ECONOMIE EMERGENTI

Tunisia, prove tecniche di innovazione

Il premier Renzi è andato in visita nello Stato nordafricano per incontrare politici e imprenditori. Nonostante le difficoltà economiche, in quel Paese sono attivi da un anno un fondo di venture capital e una Startup Factory. Google ha lanciato un portale per l’innovazione (ma solo in arabo)

Pubblicato il 04 Mar 2014

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Prove tecniche di innovazione in Tunisia. Oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi è in visita nel Paese magrebino. L’agenda del presidente del Consiglio prevede incontri istituzionali con il presidente ad interim della Repubblica tunisina, Moncef Marzouki e con Mustapha Ben Jaafar, presidente dell’Assemblea nazionale costituente, momenti con esponenti femminili della società civile, ma anche meeting con una rappresentanza di imprenditori italiani operanti in Tunisia e con Whaida Boucha Maoui, presidente della Confindustria tunisina. Si parlerà dunque anche di imprenditorialità. E magari di innovazione. Difficile in un Paese passato attraverso il travaglio della Rivoluzione araba, che è al 121esimo posto nel mondo per tasso di crescita del Pil, ha un tasso di disoccupazione del 17,2% e un 3% di abitanti che vive sotto la soglia di povertà.

Difficile ma non impossibile. Perché nello Stato nordafricano, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, esistono da oltre un anno un fondo di capital venture, Capitalease, e una Startup Factory, entrambi focalizzati sullo stadio seed per le startup.

Capitalease è stato creato da Ugfs (United Gulf Financial Services) North Africa, una società di asset management con sede in Tunisia e storicamente focalizzata sugli investimenti di private equity ma che due anni fa ha deciso di avviare una società di venture capital come “esperimento”.

Un anno fa Ugfs ha appunto aperto Capitalease e WikiStartup, incubatore destinato a supportare il portafoglio di startup di Capitalease.

Capitalease offre alle aspiranti imprese mentorship, training e servizi di supporto da 3 a 9 mesi in base alle esigenze delle imprese. Finora ha stanziato un budget di 600 milioni di dollari, mentre Startup Factory gestisce 1,5 milioni di dollari. Per ora, però, i numeri non sono impressionanti: Startup Factory ha finanziato 9 startup, Capitalease tre.

Sull’innovazione in Tunisia si è “cimentata” anche Google. A giugno 2013 la Presidenza del Governo ha lanciato il portale ”Tunisia innovazione”, in collaborazione appunto con BigG. La campagna ”Tunisia Innovazione”, recitava un comunicato, “mira a sviluppare un quadro completo per i valori che hanno reso Internet una fonte inesauribile di innovazione e di rinnovamento a livello macro per generare una ripresa economica senza prosciugare le risorse di bilancio dello Stato”.

Si faceva poi riferimento al sito www.innovation.gov.tn dove “è stato pubblicato un primo rapporto che riguarda, specificamente, cinque temi: crescita, capitale umano, infrastrutture, ricerca e sviluppo”. Il sito, però, è solo in arabo. Curioso, per un colosso internazionale della Internet economy.

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