Un’americana a sostegno delle startup europee. Si aggiunge anche Microsoft alla lista di aziende che sono corporate members di Sep-Startup Europe Partnership, piattaforma europea per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese innovative decollata pochi mesi fa. L’annuncio dell’ingresso della big company statunitense in questo acceleratore paneuropeo per trasformare le startup in scaleup (cioè farle diventare concrete realtà imprenditoriali) è stato dato da Neelie Kroes, vice presidente della Commissione europea, durante “Digital Venice 2014”, la settimana dedicata all’innovazione tecnologica in corso in questi giorni a Venezia.
“Microsoft – ha detto Kroes – sta contribuendo a creare comunità dove gli imprenditori dell’hi-tech e del web possono partire dalle startup, arrivare ad essere scaleup e quindi diventare internazionali. Il percorso stesso di Microsoft è un insegnamento per tutti quelli che lavorano nel digitale”.
L’azienda fondata da Bill Gates si unisce agli attuali corporate members di Sep che sono Telefónica, Orange, BBVA, Telecom Italia e Unipol Group. Startup Europe Partnership è guidato dalla Mind the Bridge Foundation con il supportO di Nesta, Factory Berlin, the European Investment Fund/European Investment Bank Group, Cambridge University, IE Business School e Alexander von Humboldt Institute for Internet and Society.
La missione di questo programma europeo è aiutare in modo concreto le imprese nascenti a farsi spazio sui palcoscenici globali, sostenendo e facendo scalare verso l’alto (sia in termini di dimensioni sia economici) quelle startup sorte nel campo delle nuove tecnologie e in grado di competere a livello internazionale. Una delle strade è far incontrare le neo-imprese precedentemente selezionate con grandi multinazionali – appunto i corporate members – interessate ad azioni di scouting, procurement e seed investment.
Sulla partecipazione dell’americana Microsoft al progetto paneuropeo ha parlato il presidente di Microsoft Western Europe, Eric Boustouller. “Attraverso Sep – ha detto – Microsoft avrà il privilegio di sostenere alcune delle startup maggiormente innovative in Europa (…) Siamo orgogliosi di proseguire nella nostra lunga storia di sostegno ai giovani e alle pmi europee. Ma abbiamo solo raschiato la superficie delle potenzialità dell’Europa. Collaborando insieme nei settori pubblici e privati possiamo creare il clima imprenditoriale e politico che consentirà agli innovatori e imprenditori europei di accelerare la crescita e raggiungere il loro autentico potenziale”.
Con l’occasione Sep ha presentato l’ultima edizione del SEP Monitor, focalizzata sulle scaleup europee dell’Ict che hanno realizzato una business exit perché acquisite da una corporate o attraverso un’Ipo (Initial public offering). È emerso che negli ultimi tre anni nel continente europeo sono state effettuate oltre 200 exit da parte di imprese dell’Ict. Una trentina di queste sono state acquistate per una somma superiore ai 100 milioni di dollari ciascuna e due – Autonomy e Supercell – hanno addirittura infranto la barriera del miliardo di dollari.
Sempre in base al monitoraggio di Sep, cinque società europee hanno lanciato una Ipo ciascuna del valore di oltre un miliardo di dollari. Nel 2013 il numero di exit in Europa è cresciuto di circa l’80% (da 30 a 54 exit) e la prima metà del 2014 ha già visto realizzarsi 67 acquisizioni. Se il trend continuerà, ci si può aspettare che entro l’anno saranno più di un centinaio le società europee che effettueranno una exit.
Gran Bretagna e Germania sono i Paesi con il più alto numero di scaleup acquistate dai big dell’economia. Non sorprende che la maggior parte degli acquirenti (47%) provenga dagli Stati Uniti.
“Se guardiamo all’ecosistema delle startup – dice Alberto Onetti, chairman della Mind the Bridge Foundation e coordinatore della Startup Europe Partnership – c’è ancora un forte divario tra Usa e Europa. La principale differenza è dovuta al numero di startup che sono in grado di diventare scaleup ed effettuare exit. Dai dati del Sep Monitor negli ultimi tre anni ci sono state in Europa oltre 1000 scaleup e 200 exit. Non sono cifre paragonabili a quelle statunitensi, ma rappresentano una solida base per costruire un ecosistema europeo delle startup”.