Perché è importante lo startup approach? La pandemia ha creato instabilità e incertezza ma anche spazi di mercato che possono essere riempiti da proposte innovative. Per farlo servono, però, velocità e capacità di sperimentazione. Ecco perché anche per le imprese di grande tradizione e dimensione diventa prezioso il lean startup approach, dice in questa video intervista Stefano Mainetti, executive advisor del PoliHub, l’incubatore del Politecnico di Milano di cui è stato CEO per sette anni.
Il lean startup approach è un sistema scientifico, un metodo di lavoro per verificare, con tempi e costi ridotti, se un prodotto o un servizio funzionano sul mercato: elaborato e codificato da Eric Ries nel 2008, è ovviamente adatto soprattutto alle startup, ma può essere utilizzato anche da un’azienda consolidata.
Il lean startup approach sarà al centro di uno dei moduli dello Startup Boot Camp Flex, il nuovo percorso di formazione imprenditoriale promosso dal MIP, la School of management del Politecnico di Milano, che comincerà a settembre.
“È un approccio controintuitivo quello delle startup, che non avendo asset da difendere posso applicare in maniera intensa il metodo scientifico”, spiega Mainetti. “Quindi vanno avanti per esperimenti anche quando tutto non è pronto”.
Per un’azienda consolidata non è semplice applicare lo startup approach, perché ci sono asset da difendere, il modello organizzativo è spesso rigido e i processi sono inevitabilmente complessi.
“La grande impresa non può agire con la stessa rapidità di una startup”, aggiunge Mainetti. Ma per sviluppare nuovi servizi e prodotti, per approfittare delle opportunità di mercato, per costruire nuovi modelli di business usare gli strumenti e i metodi di lavoro di una startup, essere agili, diventa fondamentale.
È un modello organizzativo basato su trasversalità, orchestrazione, iterazione e liquidità. Come applicarlo? Facendo leva sulla struttura organizzativa, la cultura e le competenze, i processi e gli strumenti, l’ecosistema.
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