Startup senza notai: un mese di polemiche, incontri, pressioni (ufficiali e ufficiose), interventi. Il 29 marzo, con una sentenza del Consiglio di Stato, scoppia il caso: non si possono più costituire le startup innovative online e gratis, senza notaio.
Nell’ecosistema dell’innovazione monta la rabbia e la protesta, perché quella che potrebbe sembrare una questione marginale nella vita delle startup diventa il segnale preoccupante di una scarso presidio nel Governo Draghi sul sostegno alle nuove imprese innovative e di una resistenza che ancora troppi pezzi della società italiana oppongono alla semplificazione e all’innovazione.
Adesso l’ultima parola tocca al Governo che potrebbe rimediare alla “distrazione”
con un intervento nel prossimo decreto-legge “Imprese”
Questa non è una guerra startup contro notai, ma una battaglia per la modernizzazione e la digitalizzazione del Paese. Dice il presidente di InnovUtp Angelo Coletta: “L’Associazione sin dall’inizio della vicenda sta sollecitando le Istituzioni affinchè si trovino soluzioni volte a sanare la situazione pro-passata e ad innovare efficacemente il processo costitutivo pro-futuro. In tal senso,sta lavorando, di concerto con i professionisti associati, per addivenire ad una soluzione condivisa che possa garantire in modo efficace i controlli di legalità sottolineati dalla sentenza del Consiglio di Stato, ma che allo stesso tempo non rappresenti un ostacolo allo sviluppo rapido delle imprese innovative italiane rispetto alle loro omologhe europee”.
Il tema, quindi, è costruire un ecosistema e, in ultima istanza, un Paese che sia competitivo. “A differenza delle aziende tradizionali, le startup hanno la propria forza nella rapidità di risposta ad un’esigenza non ancora soddisfatta dal mercato e nelle idee “disruptive” che possono evolvere anche in mancanza di fondi iniziali a sostenerla”, spiega Coletta. “Proprio a questi principi chiave si ispira la direttiva UE 2019/1151 sull’utilizzo di strumenti e processi digitali nel diritto societario. Sempre più spesso leggiamo di nostri connazionali che hanno successo con la propria startup all’interno di ecosistemi più sviluppati, ma solo cogliendo i buoni esempi dei Paesi che da anni hanno facilitato la vita delle giovani imprese innovative grazie alle soluzioni offerte dal digitale (soprattutto sul piano burocratico) potremo vedere il primo unicorno nato, accelerato e infine “quotato” in Italia.
Qui ricostruiamo tutti i passaggi della vicenda
che comincia una decina di giorni prima la sentenza del Consiglio di Stato.
Il 19 marzo, in occasione del Digital Day 2021, diversi stati membri siglano lo Startup Europe Standard, che al punto 1 prevede: “Costituzione rapida delle startup, entrata facile nel mercato – Un imprenditore può costituire una startup (entità legale) sia online che offline in un giorno, con una tassa di non oltre 100 euro. In casi eccezionali, per effettuare controlli adeguati, la costituzione deve essere possibile entro una settimana”. Questo principio va tenuto presente per inquadrare e leggere correttamente gli eventi delle settimane successive.
29 marzo
La sentenza del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso dei notai contro il decreto varato dal MISE che dal 2016 permetteva di costituire una startup gratis online senza ricorrere a questa figura professionale. Immediata la reazione dell’ecosistema che sul web esprime la contrarietà e la delusione per un’inversione di marcia che arriva nel momento in cui Paese parla di transizione digitale e sta per chiedere importanti risorse all’Europa per accelerarla.
31 marzo
L’approvazione dell’emendamento pro notai
La Camera approva in prima lettura la legge di delegazione europea 2019-2020 per il recepimento di diverse direttive europee tra cui quella sulla costituzione di società online con un emendamento – introdotto in Senato – che sembra scritto per favorire i notai ed escludere qualsiasi agevolazione per le startup.
1 aprile
La lettera aperta a Draghi dall’Intergruppo Parlamentare per l’Innovazione
I parlamentari dell’Intergruppo Innovazione inviano una lettera aperta al premier Draghi e ai ministri Colao e Giorgetti per fare chiarezza dopo la sentenza del Consiglio che boccia la costituzione delle nuove società senza notaio.
La lettera chiede che “il Governo dia rassicurazioni sul fatto che non si stia tornando ad un Paese analogico, proprio nel momento in cui siamo tutti impegnati nella transizione digitale e ad assicurare la ripresa economica anche grazie all’azzeramento delle barriere per la creazione di nuova impresa e alla costruzione di opportunità per tanti: a partire dai più giovani, ai talenti imprenditoriali e professionali nel Paese e a quelli che vorrebbero rientrarci”.
7 aprile
L’appello di InnovUp per riscrivere la normativa
“Siamo davanti alla possibilità di riscrivere opportunamente le norme che regolamentano questa materia, ma il tempo a disposizione è poco”, scrive il presidente di Italia Startup Angelo Coletta. ” La Direttiva UE 1151/2019 sull’utilizzo di strumenti e processi digitali nel diritto societario, impone dal prossimo 1° agosto che in tutti i Paesi dell’Unione la costituzione delle società dovrà poter essere completamente svolta in via telematica, in un’ottica di ottimizzazione ed innovazione.
