Le Internet company, Microsoft in testa, stanno facendo caccia grossa alle startup di tutto il mondo per scovare le prossime star dell’hi-tech.
Come evidenzia una recente inchiesta del Wall Street Journal, il gruppo oggi guidato da Satya Nadella ha messo in moto un ambizioso piano per coltivare le neo-imprese a livello mondiale, concentrandosi in particolare su Europa, Israele e Cina.
È un programma di accelerazione full-service, già avviato da tempo ma che ora si sta potenziando o e progetta ulteriori espansioni. Il primo acceleratore con brand Microsoft è stato fondato ad aprile 2012 a Tel Aviv e ha contribuito a dare grande visibilità al gruppo americano nella citta medio-orientale, oltre ad ispirare altri tech hub in Europa come Londra, Berlino e Parigi. In seguito sono stati avviati analoghi programmi di accelerazione a Pechino e a Bangalore, in India. Per il futuro la company starebbe valutando se aprirne altri a Mosca e Rio de Janeiro. Ogni acceleratore si occupa dalle 10 alle 15 startup per volta, i programmi si ripetono due o tre volte ogni anno. In definitiva dagli acceleratori escono tra le 30 e le 40 startup ogni anno.
In tutto Microsoft ha “laureato” 137 aziende uscite dai sei acceleratori creati nel mondo negli ultimi due anni. “L’idea di una costellazione globale di acceleratori l’abbiamo avuta nel 2011 e l’abbiamo illustrata proprio a Nadella, che all’epoca era vicepresidente esecutivo del gruppo Cloud e enterprise di Microsoft” dice Zach Weisfeld, direttore senior di Microsoft Ventures, la divisione incaricata di mettere in collegamento con l’azienda le imprese hi-tech nella fase iniziale di sviluppo e guidarle attraverso il loro ciclo industriale. “In quell’occasione – prosegue Weisfeld – dicemmo a Nadella che eravamo convinti della possibilità di collegare tra loro i migliori imprenditori in tutto il mondo e a lui piacque molto. Alcuni degli imprenditori che ora coltiviamo – afferma – saranno i più grandi del mondo nel futuro”.
In realtà è da decenni che Microsoft corteggia sviluppatori e neo-imprenditori. Nel 2008 ha lanciato BizSpark, programma triennale impregnato a garantire alle startup supporto tecnico ed imprenditoriale. Inoltre il gruppo fondato da Bill Gates ha aperto un centinaio di Microsoft Innovation Centers in tutto il globo, in prevalenza nelle università, per fornire aiuto agli imprenditori nel periodo iniziale del loro business. Ma con i programmi di accelerazione punta a individuare la big company mondiale del futuro, considerando anche che, delle 137 imprese uscite dagli acceleratori, il 10% è stato acquistato per cifre stimate intorno alle decine di milioni di dollari.
Altre grandi tech companies hanno programmi simili ma su scala più ridotta. A Londra e Tel Aviv Google ha stabilito dei campus di co-working, mirati essenzialmente ad offrire alle startup degli spazi negli uffici di BiG. Secondo il gruppo statunitenseè un sistema che funge da catalizzatore per gli imprenditori. Un simile programma è stato avviato a Parigi e dovrebbe aprire un altro campus a Berlino a giugno, che sarà chiamato “The Factory”.
Anche Facebook ha cominciato a corteggiare gruppi di investitori early stage. I suoi “cacciatori” di startup in Europa offrono a questi investitori una piattaforma per partnership e acquisizioni. Ma non ha aperto alcun acceleratore fuori dagli Usa.