C’è anche l’ex amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, tra i futuri venture capitalist italiani intenzionati a investire in startup (il suo fondo punterà in particolare su robotica, Internet-of-things, big data e financial information technology).
Il fondo di Bernabè risulta tra i 4 progetti di fondi venture capital su cui il Fondo Italiano d’Investimento (FII) investirà 50 milioni di euro.
È infatti operativo da pochi giorni il nuovo fondo di venture capital che FII, fondo mobiliare chiuso riservato ad operatori qualificati e dedicato ad investimenti nel capitale di rischio delle pmi, ha lanciato su iniziativa della Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Tra i primi investitori di FII, che opera sia attraverso investimenti diretti, sia tramite investimenti indiretti come “fondo di fondi”, c’è infatti CDP, oltre ad alcune banche.
Il Consiglio di Amministrazione di FII ha approvato nei giorni scorsi, in prima delibera, l’intervento nei primi 4 progetti di fondi venture capital, per un ammontare complessivo pari a circa 50 milioni di Euro.
“Si tratta di 4 importanti iniziative tra loro molto diversificate, che vedono Fondo Italiano continuare ad assumere prevalentemente un ruolo di cornerstone investor – ha commentato Innocenzo Cipolletta, Presidente di Fondo Italiano d’Investimento SGR – e che si aggiungono a quanto abbiamo già fatto sul mercato del venture capital con il nostro primo fondo, con l’obiettivo di consentire un rapido ulteriore sviluppo del mercato italiano del finanziamento delle startup. Con questa iniziativa FII si candida a diventare sempre più un operatore di riferimento nel campo del venture capital che in Italia stenta a decollare, mentre in altri paesi assicura crescita, occupazione e innovazione”.
“L’impulso dato da CDP alla nascita del Fondo di Venture Capital gestito da FII è un ulteriore impegno della Cassa depositi e prestiti a favore delle imprese italiane” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di CDP, Giovanni Gorno Tempini. “Il venture capital rappresenta uno degli strumenti più idonei per la nascita e lo sviluppo delle imprese e per l’emersione dei talenti imprenditoriali. L’Italia offre in questo campo notevoli prospettive di crescita, che CDP – attraverso il proprio investimento – mira a promuovere e incentivare”.
I progetti selezionati sono: Caravella, realizzata in collaborazione con il Fondo Europeo per gli Investimenti, Stark Ventures One, Primomiglio e Innogest Capital II.
Vediamoli nel dettaglio.
CARAVELLA – Rientra nell’accordo di collaborazione firmato tra Fondo Italiano e Fondo Europeo per gli Investimenti (“FEI”) nel novembre 2014, rappresentando il comparto italiano dell’European Angel Fund (“EAF”), e sarà dedicato a co-investimenti al fianco di selezionati business angel. “Ci auguriamo – ha dichiarato Pier Luigi Gilibert, Chief Executive del FEI – di poter progredire rapidamente nelle costruttive discussioni già avviate con Fondo Italiano d’Investimento, al fine di sviluppare ulteriormente il progetto di creazione dell’EAF in Italia e la partnership con tale investitore istituzionale”.
STARK VENTURES ONE – Sarà un fondo di venture capital focalizzato sui settori della robotica/internet-of-things, entreprise innovation (“big data”) e financial information technology e gestito da una costituenda SGR italiana i cui fondatori saranno Franco Bernabè, Cesare Sironi e Marco Grillo. Bernabè è stato amministratore delegato di Eni, dal 1992 al 1998, poi AD di Telecom Italia dal 1998 al 1999 e, dopo altre esperienze professionali, è tornato al timone di TI nel 2007 e nel 2011 è diventato presidente esecutivo, per poi lasciare a ottobre 2013. Cesare Sironi ha appena lasciato l’incarico di Direttore Innovazione & Industry Relations di Telecom Italia, probabilmente proprio per lanciarsi nella nuova avventura. Stark Ventures One completa quindi la strategia di Fondo Italiano di supportare come cornerstone investor tre “acceleratori di start up”, con specifici focus settoriali: in precedenza, attraverso l’attività del primo fondo gestito da Fondo Italiano, erano infatti stati lanciati Programma 101 (tecnologie digitali e ICT) e Panakes (tecnologie biomedicali e dispositivi medici).
PRIMOMIGLIO – Sarà un fondo dedicato allo sviluppo di investimenti in startup digitali partendo dallo stadio di seed e facendo leva sulla collaudata capacità di sourcing e accelerazione sviluppata negli anni da Gianluca Dettori, Franco Gonella e Antonio Concolino nelle loro attività di gestione di dPixel. Gianluca Dettori è uno dei protagonisti della storia di Internet in Italia (nel 1999 ha fondato Vitaminic, prima piattaforma italiana per la distribuzione di musica digitale) e negli ultimi dieci anni ha seguito personalmente decine di startup occupandosi di venture capital e finanziando varie iniziative. Banca Sella Holding, da tempo concretamente impegnata nel supporto del mercato del venture capital italiano, affiancherà il team di Primomiglio sia come investitore che come socio operativo della società di gestione.
INNOGEST CAPITAL II – I suoi partner sono Claudio Giuliano, Stefano Molino, Claudio Rumazza e Michele Novelli di Innogest SGR, società fondata nel 2005 e da allora dedicata alla gestione di iniziative di venture capital. Innogest Capital II è il secondo fondo gestito da Innogest SGR che, tramite i propri fondi, ha investito ad oggi in oltre 25 società italiane con ambizioni globali, in particolare nei settori dell’ICT/digitale e dei dispositivi medicali.
Con gli investimenti deliberati pochi giorni fa, il nuovo Fondo di Fondi di Venture Capital di Fondo Italiano, a seguito del primo closing iniziale sottoscritto interamente dalla Cassa Depositi e Prestiti nel mese di settembre 2014, avvia dunque concretamente la fase di investimento e al contempo prosegue nella raccolta di nuovi capitali, al fine di contribuire allo sviluppo del mercato interno del venture capital. “Anche per questo motivo – ha affermato Gabriele Cappellini, Amministratore Delegato di Fondo Italiano – oltre che nell’analisi e selezione di nuove opportunità di investimento, siamo molto concentrati anche sulla ricerca di altri investitori istituzionali, interessati ad operare in un’ottica di medio e lungo termine e a sottoscrivere quote del fondo per aumentare le risorse a nostra disposizione”.
A seguito di queste nuove delibere, l’impegno complessivo di Fondo Italiano nel mercato del venture capital supera i 115 milioni di euro, 65 dei quali erano già stati impegnati dal precedente Fondo ed hanno dato già luogo al supporto di circa 50 startup e imprese in forte sviluppo, per un totale di oltre 1.000 dipendenti per la maggior parte rappresentati da giovani qualificati, ricorda una nota.