8 aprile
Il ministro Giancarlo Giorgetti incontra il notariato
In piena bufera il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti incontra i rappresentanti del Notariato per discutere della “creazione della piattaforma online per le srl startup innovative. “Da parte del notariato l’impegno per creare la propria piattaforma online per rendere più semplici e meno costosi tutti gli adempimenti per le startup garantendo, al tempo stesso, tutti gli standard di sicurezza, dagli statuti alla correttezza delle procedure, per le neo imprese”. Secondo Giorgetti, che non ha mai incontrato i rappresentanti dell’ecosistema startup e innovazione, “si intraprende un “percorso positivo e virtuoso che coniuga i doverosi progressi di sburocratizzazione con la sicurezza dei passaggi di registrazione delle startup”.
9 aprile
InnovUp chiede il ritiro dell’emendamento
16 aprile
L’interpellanza urgente di Luca Carabetta (M5S)
Interpellanza urgente di Luca Carabetta (MS5) alla Camera dei Deputati per sanare la posizione delle 3.500 startup già costituite e ripristinare la costituzione online o comunque una modalità analoga, pro futuro. “Servirà una norma primaria per correggere l’emendamento. A quel punto la norma del recepimento della direttiva dovrebbe risolvere la situazione riportando in vigore la possibilità di costituire le startup anche online”
La prima vaga risposta del Mise
Per la prima volta sulla vicenda si esprime il Ministero dello Sviluppo Economico. Dice il viceministro Gilberto Pichetto Fratin che il Ministero i sta approfondendo la questione della costituzione online delle startup alla luce della sentenza del Consiglio di Stato per “elaborare in quadro di operatività chiaro per le imprese”.
20 aprile
Il ripensamento del senatore Tommaso Nannicini (PD)
Il senatore del PD Tommaso Nannicini, firmatario dell’emendamento alla legge di delegazione europea 2019-2020 che riconferma di fatto l’esclusiva dei notai anche per la costituzione digitale, interviene con veemenza al Senato a favore delle startup: “Basta scuse. Dobbiamo liberare le nostre startup. Oggi più che mai non possiamo ostacolare il cammino di chi innova. Partendo da interventi immediati per un diritto societario semplice e digitale”. E deposita un Ordine del Giorno con precise richieste: puoi leggerlo qui
23 aprile
La legge di delegazione europea
Viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la “Legge di delegazione europea 2019-2020”, secondo le direttive europee per la digitalizzazione: la costituzione delle SRL deve avvenire tramite piattaforma online. Ma l’Art. 29 prevede che “la costituzione online sia relativa alla società a responsabilità limitata e alla società a responsabilità limitata semplificata con sede in Italia, con capitale versato mediante conferimenti in denaro, e sia stipulata, anche in presenza di un modello standard di statuto, con atto pubblico formato mediante l’utilizzo di una piattaforma che consenta la videoconferenza e la sottoscrizione dell’atto con firma elettronica riconosciuta”. Quindi i notai con la loro piattaforma Notartel.
28 aprile
L’appello del presidente di Unioncamere Carlo Sangalli
Durante l’Assemblea di Unioncamere il presidente Carlo Sangalli chiede certezza per le startup e sollecita tempi rapidiche ha sollecitato tempi rapidi per la soluzione della questione: finché non diventa operativa la nuova procedura, infatti, nessuna nuova startup innovativa potrà aprire, e anche quelle esistenti si trovano in una situazione di limbo
Il viceministro Gilberto Pichetto Fratin: presto una piattaforma online. Ma quale?
Il viceministro Gilberto Pichetto Fratin risponde subito all’appello di Sangalli: “Il ministero dello Sviluppo economico è impegnato a trovare una soluzione e le interlocuzioni sono già iniziate anche con i rappresentanti del notariato che sia io che il Ministro abbiamo incontrato nei giorni scorsi e che si sono impegnati pubblicamente a creare una piattaforma online in grado di rendere tutti gli adempimenti più semplici e meno costosi, garantendo tutti gli standard di sicurezza previsti per la correttezza delle procedure e la redazione degli statuti”. Quindi tornano i notai e per le 3500 startup costituite online si ipotizza una “sanatoria” per evitare di dover rifare tutte le procedure.
E ora? La parola passa al Governo
“Mi aspetto dal Governo un intervento nel prossimo decreto-legge “Imprese” che si occupi di 1) sanare la situazione attuale; 2) correggere le modifiche pro-monopolio inserite nel recepimento della Direttiva Europea 1151/2019; 3) ripristinare effettivamente la norma.”, dice Luca Carabetta. “Se non ci dovesse essere questa norma nel decreto-legge, sarà mia cura presentare un emendamento parlamentare, chiedendo il sostegno di tutta la maggioranza”. Nel frattempo i notai hanno cominciato ad alzare i prezzi per la costituzione di una startup….