Ecco gli unicorni insurtech: startup e scaleup che sono riuscite a raggiungere una valutazione pari o superiore a un miliardo di dollari ancora prima dell’entrata in Borsa. Un titolo, quello di unicorno, che è ormai sinonimo di successo ma anche di visione e strategie dirompenti.
In ambito insurtech sono 15 le startup, nate principalmente negli Stati Uniti o in Europa, che hanno visto lievitare la propria valutazione fino al miliardo. Vediamo che cosa propongono e in quali settori operano. Non è certamente una lista chiusa, perché altri unicorni arriveranno nelle praterie dell’insurtech.
Unicorni insurtech – assicurazioni mediche
Alan, Francia
Alan nasce in Francia nel 2016 da un’idea di Jean-Charles Samuelian, già co-founder dell’azienda di sedili per aviazione Expliseat, e Charles Gorintin, data analyst con esperienza in Twitter e Facebook. Negli anni la startup si è allargata ed è oggi attiva, oltre che nel suo Paese natale, anche in Belgio e in Spagna.
Nel portfolio della compagnia troviamo polizze mediche virtuali pensate per diverse tipologie di potenziali clienti: cittadini privati, startup e grandi aziende, ma anche hotel e ristoranti. Tutte le soluzioni sono semplici da sottoscrivere e intuitive da gestire, e offrono anche la possibilità di ricevere consulti medici virtuali direttamente tramite l’apposita app per mobile.
Alan è diventata unicorno nell’aprile 2021, dopo aver raccolto 185 milioni di euro in un round di investimenti di Serie D.
Bright HealthCare, Stati Uniti
Nata a Minneapolis, Minnesota (Usa) nel 2015, Bright HealthCare ha raccolto fino a oggi 1,6 miliardi di dollari in cinque round di investimenti. Nel corso degli anni ha portato a termine tre acquisizioni: la prima nel 2017 con Spyder Trap, startup specializzata nella progettazione di siti web, campagne social e app per mobile; seguita nel 2020 da Brand New Day, attiva in ambito Medicare e infine Zipnosis, che invece offre servizi di diagnosi e triage in modalità virtuale.
La startup opera in 14 stati americani e offre un’ampia gamma di polizze mediche pensate per imprese, famiglie, singoli individui e clienti del programma Medicare, finanziato dal governo americano e dedicato ai cittadini over 65 meno abbienti. Tutti i servizi di Bright Healthcare sono gestibili in modo completamente virtuale.
A giugno 2021 la compagnia ha debuttato sui mercati finanziari, vendendo 51 milioni di azioni per un totale complessivo di 924 milioni di dollari. La sua valutazione, da record, ha ormai superato i 10 miliardi di dollari.
Clover Health, Stati Uniti
Clover Health nasce in Tennessee, nel sud degli Stati Uniti, nel 2014. In sette anni di attività ha raccolto investimenti per più di 1 miliardo di dollari e nel 2017 ha raggiunto lo status di unicorno, dopo aver chiuso un round di Serie D da 130 milioni.
La startup offre polizze mediche pensate per i clienti del programma governativo Medicare. La sua piattaforma, chiamata Clover Assistant, è infatti in grado di raccogliere, strutturare e analizzare i dati sanitari e comportamentali degli utenti per migliorare i propri servizi e i programmi di cura.
Clover Health è entrata in Borsa nel 2020 tramite una fusione con la special acquisition company (SPAC) Social Capital Hedosophia Holding Corp. III.
Oscar Health, Stati Uniti
1,6 miliardi di dollari raccolti in 11 round di investimenti e una valutazione da 9,5 miliardi, aggiornata a marzo 2021: sono solo alcuni dei numeri di Oscar Health, startup insurtech nata a New York nel 2012. Tra i fondatori, oltre a Kevin Nazemi e Mario Schlosser, troviamo anche un nome particolarmente conosciuto: Joshua Kushner, fratello del genero di Donald Trump Jared Kushner.
Oscar Health offre polizze mediche pensate per soddisfare diverse esigenze, dai programmi Medicare alle coperture per famiglie o singoli individui: anche grazie alla flessibilità della sua offerta, a gennaio 2021 la compagnia serviva 529mila clienti in 291 contee americane, sparse per 18 stati.
Valutata per 3,2 miliardi di dollari già nel 2018, a marzo 2021 ha fatto il suo ingresso a Wall Street raccogliendo 1,2 miliardi di dollari.
