Il fintech, il mondo della tecnologia applicata alla finanza, sta diventando gradualmente un po’ più appannaggio delle donne: negli ultimi 12 mesi è stato riscontrato un incremento sostanziale della presenza di almeno una donna nel team delle startup fintech. In pratica più di una su 3 rispetta questa caratteristica (35%, rispetto al 25% del 2020). è uno degli elementi che emergono dallo IAG Index, termometro dell’ecosistema startup calcolato sul database di startup analizzate nella selezione delle opportunità di investimento di Italian Angels for Growth (IAG), il più grande network di business angel in Italia.
Fintech: 5 anni di crescita
Gli ultimi cinque anni, si legge nel report diffuso da IAG, evidenziano una tendenza ormai costante: il fintech, un mondo che non si limita al solo ambito bancario ma si compone di diversi attori e protagonisti, è stato sicuramente tra i settori più in crescita. La pandemia da COVID-19 ha rappresentato un ulteriore fattore di accelerazione dell’adozione digitale, in particolare nel comparto dei pagamenti. Anche il team IAG e i suoi business angel hanno dedicato una crescente attenzione al settore. IAG, infatti, vanta una community Fintech tra i suoi soci, formata da oltre 50 top manager dei principali istituti bancari e assicurativi italiani. Nell’ultimo anno l’associazione ha rafforzato i rapporti con i Corporate Partner del network, dedicato diversi workshop al tema, nonché organizzato una tavola rotonda con i principali attori del settore (Banca Generali, Nexi, Mastercard) per meglio comprendere le dinamiche di collaborazione, le tendenze tecnologiche, i contesti di mercato alla base delle sinergie tra le grandi aziende del settore e le startup Fintech.
Più solide le startup fintech con presenza femminile
Negli ultimi 12 mesi, inoltre, è stato riscontrato un incremento sostanziale della presenza di almeno una donna nel team delle startup Fintech analizzate: più di una startup su 3 rispetta questa caratteristica (35%, rispetto al 25% del 2020). Analizzando lo stadio di sviluppo delle società in cui è presente almeno una donna nel team di fondatori, nel 2020 si nota come la maggioranza di startup (1 startup su 2) rientrava nello stadio di Proof of Concept (mentre solo il 22,7% arrivava a fatturare). Questo dato cambia sensibilmente nel periodo giugno 2020 – giugno 2021: sono infatti molte di più le startup con presenza femminile che raggiungono il cosiddetto product-market fit ed una presenza di ricavi già consistente (35%).
Fintech sempre più attento alla sostenibilità
Il nuovo parametro analizzato dallo IAG Index è il fattore ESG. Il 37,4% delle startup analizzate dal network di angels italiani hanno un business “responsabile” legato all’impatto ambientale, sociale o di governance nelle aziende. Il campione analizzato evidenzia che il settore più attento a tali aspetti è il Life Science: più di 2 startup su 3 hanno integrato i criteri di sostenibilità nella strategia per creare valore nel medio/lungo periodo. Il settore Fintech negli ultimi anni ha aumentato drasticamente la propria attenzione a fattori ESG: ad oggi le startup che incorporano questi criteri sono decisamente aumentate. Che si tratti di cartolarizzazione di crediti deteriorati a favore della ripresa economica, o soluzioni che riducano l’impatto ambientale legato ai tradizionali sistemi finanziari o ancora piattaforme digitali che monitorano l’emissione di CO2, ormai la frequenza di startup sensibili al tema ESG in ambito Fintech è sempre più elevata.
Il Fintech si posiziona come il settore nel quale l’attenzione per tematiche ESG cresce in maniera più verticale, superando per esempio il settore Digital (25% vs 14%). Per mantenere la promessa dell’innovazione Fintech, sarà fondamentale che la crescita degli investimenti continui nel tempo, poiché un maggiore sviluppo di questo settore porterebbe benefici anche all’intero ecosistema economico nazionale. Oltre agli investimenti dovranno quindi essere sempre più presenti le componenti ESG e una maggior apertura al genere femminile.
“IAG si conferma come osservatorio privilegiato e catalizzatore delle startup seed nei diversi settori di riferimento, con una crescente capacità di attrazione di team al femminile, principalmente nel Fintech e nel Life Science. Questo anche grazie all’impegno profuso dalle socie volto a creare un’industria più diversificata e inclusiva, e alle partnership con associazioni ‘al femminile’ come Angels4Women. Lo IAG Index fotografa l’evoluzione dell’ecosistema visto con gli occhi di IAG ed evidenzia anche il richiamo di progetti esteri di dimensioni e qualità sempre più rilevanti” dichiara Carlo Tassi, Presidente di Italian Angels for Growth.