NUOVA IMPRENDITORIA

Startup, i 4 consigli di Jeff Bezos per fare impresa e avere successo

Non preoccuparti del denaro, sii un leader non solo uno che decide, valuta gli input e lavora in squadra mettendo sempre al centro il cliente: sono le lezioni apprese da quattro ex collaboratori del founder di Amazon. Che le hanno messe in pratica dopo aver lasciato il colosso dell’ecommerce per mettersi in proprio

Pubblicato il 13 Nov 2017

jeff-bezos-141218170051

Jeff Bezos, fondatore di Amazon e uno degli uomini più ricchi del pianeta, è riuscito a trasformare la sua startup da un semplice negozio virtuale di vendita di libri in un colosso dell’e-commerce presente praticamente in ogni Paese del mondo, con 80 milioni di abbonati al servizio Prime e una casa di produzione cinematografica. E, come un novello Re Mida, tutto quel che tocca diventa oro, comprese le realtà che Bezos ha acquisito strada facendo, da Whole Foods alla Washington Post.

Nella sua scalata al successo, Jeff Bezos è stato un uomo che ha osato molto, tanto che la rivista Entrepreneur lo ha inserito nella sua lista dei 50 imprenditori più arditi a livello mondiale, dedicandogli anche la copertina del numero di novembre. Ma è stato anche un maestro per molti giovani che, dopo aver lavorato con lui alla crescita di Amazon, hanno ottenuto successo lanciando le proprie imprese.

Amazon, le cinque più grandi acquisizioni della sua storia

Entrepreneur ha raccolto la testimonianza di quattro di loro (Nadia Shouraboura, fondatrice e CEO di Hointer; Guru Hariharan, fondatore e CEO di Boomerang Commerce; Vikas Gupta, cofondatore e CEO di Wonder Workshop; e Jeff Lawson, cofondatore e CEO di Twilio): tutti hanno parlato dell’importanza delle lezioni imparate al fianco del numero uno di Amazon, ringraziandolo e riconoscendogli almeno una parte del successo che hanno avuto con le loro imprese.

1. Non preoccuparti del denaro

La prima lezione, quella imparata da Nadia Shouraboura, è quella di “non preoccuparsi del denaro”. “Il mio primo anno ad Amazon – ha raccontato alla rivista – ero responsabile della ‘gestione dello spazio’, cioè dell’utilizzo degli spazi nei nostri magazzini. Ho commesso un errore e ho piazzato troppi prodotti nella parte più alta dei nostri scaffali, e quando gli ordini sono arrivati i magazzinieri non sono riusciti a prendere abbastanza velocemente gli articoli per evaderli. È stato un errore enorme, quindi ho presentato a Jeff un piano per risparmiare denaro annullando il minor numero di ordini. Ho pensato che stavo salvando la situazione, ma lui mi guardò e disse: ‘Stop. Non preoccuparti del denaro. Spedite tutto il più velocemente possibile; non perdete un singolo ordine. Scopri quanto ci costa, e assicuratevi che non accada più’. Non preoccuparti del denaro? La maggior parte delle aziende afferma che il cliente è la cosa più importante, ma farà comunque quello che è giusto per l’azienda. Jeff, invece, fa veramente ciò che è giusto per il cliente”.

2.L’input conta più dell’output

A imparare la lezione numero due, “dimenticati l’output e preoccupati dell’input” è stato Guru Hariharan. Per capirla, basta pensare a “come Jeff Bezos interagisce con Wall Street. La sua filosofia è: ‘Non mi interessano ricavi e i profitti. Se vuoi considerarmi responsabile per ricavi e per i profitti, allora Amazon non è l’azione che dovresti comprare’. Bezos, invece, si concentra sugli input: come si integrano le nuove iniziative con Amazon Prime, il numero di famiglie statunitensi alle quali consegna, il numero di magazzini che ha costruito. Se si guardano le sacre scritture e i racconti mitologici, si parla di guerrieri che svolgono il loro dovere e non si preoccupano del risultato. È un concetto molto potente, essere al top del tuo gioco con ciò che puoi controllare e non preoccuparti di ciò che è fuori controllo”.

3. Sii un leader, non solo un decisore

“Sii un leader, non solo un decisore”, è la terza lezione, impartita a Vikas Gupta. “Nel 2003, ero una delle persone che hanno avuto la possibilità di avviare Amazon Web Services. Ero incaricato di capire come monetizzare i servizi web e ho dovuto lavorare abbastanza da vicino con Jeff. Circa un anno dopo, la mia squadra ha elaborato un’idea per un programma di fedeltà. Ma Jeff ha detto che non era una buona idea per Amazon. Così gli ho chiesto: ‘Puoi spiegare perché?’. Lui avrebbe potuto tranquillamente licenziarmi; invece, con molta pazienza e articolando il suo pensiero, ha spiegato perché l’idea non era adatta per l’azienda ma sarebbe stata valida per altre imprese. Ho imparato due cose: una, la chiarezza di pensiero di Jeff, che mi ha costretto a pensare (e questo è il tipo di chiarezza che desidero per me). In secondo luogo, ha rafforzato la mia fiducia in lui come leader, perché ha usato quel momento per educarmi”.

4. Lavora in squadra e mettiti nei panni del cliente

Il quarto suggerimento, “anche se cresci cerca il modo di restare piccolo”, è quello raccolto da Jeff Lawson. “Se dovessi riassumere il concetto di com’è avere Jeff Bezos come capo – ha raccontato Lawson a Entrepreneur –, l’idea sarebbe ‘pensa in grande’. Ma lo slogan interno di Amazon ora è diventato ‘lavora duro, divertiti, fai la storia’. Venite con grandi idee, ma approfondite il modo in cui possiamo realizzarle. La chiave è mantenere tutti focalizzati sulle esigenze del cliente. E il modo in cui farlo è organizzare la forza lavoro in piccole squadre che sono vicine ai clienti. A Twilio abbiamo adottato la stessa filosofia: ‘Mettiti nei panni del cliente’”.

Leggi anche:

I consigli di Richard Branson ed Elon Musk

Startup, 9 consigli per lavorare con grandi società

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 2