Unicorni insurtech – Assicurazioni auto
Zego, Gran Bretagna
Nata a Londra nel 2016, Zego offre polizze innovative per veicoli aziendali, con soluzioni adatte sia a intere flotte che a singole vetture e autisti privati. I prodotti assicurativi sono estremamente flessibili e permettono di acquistare coperture che durano da un’ora, per esigenze occasionali, fino a un anno.
A luglio 2021 Zego ha assicurato più di 200mila veicoli per migliaia di compagnie e collabora con Uber, UberEats, Deliveroo e JustEat.
La startup è entrata a far parte del club degli unicorni insurtech a marzo 2021, dopo aver raccolto 150 milioni di dollari in un round di investimenti di Serie C. Al momento non è ancora quotata in Borsa.
Metromile, Stati Uniti
Metromile offre polizze auto pay-per-mile, i cui i premi vengono calcolati in base ai chilometri effettivamente percorsi dai clienti. Si tratta di un modello innovativo che si inserisce nel più ampio universo delle assicurazioni connesse, in forte espansione e caratterizzato dall’uso di sensori e dispositivi di tracciamento Internet of Things (IoT).
Metromile è nata a San Francisco nel 2011 e in dieci anni di attività ha raccolto quasi mezzo miliardo di dollari in nove round di investimenti, l’ultimo dei quali, da 170 milioni di dollari, chiuso a febbraio 2021.
Poco dopo la compagnia è entrata nei mercati finanziari tramite la fusione con la SPAC Insu Acquisition Corp II.
Root Insurance, Stati Uniti
Pioniera dell’innovazione a tutti gli effetti, Root Insurance è stata la prima compagnia assicurative mobile-first autorizzata per operare negli Stati Uniti. Le sue polizze auto sono usage-based: i premi vengono stabiliti in base alle abitudini di guida degli utenti, monitorate grazie a un’app da installare sullo smartphone. In questo modo, i guidatori più prudenti hanno la possibilità di risparmiare fino a 900 dollari all’anno rispetto ai costi delle polizze tradizionali.
Tutte le soluzioni assicurative sono acquistabili e gestibili in modo completamente virtuale, tramite il sito e l’app della compagnia.
Basata a Columbus, in Ohio, Root Insurance è stata lanciata nel 2015 e in meno di sei anni di attività ha raccolto investimenti per più di mezzo miliardo di dollari. Con la sua entrata in Borsa, a ottobre 2020, ha venduto 26,8 milioni di azioni a 27 dollari l’una, raccogliendo 724 milioni di dollari.
Assicurazioni casa
Hippo, Stati Uniti
Hippo è stata fondata nel 2015 in California da Assaf Wand ed Eyal Navon, e ha oggi raccolto investimenti per più di 700 milioni di dollari.
Con le sue polizze smart, flessibili e digitalizzate, ha rivoluzionato il settore delle assicurazioni sulla casa mettondo a disposizione degli utenti dispositivi Internet of Things (Iot) interconnessi e speciali sensori per monitorare costantemente le condizioni dell’abitazione e prevenire eventuali danni.
Sul sito di Hippo è possibile ottenere un preventivo personalizzato in soli 60 secondi e le sue polizze, disponibili attualmente in 37 stati americani, permettono di risparmiare fino al 25% rispetto ai premi tradizionali.
Dopo la fusione con la SPAC Reinvent Technology Partners Z – un’operazione da 5 miliardi di dollari che ha dato a Hippo liquidità per 1,2 miliardi – l’insurtech è entrata in Borsa nel marzo 2021.
Assicurazioni miste, aggregatori e tecnologia
Bolttech, Stati Uniti
Tempistiche da record per Bolttech che, fondata nel 2020, in meno di due anni ha raggiunto lo status di unicorno dopo aver raccolto 180 milioni di dollari nel suo primo round di investimenti, chiuso a luglio 2021.
Bolttech gestisce una piattaforma digitale che connette diverse compagnie assicurative permettendo loro di offrire ai clienti prodotti anche al di fuori delle rispettive aree di specializzazione. Allo stesso tempo, la piattaforma è accessibile anche da piccole attività commerciali o compagnie non direttamente attive nel settore insurance, che però vogliono comprare polizze oppure offrire il servizio ai propri clienti.
La startup collabora oggi con 150 assicuratori in 14 Paesi, e i suoi servizi hanno permesso di chiudere operazioni con premi dal valore complessivo di 5 miliardi di dollari.
Lemonade, Stati Uniti
Tra i colossi del mondo insurtech è impossibile non menzionare Lemonade, startup che nel 2020 era valutata per più di 4 miliardi di dollari e lo scorso luglio ha debuttato sui mercati finanziari raccogliendo 319 milioni di dollari.
