Come era stato annunciato, con dicembre è diventato operativo il nuovo Fondo Technology Transfer di CDP Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale Innovazione guidato da Claudia Pingue: ha una dotazione iniziale di 150 milioni di euro e supporterà la nascita e lo sviluppo di startup deep tech. Si “accende” quindi la “tessera” trasferimento tecnologico del piano del cosiddetto Fondo Nazionale Innovazione. Ecco un commento di Fabrizio Conicella, vicepresidente di InnovUp e general manager di OpenZone, grande conoscitore dei temi relativi al trasferimento tecnologico e alla relazione fra ricerca e innovazione.
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La notizia del lancio del Fondo Technology Transfer è sicuramente positiva: da oggi esiste infatti uno strumento nazionale di notevoli dimensioni rivolto alle startup del nostro Paese che va nella direzione di accorciare le distanze con gli ecosistemi più evoluti a livello europeo.
Technology Transfer, il ruolo dei Parchi Scientifici
Questo fondo rappresenta un’opportunità ulteriore per validare i risultati della ricerca tecnologica in atto, favorendo la nascita di nuove imprese innovative e agevolando il fenomeno del “licensing”, ovvero del trasferimento di know-how e brevetti dalle realtà innovative già esistenti alle aziende mature.
Diventa quindi ancora più cruciale il ruolo di partner da parte delle università, degli incubatori, degli acceleratori e dei Parchi Scientifici e Tecnologici presenti su tutto il territorio, che potranno parallelamente seguire nel dettaglio lo sviluppo dei progetti finanziati a livello nazionale.
Technology Transfer, il gap con Francia e Germania
Ovviamente non dobbiamo aspettarci che i 150 milioni di euro in dotazione al fondo possano essere la panacea che chiude definitivamente il divario esistente tra l’ecosistema italiano e quello francese o tedesco – ad esempio – ma la disponibilità di queste risorse va interpretata anche alla luce della recente operatività del Fondo Enea Tech come un deciso riconoscimento dell’importanza dello scambio virtuoso tra il mondo della ricerca e quello delle imprese da parte del Governo.
Le due sfide più importanti
Le sfide più importanti che il Fondo Technology Transfer dovrà affrontare sono sostanzialmente di due tipi.
- Il primo è legato alla selezione degli investimenti e dei macro-ambiti prioritari: senza dubbio dato il momento storico sarà naturale vedere interventi a favore delle realtà focalizzate sulla Salute e sulle “Life Sciences” in generale, sarà interessante vedere se sarà rivolto anche al mondo dell’innovazione digitale nei settori tradizionali (come ad esempio la cultura o l’agroalimentare) o a quello dell’aerospazio, dell’economia circolare e della sostenibilità, tematiche sulle quali il nostro Paese dovrà senza dubbio concentrarsi nel prossimo futuro.
- La seconda fa riferimento alla necessaria “sburocratizzazione” delle procedure legate all’ottenimento dei finanziamenti: in questo senso auspichiamo che nascano nuove sinergie sia con InnovUp che con le altre associazioni legate al mondo delle startup e delle PMI innovative per semplificare l’accesso al fondo da parte di realtà che per loro natura hanno l’efficienza e la velocità nel Dna.