L’Italia come il Cile o il Canada: entro marzo dovrebbero essere operativi i meccanismi per agevolare la concessione di visti agli startupper stranieri che vogliono avviare un’attività nel nostro Paese. Lo stesso tipo di agevolazione già concessa da tempo ai giovani aspiranti imprenditori dal Paese latino-americano e dallo Stato nord-americano.
Lo riferiscono a EconomyUp fonti del Ministero dello Sviluppo Economico, ricordando che il Decreto Flussi approvato il 25 novembre ha introdotto una categoria di visti, il cosiddetto “Startup Visa”, dedicato appunto agli stranieri provenienti da paesi extra Ue che desiderano avviare una startup innovativa in Italia.
La legge c’è, si tratta di farla partire. E tutto sarebbe pronto per la partenza. A breve sarà creato un portale, frutto di una collaborazione tra Mise e Ministero degli Affari Esteri (Mae), dove gli startupper stranieri potranno inserire i propri dati. I ministeri potranno così effettuare in modo semplice e pratico una valutazione dei requisiti necessari all’assegnazione del visto. A fianco del portale, i dicasteri prevedono l’invio di opportune comunicazioni in merito alle ambasciate.
Dovrebbe bastare questo, dicono le nostre fonti, per far decollare “Startup Visa”, il visto facile per i non italiani.