Il numero delle startup innovative in Italia continua a crescere, con un’accelerazione negli ultimi 6 mesi che hanno visto nascere 1000 nuove startup, eppure gli investimenti sono ancora all’osso. Dalla 14a edizione del rapporto trimestrale sui trend demografici e le performance economiche delle startup innovative italiane sono emersi alcuni dati positivi: a fine 2017 le startup innovative sono 8.391, coinvolgono più di 45mila persone, e fatturano complessivamente 760 milioni di euro. In sei mesi, dice il report realizzato dal Ministero dello Sviluppo economico e Infocamere, sono nate 1000 nuove startup. Ma i finanziamenti all’ecosistema continuano a rimanere incredibilmente bassi, come ha rilevato tra gli altri Alberto Onetti, presidente dell’organizzazione internazionale Mind The Bridge, in questa intervista a EconomyUp. Complessivamente gli investimenti pubblici in startup in Italia sono rimasti inchiodati intorno ai 100 milioni di euro, laddove nella vicina Francia, l’anno scorso, sono stati messi sul piatto 2 miliardi, un numero venti volte maggiore del nostro. Per non parlare della Gran Bretagna, tuttora regina europea della startup, o anche di Germania e Spagna, che comunque investono molto più di noi nelle giovani realtà imprenditoriali innovative.
I numeri relative a queste realtà raccontano comunque di una voglia crescente di fare impresa. QUI è possibile leggere e scaricare il report sul 4° trimestre 2017. Eccone un breve sunto.
Al 31 dicembre 2017 le startup innovative registrate erano 8.391: 460 in più rispetto a tre mesi fa e quasi 1.000 in più rispetto allo scorso 30 giugno.
Quasi una startup italiana su quattro è localizzata in Lombardia, che si avvia a superare la soglia delle 2.000 imprese iscritte; di queste, 1.370 hanno sede a Milano e aree limitrofe. Altre regioni con una presenza considerevole di startup innovative sono il Trentino-Alto Adige (l’1,17% del totale delle società di capitali) e le Marche (0,91%).
Dal punto di vista occupazionale, al 30 settembre 2017 le startup innovative coinvolgevano nel complesso 42.247 persone tra soci e addetti. Dal momento che tra settembre e dicembre si è verificato un incremento record del numero di soci (oltre 3.000 in più), si può affermare con certezza che, quando saranno disponibili i dati sul numero di dipendenti per il quarto trimestre 2017 (trasmessi con tre mesi di ritardo rispetto all’effettiva rilevazione), il personale complessivamente impiegato dalle startup avrà ampiamente superato quota 45.000. Per un raffronto, 12 mesi fa tale numero era inferiore di oltre 10.000 unità.
Dal punto di vista dei parametri di bilancio – che fanno riferimento all’anno fiscale 2016 – va premesso che essi sono disponibili solo per sei startup su dieci: una quota significativa delle startup attualmente iscritte ha completato il proprio primo esercizio solo a fine 2017.
Pur presentando un valore della produzione medio contenuto (155mila euro), fisiologico presso realtà di recente costituzione, le startup innovative attualmente iscritte hanno espresso nel 2016 un fatturato complessivo considerevole: 761.450.401 euro, oltre 35 milioni in più rispetto a tre mesi fa.
Altra peculiarità che emerge dall’analisi dei bilanci delle startup è la spiccata tendenza a investire: il rapporto tra immobilizzazioni e attivo patrimoniale risulta infatti pari al 27,24%, esattamente 8 volte più elevato rispetto alla media delle società di capitali “tradizionali”.
Realizzato dalla DG per la Politica Industriale del Ministero dello Sviluppo Economico e da InfoCamere, la società informatica del sistema camerale, in collaborazione con UnionCamere, questa pubblicazione alimenta la reportistica dedicata al fenomeno delle startup e delle pmi innovative italiane disponibile sul sito istituzionale del Ministero.