Domani è l’Investor Day romano di Luiss Enlabs, l’acceleratore aperto l’anno scorso negli open space di Stazione Termini da Luigi Capello in collaborazione con l’Università di Confindustria e finanziato da LVenture Group, società di venture capital nata a dicembre 2012 proprio per investire in startup digitali. Dopo la tappa milanese dello scorso 14 maggio, che ha fatto incontrare venture capitalists, business angels e startup all’interno della Conference U-Start, domani alle 17.30 gli investitori assisteranno alla presentazione delle startup in uscita dal programma di accelerazione. Successivamente si parlerà della prossima edizione del Premio Startup Tel Aviv, organizzato in Italia assieme all’Ambasciata d’Israele.
Ma il 21 maggio è una data doppiamente importante perché, contestualmente all’Investor Day romano, il consiglio di amministrazione di LVenture Group si riunisce per decidere un aumento di capitale a pagamento per un importo massimo pari a 4.990.000 euro. Aumento che probabilmente partirà subito dopo il via libera del cda. L’elemento rilevante è che chi parteciperà all’aumento di capitale potrà usufruire degli stessi sgravi fiscali previsti per coloro che investono direttamente in startup.
Come è possibile? Molto semplice. Lo prevede il decreto del ministero del Tesoro e del ministero dello Sviluppo Economico pubblicato in Gazzetta ufficiale il 20 marzo scorso che dispone importanti agevolazioni fiscali per chi investe in startup innovative negli anni fiscali 2013, 2014, 2015 e nel 2016.
Gli incentivi previsti dal decreto– che trovano fondamento giuridico nella legge di conversione del decreto crescita 2.0 (Dl 179/2012) – funzionano così: le persone fisiche possono detrarre dall’Irpef un importo pari al 19% dei versamenti in denaro, per importo non superiore a 500.000 euro per anno. Le persone giuridiche, invece, possono dedurre dall’Ires un importo pari al 20% dei versamenti effettuati, per importo non superiore a 1.800.000 euro per ciascun periodo d’imposta.
Ma forse non tutti sanno che questi sgravi fiscali non valgono solo nel caso di investimenti diretti ma anche nel caso di investimenti indiretti per il tramite di società di capitali che investono prevalentemente in startup.
In particolare la legge prevede che le società di capitali che investono prevalentemente in startup innovative possano usufruire delle agevolazioni se, al termine del periodo d’imposta in corso al 31 dicembre dell’anno in cui è effettuato l’investimento, detengono azioni o quote di startup innovative per almeno il 70% del valore delle immobilizzazioni finanziarie iscritte in bilancio.
Ed è proprio questo il caso di LVenture Group, società di capitali quotata sull’Mta gestito da Borsa Italiana, che investe in prevalenza in startup. Perciò chi parteciperà all’aumento di capitale di domani godrà di queste agevolazioni.
In una tappa precedente, a fine marzo, LVenture aveva deliberato l’assemblea straordinaria degli azionisti per il 30 aprile. Così è stato: in quella data l’assemblea degli azionisti ha formalmente approvato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013 e la proposta di un aumento di capitale. E ha inoltre conferito al consiglio di amministrazione la delega ad aumentare ulteriormente il capitale sociale, a pagamento, per un importo massimo di Euro 4.990.000 da eseguirsi in una o più tranche, entro cinque anni dalla data della deliberazione. I capitali freschi servono per continuare a coltivare le aziende appena nate: LVenture Group conta di triplicare il numero della realtà imprenditoriali su cui puntare entro i prossimi 3 anni – dalle attuali 21 fino a toccare quota 59 – e contestualmente di ampliare gli spazi fisici di Luiss Enlabs a Roma, che ormai stanno diventando un po’ stretti per una fabbrica di startup che sta lavorando a pieno ritmo.