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Startup, ecco la mappa degli acceleratori europei

Sono circa 100 gli acceleratori in Europa e investono 39,579 milioni di euro in 1.588 startup. Primo posto per il Regno (13,2 milioni per 599 startup), seguito da Spagna (6,2 milioni per 101 startup) e Germania (2,9 milioni per 59 startup). Quinto posto per l’Italia con 2,5 milioni investiti in 38 startup. Ecco i dati elaborati da Fundacity

Pubblicato il 22 Mag 2015

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Cresce il numero degli acceleratori europei e aumenta l’importanza nella fase di avvio dei nuovi business innovativi. Nonostante sia un fenomeno relativamente nuovo, che deriva dal successo americano di YCombinator, nel 2005, sta conquistando un ruolo importante nel settore tecnologico, in quanto è uno dei modi più agevoli per ottenere finanziamenti nella fase iniziale e per acquisire un patrimonio di know how e contatti altrimenti inaccessibile. In Europa si contano circa 100 acceleratori che, nel 2014, hanno investito un totale di 39,579 milioni di euro in 1.588 startup. Il report realizzato da Fundacity, una piattaforma che mette in contatto startup e investitori di circa 134 Paesi al mondo, ha individuato 76 acceleratori di startup che rispettano i requisiti definiti da Paul Miller e Kirsten Bound, nel 2011, ovvero hanno un processo di selezione competitivo e aperto a tutti, provvedono a finanziare la fase seed in cambio di equity, si concentrano più sui team che sui fondatori, hanno un programma di mentorship a tempo limitato e ad ogni ciclo partecipa un gruppo definito di startup.

Ecco la mappa degli acceleratori europei

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Se si guarda al totale degli investimenti, in prima linea nella classifica di Fundacity c’è il Regno Unito con 13,2 milioni di euro distribuiti tra 599 startup, seguito dalla Spagna (6,2 milioni di euro in 101 startup) e dalla Germania (2,9 milioni di euro in 59 startup). L’Italia si posiziona bene, al quinto posto, con 2,5 milioni di euro investiti in 38 startup. Oltre a vantare il primo programma di accelerazione del Vecchio Continente, Seedcamp (fondato nel 2007), il Regno Unito ha anche quello che è considerato l’acceleratore più attivo per il maggior numero di imprese finanziate, Entrepreneurial Spark, dal quale sono uscite ben 352 startup soltanto nel 2014. Con un bel distacco, Wayra Europe, si attesta al secondo posto (89 nuovi business).

– I 50 acceleratori più importante d’Europa

Il 71 per cento del campione di Fundacity ha indicato l’app mobile come “mercato caldo”, nel quale intende fare investimenti nel corso del prossimo anno, mentre per il 64 per cento sarebbe il settore dei Big Data analytics e per il 61 per cento l’Internet of Things. Le altre aree sulle quali gli acceleratori focalizzeranno la loro attenzione sono i servizi cloud (59 per cento), formazione (51 per cento), sanità (51 per cento), fintech (50 per cento), social media analytics (45 per cento), tecnologia wearable (42 per cento), cleantech (25 per cento), biotech (21 per cento), droni (21 per cento) e real estate (20 per cento).

– Acceleratori europei: come e quali scegliere

Nella lista dei 20 principali investitori che sostengono le startup con fondi pubblici o privati si trovano Wayra (4,5 milioni di euro di investimenti), Lanzadera (4,2 milioni di euro), Eleven, European Pioneers, iStarter, Collider, Accelerace, Rockstart, Traction Tribe e NDRC.

– I 20 migliori acceleratori negli Stati Uniti

“La crescita incessante del numero di startup ogni anno – commenta Fundacity – ha portato allo sviluppo di nuove modalità di incubazione e di sostegno ai nuovi business. Dall’altra parte, la diminuzione dei costi per avviare un’impresa ha creato la possibilità di investire minori quantità di denaro”.

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Annalisa Lospinuso

Annalisa Lospinuso, giornalista, orgogliosa delle sue origini pugliesi, ha studiato all'Università Lumsa di Roma e ha lavorato presso diverse testate nazionali, occupandosi di life style, cronaca, politica ed economia e specializzandosi in giornalismo multimediale. Dal 2013 vive a Londra, da dove scrive per Economyup, ICT4Executive.

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