La notizia corre su Twitter. E’ stato lo stesso ministro Flavio Zanonato ad annunciare con un tweet di aver firmato il decreto che prevede incentivi fiscali per chi investe in start up innovative. Dopo quella del titolare del dicastero dello Sviluppo economico, adesso manca la firma del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale sarà necessaria la registrazione della Corte dei Conti. Come ha previsto il capo della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo, Stefano Firpo, “all’inizio del 2014 la misura sarà pienamente operativa”. Coprirà anche il 2015 e varrà anche per gli investimenti effettuati nel corso del 2013.
Una settimana dopo il via libera della Commissione europea è, quindi, avviata sulla buona strada una misura che dovrebbe liberare nuove risorse finanziarie a favore dell’ecosistema dell’innovazione. Chi investe in start up, ma solo quelle con i requisiti richiesti dalla legge voluta dall’ex ministro Passera e quindi accolte negli appositi registri delle Camere di Commercio, avrà un significativo vantaggio fiscale: il 19% per i privati fino a un massimo di 500mila euro; il 20% per le società fino a un massimo di 1,8 milioni. Il risparmio cresce rispettivamente al 25% e al 27% se la start up ha valore sociale o è attiva nel settore energetico.
Il provvedimento non risolverà da solo la cronica carenza di capitali destinati all’innovazione in Italia ma sarà sicuramente uno stimolo a guardare con interesse all’innovazione come opportunità di investimento. Già nel suo discorso al Senato in occasione del voto di fiducia, a inizio ottobre, il premier Letta aveva richiamato l’importanza di incentivare gli investimenti in innovazione. E ades