di valorizzazione e inclusione sociale e, dall’altro lato, combattere gli stereotipi negativi legati alla sicurezza nelle periferie attraverso le esperienze di mappatura delle donne che ci vivono” continua l’imprenditrice.

La crescita di W-her: i finanziamenti, FCA, i prossimi passi

Nel 2016 Wher vince il programma di accelerazione TIM #WCAP Bologna. Durante il 2017 il team lavora alla versione beta dell’app e, ad ottobre 2017, viene selezionato per essere accelerato fino a marzo 2018 da SocialFare, centro italiano interamente dedicato all’Innovazione Sociale a Torino. A settembre 2018 chiude un round di finanziamento da 450mila euro guidato da Oltre Venture, il fondo italiano per Social Impact, e comincia ad espandere il team con nuovi giovani professionisti.

“Il giorno del lancio dell’applicazione era l’8 marzo. FCA ha inserito nel suo intranet la notizia dedicando l’app a tutte le dipendenti” racconta Eleonora Gargiulo. Un bel modo per festeggiare l’avvio dell’attività. Ed è solo l’inizio perché le sorprese non finiscono. Lo scorso ottobre il team di Wher, al quale nel frattempo si è unita Roberta Marini con il ruolo di Digital Strategy Manager, sale sul palco dei Digital Innovation Days 2018 perché la startup è tra le vincitrici dell’evento dedicato all’innovazione digitale: “Una grande emozione salire su uno dei palchi più belli che io abbia mai visto” racconta la Gargiulo. “È stata una bella occasione per sperimentare uno storytelling diverso, in cui abbiamo raccontato la nostra storia non come pitch ma sottolineando il valore sociale dell’impresa” spiega la founder della startup, mentre pensa già alle sfide future.

Nei prossimi mesi, infatti, Wher ha due obiettivi: un potenziamento tecnologico che unirà al servizio di open data analysis, già sviluppato dalla startup, un sistema di machine learning per amplificare e valorizzare il lavoro fatto dalle utenti, rendendo le mappe di Wher ancora più accurate. Il secondo obiettivo è quello di aumentare la presenza della community di Wher in altre città, sia italiane che europee, per offrire un servizio sempre più in linea con le esigenze delle donne, ovunque esse si trovino.

E sulla exit? “Al momento non siamo in contatto con Google e Apple” dice la founder, ma è probabile che una startup come Wher possa attrarre una company di questo calibro. La segnalazione di FCA la dice lunga…

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Concetta Desando
Concetta Desando

Due menzioni speciali al premio di giornalismo M.G. Cutuli, vincitrice del Premio Giuseppe Sciacca 2009, collaboro con testate nazionali.

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