Semplificazioni

Vita più semplice per le startup: solo due all’anno gli adempimenti verso il Registro

Una circolare del Ministero dello Sviluppo economico riduce da tre a due gli obblighi da assolvere per mantenere l’iscrizione alla sezione speciale del Registro delle imprese. Corbetta (Mise): “Semplificare è possibile. Ma richiede tenacia e analisi”

Pubblicato il 02 Set 2014

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Arriva una nuova semplificazione per le nuove imprese innovative. Una circolare appena emanata dal Ministero dello Sviluppo economico (N. 3672 /C del 29 agosto 2014) rende la vita più facile ai neoimprenditori dal punto di vista burocratico. La novità consiste nel ridurre da tre a due all’anno il numero degli adempimenti necessari a startup innovative e incubatori certificatori ai fini dell’aggiornamento dei dati e della conferma dei requisiti che servono per mantenere l’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese.

I tre adempimenti per anno solare nei confronti del Registro previsti dal decreto Crescita 2.0 (n.179 del 2012, convertito con la legge 221/2012), che ha introdotto e definito le startup innovative e ha indicato i requisiti per accedere alle agevolazioni previste per questo tipo di nuove imprese, erano:

  • l’aggiornamento delle informazioni fornite in sede di presentazione della domanda d’iscrizione alla sezione speciale del Registro (due adempimenti a cadenza semestrale);
  • l’autocertificazione, entro trenta giorni dall’approvazione del bilancio e comunque entro sei mesi dalla chiusura di ciascun esercizio, del mantenimento del possesso dei requisiti previsti per essere definiti startup innovative (o incubatori certificati), mantenere l’iscrizione al Registro e godere delle agevolazioni previste (un adempimento a cadenza annuale).

Per rendere il tutto più semplice ed evitare incertezze, la circolare ha stabilito che la dichiarazione semestrale può essere effettuata unitamente all’autocertificazione del mantenimento dei requisiti. “In pratica la conferma dei requisiti viene accorpata con uno dei due adempimenti che si fanno ogni sei mesi per il semestre di riferimento. Il tutto, senza rinunciare alla quantità e alla qualità dei dati forniti dalle imprese”, afferma Mattia Corbetta, della Segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo economico.

Nello specifico, si è previsto che il primo aggiornamento delle informazioni venga effettuato entro sei mesi dall’iscrizione della società nella sezione speciale del Registro delle imprese. Poi, a partire dal secondo adempimento, le scadenze per effettuare la dichiarazione semestrale al Registro sono uniformate rispettivamente al 30 giugno e al 31 dicembre di ciascun anno, con la precisazione che il secondo adempimento scade al 30 giugno o al 31 dicembre immediatamente successivo alla scadenza dall’anno dell’iscrizione alla sezione speciale del Registro imprese. In più, per ridurre appunto a due il numero di adempimenti annui, l’autocertificazione del possesso dei requisiti e l’aggiornamento semestrale delle informazioni si dovranno presentare congiuntamente.

La circolare scende nel dettaglio anche fornendo esempi. “Ad esempio – si legge – una società, start-up innovativa o incubatore certificato, che abbia esercizio solare con termine al 31 dicembre di ciascun anno ed approvi il proprio bilancio il 30 aprile 2015, depositerà l’attestazione di mantenimento dei requisiti […] entro 30 giorni, e cioè entro il 30 maggio 2015, e potrà integrare nella stessa l’aggiornamento delle informazioni di cui ai commi 12 e 13 (l’adempimento annuale, ndr) dando così contestuale adempimento all’obbligo di informazione semestrale […] con scadenza al 30 giugno 2015”.

Continuando l’esempio fornito dal documento ministeriale, se la società non approva il bilancio relativo all’esercizio 2014 entro il 30 giugno 2015 ha comunque l’obbligo di attestare il mantenimento dei requisiti entro lo stesso termine semestrale. Nel regolamento ministeriale si trovano inoltre anche indicazioni relative alle società il cui esercizio non coincide con l’anno solare.

Modificare queste norme ha richiesto un lavoro accurato di diversi mesi”, osserva Corbetta. “In quest’esperienza ho imparato che semplificare è possibile. Ma per farlo servono due cose: tenacia, per convincere tutte le parti in gioco che vale la pena dedicare tempo e energie alla causa, e voglia di andare a fondo nelle questioni. Fare semplificazioni richiede analisi certosina, creatività e conoscenza delle regole nel dettaglio. Solo così si possono sezionare chirurgicamente i problemi e trovare soluzioni in grado di arrecare un beneficio”.

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