È dura ammetterlo, ma l’ecosistema italiano delle startup attira più attenzione mediatica che finanziamenti. Sulle motivazioni si potrebbe discutere per ore: pochi capitali? Poca propensione al rischio da parte degli investitori? Poche startup davvero innovative? Poche idee di valore? Forse in ognuno di questi interrogativi c’è un fondo di verità, ma per analizzare a fondo la questione bisogna andare oltre. E affrontare, per esempio, una questione di fondamentale importanza quando si parla di startup innovative: riguarda il tema della misurazione. Più nello specifico si tratta di quantificare asset intangibili quali capitale relazionale e sociale, capitale intellettuale e know-how, più in generale risorse e competenze soft.
La teoria imprenditoriale e manageriale si porta spesso con sé l’annoso tema del “measuring intangible”. Per questo è opportuno definire in maniera scientificamente rigorosa confini e criteri che possano porre le basi per una valutazione chiara dello stato attuale e del potenziale del nostro ecosistema. Innanzitutto, partiamo dalla definizione di startup, argomento che è spesso oggetto di domande e che denotano una certa confusione tra i concetti di startup innovativa, startup digitale, startup hi-tech e startup finanziata.
Startup innovativa è un termine “coniato” nel nostro Paese (questo perché in letteratura accademica è di fatto tautologico parlare di startup innovativa) in riferimento alle startup che rispettano i requisiti per l’ammissione alla sezione speciale “Startup Innovative” del Registro delle imprese.
Startup digitale è una startup che sfrutta le tecnologie digitali all’interno del proprio modello di business. Startup hi-tech si riferisce alle startup a elevato contenuto innovativo, che all’interno dell’Osservatorio Startup Hi-tech della School of Management del Politecnico di Milano classifichiamo nei seguenti ambiti: Digital, Cleantech & Energy, Life Science.
Startup finanziata è una startup che ha ricevuto finanziamenti in capitale di rischio o capitale equity da parte di attori formali – Venture Capital indipendenti (IVC ), fondi di Corporate Venture Capital (CVC ) e Finanziarie Regionali – e informali – Venture Incubator, Family Office, Club Deal, Business Angel e aziende non dotate di fondo strutturato di CVC. Dunque, le startup digitali sono incluse nell’insieme delle startup hi-tech; mentre, come mostrano i nostri dati, non esiste piena sovrapposizione tra startup hi-tech e startup innovative (il 30% delle startup finanziate non risultano iscritte al Registro delle Imprese).
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