Nata nel 2015, Lemonade offre polizze su vita, casa e animali domestici, un mercato quest’ultimo in rapida espansione. Presto, inoltre, saranno attivati prodotti assicurativi anche per il mondo dell’auto. Tutti i servizi di Lemonade sono completamente digitalizzati e le tecnologie all’avanguardia utilizzate permettono di chiudere un contratto in soli 90 secondi e ricevere una compensazione in caso di sinistri in 3 minuti.
Lemonade è attualmente attiva in tutti i 50 Stati americani e in Francia, Germania e Paesi Bassi.
Next Insurance, Stati Uniti
Next Insurance è nata nel 2016 a Palo Alto, nel cuore della Silicon Valley californiana. A fronte di investimenti per 880 milioni di dollari e più di 200 mila clienti serviti, la sua valutazione ha ormai superato i 4 miliardi di dollari.
La startup offre polizze digitalizzate per le piccole e medie imprese, studiate per cinque diverse categorie di rischio: responsabilità civile e professionale, auto aziendali, attrezzature tecniche e danni e infortuni.
Nella prima metà del 2021 ha avviato una partnership con Amazon per permettere ai membri del programma Business Prime di poter acquistare coperture assicurative flessibili in modo semplificato.
Next Insurance non è ancora quotata in Borsa, e rimane quindi di diritto fra gli unicorni insurtech.
PolicyBazaar, India
PolicyBazaar è l’unico tra gli unicorni insurtech insurtech basato nel continente asiatico, in particolare nello stato indiano di Haryana. Essendo in attività dal 2008 si posiziona anche come il più longevo.
La startup opera come un aggregatore per polizze di diverso tipo – dalla vita all’auto, passando anche per il settore sanitario – offerte da più di 50 compagnie assicurative. In questo modo i clienti possono comparare le offerte e trovare rapidamente le soluzioni che più rispecchiano le loro esigenze.
La startup ha raccolto quasi 800 milioni di dollari in 13 round di investimenti, l’ultimo dei quali chiuso a marzo 2021 per 75 milioni di dollari. È diventata unicorno nel 2018, dieci anni dopo il lancio, e ha in programma di quotarsi in Borsa nei primi mesi del 2022.
Shift Technology, Francia
Startup all’avanguardia attiva in ambito Software as a Service (SaaS), Shift Technology sfrutta l’intelligenza artificiale per aiutare le compagnie assicurative a evitare possibili frodi nelle operazioni di sottoscrizione delle polizze, valutazione dei sinistri e gestione delle procedure finanziarie.
La compagnia è nata a Parigi nel 2014 e fino a oggi ha raccolto 320 milioni di dollari in 9 round di investimenti. L’ultimo, il più sostanzioso, è stato chiuso a maggio 2021 per ben 220 milioni di dollari e ha permesso a Shift Technology di entrare nell’universo degli unicorni insurtech francesi, al fianco di Alan.
La startup è già attiva in più di 25 Paesi e tra i suoi clienti troviamo nomi ben noti, da Generali France all’agenzia giapponese Mitsui Sumitomo.
Tractable, Gran Bretagna
Tractable nasce a Londra nel 2014 e, dopo aver chiuso un round di Serie D da 60 milioni di dollari, a giugno 2021 è entrata nel club degli unicorni insurtech.
La startup sfrutta le potenzialità di tecnologie all’avanguardia, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, per analizzare rapidamente video o foto di veicoli o altre proprietà personali danneggiate e calcolare quindi l’ammontare della compensazione.
Nonostante le origini inglesi, Tractable ha ormai portata internazionale: fuori dal Regno Unito collabora con più di 20 agenzie assicurative attive negli Stati Uniti, in Giappone e in Francia, e conta attualmente 200 dipendenti.
Wefox Group, Germania
Dopo aver chiuso un megaround di investimenti da 650 milioni di dollari a giugno 2021, la valutazione dell’insurtech tedesca Wefox ha raggiunto i 3 miliardi di dollari. La startup, basata a Berlino, è stata fondata nel 2015 e pur avendo raccolto quasi un miliardo di dolllari non ha ancora debuttato sui mercati finanziari.
Wefox si definisce come una “compagnia assicurativa digitale” e offre polizze virtuali per auto, casa e responsabilità personale. Il suo punto di forza sta nell’automatizzazione dei processi: tutte le operazioni sono gestibili completamente online, dalla propria abitazione, con in più la possibilità di poter sempre contare sui consigli e l’aiuto di un team di esperti.
Oggi opera in sette Paesi europei, tra cui Germania, Spagna, Francia, Svizzera, Polonia, Austria e dal 2022 in Italia.