Da forum ad associazione. VC Hub Italia fa un passo avanti e dopo l’annuncio della scorsa estate diventa un’associazione che si propone di diffondere la conoscenza del capitale di rischio, realizzando azioni di sensibilizzazione e di supporto istituzionale all’ecosistema dell’innovazione. E che ce ne sia bisogno lo dicono i numeri ancora troppo piccoli degli investimenti in Italia, che fanno del venture capital uno degli anelli deboli dell’ecosistema.
Gli attori sul mercato sono ancora troppo pochi ma adesso hanno deciso di fare sistema creando la nuova associazione. Ecco chi ne fa parte.
I numeri e la governance di VC Hub Italia
A fondare VC Hub Italia è stato un gruppo di gestori di fondi di venture capital: 360 Capital, Indaco Venture Partners, P101, Panakès Partners, PrimoMiglio, United Ventures.
All’associazione hanno poi aderito LVenture, Sofinnova Partners, Milano Investment Partners, Oltre Ventures, Endeavor Italia, Embed Capital, Aurora-TT, Genextra, Gaia Capital, Bheroes, A11 Venture, Lumen Ventures, RedSeed Venture, Biovalley Investment Partners
Attualmente i soci di VC Hub sono venti e gestiscono fondi per più di 1 miliardo di euro e hanno in portafoglio oltre 250 startup.
Nel consiglio direttivo di VC Hub siedono Fausto Boni di 360 Capital (presidente), Alessio Beverina di Panakes (segretario), Gianluca Dettori di Primo Miglio, Giuseppe Donvito di P101, Massimiliano Magrini di United Ventures e Davide Turco di Indaco.
Venture Capital in Italia, gli obiettivi della nuova associazione
L’obiettivo di questa VCV Hub, si diceva, è diffondere la conoscenza del capitale di rischio, realizzando azioni di sensibilizzazione e di supporto istituzionale all’ecosistema dell’innovazione. “L’hub intende costruire una cultura italiana del venture capital, che finora in Italia è stato limitato nel proprio sviluppo anche perché ancora non sufficientemente noto”, dichiara Fausto Boni, primo presidente della neonata associazione. Certamente, per accreditare il venture capital come asset class la nuova associazione contribuirà a diffondere i casi di successo italiani, quei best case che potrebbero spingere altri inventori a sostenere le imprese innovative.
L’ecosistema italiano delle imprese innovative è stato profondamente influenzato delle misure introdotte, a partire dal 2012, dallo startup act; ma una policy iniziale efficace a favore delle startup non è condizione sufficiente perché le imprese abbiano successo, se i risultati ottenuti non sono corroborati da azioni complementari, anche in altre aree di policy, per realizzare appieno il potenziale delle imprese innovative italiane.
VC Hub Italia intende presentare ai principali stakeholders proposte finalizzate a rendere possibile anche in Italia una dotazione di capitali paragonabile a quella che hanno le startup degli altri Paesi UE, per poter competere e scalare, poi, ad un livello internazionale. Altresì vuole proporre soluzioni e proposte che riguardano l’ecosistema delle startup.