LIFE SCIENCE

Startup bio-tech: 9,3 milioni di euro a Altheia Science contro sclerosi multipla e diabete

Ha chiuso un round serie A la società fondata da Alessandra Biffi e Paolo Fiorina, talenti italiani attivi negli Usa, con la società di trasferimento tecnologico milanese AurorA-TT. I due hanno ottenuto dal Children’s Medical Center di Boston la licenza per sviluppare cure per le malattie autoimmuni. Aperta una sede a NY

Pubblicato il 25 Set 2018

Life science

È una startup d’eccellenza nel Life Science creata da “cervelli italiani” attivi negli Usa, ha sedi in Italia e negli Stati Uniti e ha appena ottenuto 9,3 milioni di euro di investimenti: si chiama Altheia Science, è stata fondata da due scienziati italiani di fama internazionale, Alessandra Biffi e Paolo Fiorina, insieme con la società di trasferimento tecnologico AurorA-TT, e ha siglato un accordo di licenza con il Boston Children’s Hospital per poter sviluppare cure e medicine risolutive per le malattie auto-immuni, concentrandosi su sclerosi multipla e diabete.

ALTHEIA SCIENCE: COME È NATA E CHI SONO I FONDATORI

Altheia Science è stata fondata da due talenti italiani: Alessandra Biffi e Paolo Fiorina, la prima a capo della Gene Therapy Division del Boston Children’s Hospital presso la Harvard Medical School, il secondo rientrato da Harvard. Con loro AurorA-TT, società nata l’anno scorso a Milano per sostenere e finanziare la ricerca sul bio-tech.

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Biffi e Fiorina hanno ottenuto la concessione in licenza dal Children’s Medical Center Corporation di Boston dei diritti di proprietà intellettuale per sviluppare medicine curative e definitive per le malattie auto-immuni, concentrandosi su sclerosi multipla e diabete di tipo 1. Altheia Science punta a trasformare la storia delle malattie autoimmuni modulando l’espressione del PD-L1 nelle cellule staminali ematopoietiche dei pazienti, ottenendo risultati durevoli di beneficio clinico. È nato così un ponte tra Boston e Milano in nome dell’avanzamento della scienza.

Alessandra Biffi, ematologa pediatrica ed esperta in trapianti di cellule staminali con una vasta esperienza in terapia genica e medicina traslazionale, è’ l’attuale direttore del programma di terapia genica, al Boston Children’s Cancer and Blood Disorders Center. Dirige anche il programma per la terapia genica di malattie rare presso il Dipartimento di Medicina dell’ospedale pediatrico di Boston. Biffi è anche la direttrice del dipartimento per la terapia genica presso il Dana- Farber Cancer Institute e Principal Scientist all’interno dell’Harvard Stem Cell Institute. È inoltre professore associato di pediatria presso la Harvard Medical School.  È attivamente coinvolta in studi di terapia genica per malattie genetiche neurologiche, emoglobinopatie e immunodeficienze e ha sviluppato una competenza unica nello sviluppo pre-clinico e nella sperimentazione clinica di approcci di terapia genica con cellule staminali ematopoietiche.

Paolo Fiorina, immunologo, internista e professore associato di Endocrinologia, è direttore del Centro Internazionale Romeo ed Enrica Invernizzi  presso l’Università di Milano, professore associato di Endocrinologia, Ospedale L. Sacco, Università di Milano; Capo della Divisione di Endocrinologia, ASST Sacco-Fatebenefratelli, Milano, Italia e Docente di Pediatria, Boston Children’s Hospital, Harvard Medical School. È attivamente coinvolto nel Grant Committee di JDRF, American Diabetes Association (ADA), American Heart Association (AHA) e American Society of Transplantation (AST). Si occupa di nuove strategie preventive e terapeutiche basate sul sistema immunitario per le malattie autoimmuni.

Altheia Science ha aperto un ufficio nell’ Empire State Building a New York (NY) e uno a Milano.

ALTHEIA SCIENCE: IL FINANZIAMENTO

Per la startup si è trattato di un round serie A che è stato chiuso a a 11 milioni di dollari (9,3 milioni di euro). Il capitale, riferisce un comunicato, potrebbe essere esteso fino a 17,7 milioni di dollari (15 milioni di euro). Gli investitori includono privati con precedenti successi nel settore biotech e Fidim-Rottapharm Biotech della famiglia Rovati. Il capitale garantirà ad Altheia Science i mezzi per tradurre rapidamente la ricerca in studi clinici. “La campagna di raccolta fondi è stata più veloce di quanto mi aspettassi, confermando la qualità della nostra ricerca scientifica” ha detto l’amministratore delegato e presidente, Paolo Rizzardi.  “Possiamo rivendicare la caratteristica unica di coniugare esperienza e know-how di alto livello nelle malattie autoimmuni, nella terapia cellulare e genica e nella medicina traslazionale. Crediamo che la conoscenza, il pensiero innovativo e uno spirito pionieristico siano gli ingredienti per fornire una medicina trasformativa, prestando la massima attenzione alla rigore scientifico e alla sicurezza del paziente”.

CHE COS’È E COME FUNZIONA AURORA-TT

Altheia Science è una delle prime realtà supportate da AurorA-TT, società di trasferimento tecnologico co- fondata a Milano nel 2017 da Pierluigi Paracchi (Genenta Science) e Guido Guidi (ex Novartis).

Trasferimento tecnologico: che cos’è, come funziona e perché serve alle startup e all’open innovation

AurorA-TT è nata per identificare scoperte scientifiche promettenti nell’ambito di università e centri di ricerca italiani per promuovere collaborazioni con società farmaceutiche e di biotecnologie in tutto il mondo. La strategia è investire in progetti ai primi stadi di sviluppo per colmare il divario tra la ricerca di base e lo sviluppo industriale. In ultima analisi funge da braccio finanziario e per rendere le scoperte scientifiche commerciabili e fruibili per il paziente.  Tra i co-founder di AurorA-TT c’è anche Gian Paolo Rizzardi, l’AD e General Manager di Altheia Science, che in passato è stato General Manager di MolMed SpA;

IL DIVARIO TRA SCIENZA E AZIENDA

Il trasferimento tecnologico, ovvero la modalità che fa sì che molecole e terapie sperimentali arrivino fino al letto del paziente, è l’anello debole del sistema della ricerca in Italia. La nostra accademia è generosa nel produrre pubblicazioni scientifiche ma non sa elaborare le applicazioni per le cure. Il limite sono le competenze industriali. Nei grandi poli delle biotecnologie mondiali, Boston-Cambridge e San Francisco, i manager delle società farmaceutiche lasciano i porti sicuri delle multinazionali per l’avventura delle startup. In questo modo sono in grado di trasferire le conoscenze per trasformare una scoperta scientifica in un farmaco. Da noi succede molto meno. Altheia Science dimostra che, grazie al talento italiano, si può trarre linfa innovativa dai centri d’eccellenza statunitense per soluzioni che vengono poi coltivate “in casa”.

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