Con il nuovo arrivato Boox di Milano sono 22 gli incubatori certificati in tutta Italia. La parte del leone la fa la Lombardia, con 6 incubatori certificati, seguita dal Friuli-Venezia Giulia e dal Veneto che ne ospitano rispettivamente tre. A pari merito Lazio, Marche, Piemonte e Sardegna con 2, mentre Sicilia e Trentino Alto Adige ne hanno uno per ciascuno.
L’incubatore certificato di startup innovative, previsto nella legislazione italiana dal cosiddetto Decreto Crescita (Decreto del Ministero dello sviluppo economico 21 febbraio 2013, in vigore dal 19 aprile 2013) è una società di capitali pensata per offrire servizi per sostenere e incentivare la nascita e lo sviluppo di queste realtà imprenditoriali. Nato in un ecosistema in cui operano una molteplicità di soggetti – acceleratori, incubatori, parchi tecnologici, startup hotels, spazi per pmi, spazi di coworking, incubatori universitari, consulenti, business plan competitions, startup schools e così via – il provvedimento prevede che l’incubatore certificato debba essere amministrato o diretto da persone di riconosciuta competenza in materia di impresa ed innovazione e abbia a disposizione una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente. Deve essere iscritto presso il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e precisamente nella sezione speciale prevista per gli incubatori di start-up innovative. È inoltre necessario dimostrare un’adeguata e comprovata esperienza nell’attività di sostegno a start-up innovative sulla base di una serie di parametri elencati nel Decreto.
La milanese Boox, di Andrea Di Camillo, Marco Magnocavallo, Matteo Panfilo e Francesca Polesel, definita dal team “una struttura snella ed efficiente per supportare gli imprenditori di nuova generazione con l’esperienza che abbiamo accumulato in 20 anni di attività”, è appunto l’ultima iscritta in ordine di tempo nella lista che vanta nomi noti a chi conosce il mondo delle startup: da Digital Magics a Polihub Servizi, da H-Farm di Treviso, di Riccardo Donadon, dove è stato in vista il presidente del Consiglio Matteo Renzi subito dopo la sia nomina, a Luiss Enlabs, l’acceleratore della Luiss di Roma, solo per fare qualche nome.
Ecco l’elenco per Regione degli incubatori certificati di startup innovative iscritti presso il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.
LOMBARDIA
Digital Magics Spa, Milano
Boox Srl, Milano
Polihub Servizi Srl, Milano
Euroimpresa Legnano– Società Consortile a Responsabilità Limitata O Euroimpresa Legnano Scrl, Legnano
D-Namic Srl, San Zeno Naviglio, Brescia
Comonext Scpa, Como
VENETO
Vega – Parco scientifico-tecnologico di Venezia
M31 Italia Srl, Padova
H-Farm Italia Srl, Roncade, Treviso
FRIULI VENEZIA GIULIA
Polo Tecnologico di Pordenone, Società Consortile Per Azioni, Pordenone
Innovation Factory Srl, Trieste
Friuli Innovazione, Centro di Ricerca e di Trasferimento Tecnologico – Società Consortile a Responsabilità Limitata, Udine
LAZIO
Bic Lazio – Società per Azioni, Roma
Enlabs Srl, Roma
MARCHE
FVB Srl, Ancona
Jcube Srl, Jesi
PIEMONTE
Incubatore del Politecnico – Scpa. Oppure I3p – Scpa, Torino
Tecnogranda Spa, Dronero, Cuneo
SARDEGNA
The Net Value Srl, Cagliari
Akhela Srl, Uta, Cagliari
TRENTINO ALTO ADIGE
Tis – Techno Innovation South Tyrol – Scpa. % Tis – Techno Innovation South Tyrol – Kag, Bolzano
SICILIA
Consorzio Sol.Co. – Rete Di Imprese Sociali Siciliane – Società cooperativa Sociale, Catania