Il vaccino contro il Covid-19 assicurato da una compagnia storica che si allea con una startup per proteggerlo nella sua fase più delicata, il trasporto. Si chiama Global Health Risk Facility, la soluzione pensata dai Lloyd’s of London in collaborazione con l’insurtech americana Parsyl.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea, insieme a una serie di altri Paesi come Canada e Regno Unito, domenica 27 dicembre hanno avviato ufficialmente la propria campagna di vaccinazione contro il Covid-19.
I vaccini attualmente disponibili sono quelli sviluppati dal colosso farmaceutico Pfizer in collaborazione con la compagnia tedesca BioNTech, e quello dell’azienda statunitense Moderna, specializzata nel campo delle biotecnologie.
Vaccino Covid-19, la sfida della distribuzione
Il processo di ricerca e sviluppo per un vaccino efficace contro il nuovo coronavirus è cominciato a gennaio 2020 e si è concluso in appena 11 mesi: tempistiche senza precedenti, rese possibili soprattutto grazie alle enormi risorse economiche messe a disposizione da privati, governi e istituzioni spronate dalla necessità di porre rapidamente fine alla pandemia e alla relativa crisi economica.
Sebbene aver trovato un vaccino sicuro ed efficace in meno di un anno sia stato un traguardo fondamentale per il ritorno ad una “nuova normalità”, secondo molti questo ha rappresentato solo la prima fase di un processo ancora più complicato. La sfida, ora, consiste nell’organizzare in modo efficiente la distribuzione di miliardi di dosi in tutto il mondo, nel minor tempo possibile e mitigando una lunga serie di rischi.
Il settore assicurativo ha accettato la sfida, preparando soluzioni studiate ad hoc per proteggere sostanze tanto delicate, sia dal punto di vista fisico che per le loro potenziali implicazioni a livello globale.
Vaccino Covid-19, i rischi di furti e attacchi informatici
Trasportare i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna dal rispettivo magazzino a ospedali, farmacie e case di riposo di tutto il mondo rappresenta una vera e propria impresa logistica.
Il vaccino di Pfizer-BioNTech deve essere conservato a una temperatura di -70 gradi, e ha quindi bisogno di speciali aerei, camion e freezer che assicurino il mantenimento costante della catena del freddo. Quello di Moderna, invece, resiste alle temperature di un normale freezer, tra i 2 e gli 8 gradi.
Inoltre, un vaccino efficace contro il nuovo coronavirus è da molti considerato come l’elemento chiave che ci permetterà di tornare lentamente alla normalità, rimettendo in moto le dinamiche che fino allo scorso anno ci sembravano scontate e regalando una boccata d’ossigeno ai tanti settori messi in crisi dalla pandemia.
La possibilità di incorrere in episodi di furto o danneggiamento, ma anche il rischio di subire attacchi informatici e intrusioni cyber sono quindi fattori da tenere in considerazione e da cui le aziende devono proteggersi.
Infine, il valore materiale: da mesi governi e organizzazioni internazionali stanno investendo miliardi nel tentativo di acquisire quante più dosi possibili, e problemi o imprevisti nel trasporto dei carichi potrebbero quindi immediatamente tradursi in pesanti perdite economiche.
Una polizza per il vaccino Covid-19: La Global Health Risk Facility
A fronte di tutti questi fattori, Lloyd’s of London, corporazione inglese attiva a livello globale, ha collaborato con l’insurtech americana Parsyl per creare una soluzione assicurativa pensata appositamente per proteggere i nuovi vaccini: la Global Health Risk Facility.
L’iniziativa coinvolge 14 partner internazionali attivi nel settore assicurativo o riassicurativo, che si sono impegnati a fornire coperture appropriate per il trasporto e la distribuzione dei vaccini e dei dispositivi medici a loro collegati.
Tra i membri del progetto troviamo AXA XL, McGill and Partners, Ascot Underwriting, Ernst & Young, RenaissanceRe e la U.S International Development Finance Corporation (DFC), che ha contribuito con un prestito da $26,7 milioni.
Il tutto, poi, sarà guidato da Syndicate 1796: il nuovo comitato pubblico-privato organizzato da Parsyl e operato da Lloyd’s. In più di 300 anni di attività del colosso inglese, questo è il primo comitato creato appositamente per rispondere alle necessità di un’emergenza sanitaria: il numero “1796”, infatti, è stato scelto proprio per ricordare l’anno in cui Edward Jenner cominciò a lavorare su quello che sarebbe stato il primo vaccino della storia, che ha reso possibile l’eradicazione del vaiolo.
Le prime polizze verranno sottoscritte a partire da gennaio 2021 e saranno inizialmente concentrate sui Paesi con un reddito da basso a medio-alto, ma il gruppo si sta organizzando per operare anche negli Stati con fasce di reddito più elevate. La copertura sarà attiva su tutte le fasi di trasporto e distribuzione in caso di furto, perdita, o danneggiamento del prodotto.
Parsyl, l’insurtech americana che guida il progetto
Fondata a Denver nel 2017, in pochi anni Parsyl si èimposta sul panorama assicurativo internazionale grazie all’attenzione dedicata al settore dei trasporti, un ambito rischioso che spesso richiede operazioni complesse e cooperazione su più fronti.
Puntando sull’Internet of Things (IoT) e sulla trasformazione digitale, Parsyl ha sviluppato una serie di soluzioni hardware e software che aiutano gli spedizionieri a comprendere e mitigare i rischi, proteggendo le merci in tutte le fasi della catena di distribuzione.
Nel 2018 la startup ha avviato partnership rispettivamente con AXA XL, a cui ha fornito i propri sensori IoT studiati per i trasporti via mare, e Lloyd’s, interessata invece a dispositivi di controllo per il trasporto di merci particolarmente delicate come prodotti high-tech o, appunto, dispositivi medici.
Nello stesso anno Parsyl ha inoltre cominciato a lavorare sulle operazioni di trasporto e distribuzione dei vaccini, collaborando la sezione ugandese della GAVI VaccinesAlliance.
Secondo Crunchbase, l’insurtech ha fino ad ora raccolto $19,3 milioni in tre diversi round di investimenti, l’ultimo dei quali conclusosi a luglio 2019.