LO SCENARIO

Startup 2024: dopo la crisi, il rinnovamento e la “purificazione”

Gli investimenti in startup nel 2023 hanno subito una pesante battuta d’arresto, dovuta anche al rallentamento del venture capital internazionale. Ma nel 2024 la crisi agirà da catalizzatore per il rinnovamento e la crescita delle startup in Italia: una sorta di “purificazione” che lascerà spazio a imprese più robuste

Pubblicato il 29 Dic 2023

Startup 2024 (Foto di BoliviaInteligente su Unsplash)

Ultimamente mi domandano spesso che cosa penso di ciò che sta accadendo al mondo startup e cosa succederà nel 2024.

La parola stessa ha perso un po’ del suo fascino, i consulenti silenziosamente parlano d’altro, i capitali latitano ed i crowdfunding piangono uno sulla spalla dell’altro. Per non parlare dell’aria che tira nei coworking. Eppure, se guardiamo ai fondamentali non possiamo fare altro che restare positivi.

Lavoriamo su piccoli numeri, viste anche le dimensioni del mercato italiano, eppure assistiamo ad un’evoluzione del settore che va nella direzione in cui il mio Studio ed io abbiamo sempre creduto e sempre lavorato.

2023: lo scenario economico ed il crollo degli investimenti

Nell’attuale panorama economico italiano, il settore delle startup sta affrontando sfide significative.

Gli investimenti in startup nel 2023 hanno subito una pesante battuta d’arresto, dovuta anche al rallentamento del venture capital internazionale.

La diminuzione degli investimenti può essere attribuita a fattori macroeconomici e geopolitici complessi e interconnessi, come l’instabilità geopolitica, l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione crescente, che hanno creato un ambiente di incertezza e cautela

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Tuttavia, queste difficoltà non segnalano il declino del settore, ma piuttosto un periodo di ristrutturazione necessario e benefico.

La “purificazione” dell’ecosistema delle startup nel 2024

In tempi di crisi, il mercato tende a eliminare le entità meno efficienti o quelle che non apportano un valore aggiuntivo significativo. Nel contesto delle startup italiane, questo processo sta accelerando la scomparsa di idee imprenditoriali un po’ ingenue e, lasciatemi dire, di iniziative consulenziali non sempre sincere, lasciando spazio a imprese più robuste, radicate nell’innovazione reale e nella tecnologia applicabile. Questo processo di “purificazione” ci auguriamo possa essere una occasione per favorire la nascita e la crescita di startup che non solo propongono idee innovative, ma che sono anche in grado di implementarle efficacemente nel mercato.

2024: focus su innovazione e tecnologia B2B

La crisi ha riorientato l’attenzione verso l’innovazione e la tecnologia, soprattutto nel settore B2B. Le startup che si concentrano sullo sviluppo di soluzioni tecnologiche per le imprese, come l’automazione dei processi, l’intelligenza artificiale e il big data, stanno guadagnando maggiore rilevanza. Questo focus è fondamentale non solo per la crescita economica ma anche per l’evoluzione tecnologica delle imprese tradizionali, che iniziano a considerare le startup B2B non solo fornitori di servizi, ma veri e propri partner strategici.

Startup 2024: l’impatto della crisi demografica e della scarsità di manodopera

La crisi demografica e la conseguente scarsità di manodopera in Italia hanno creato un ambiente in cui le PMI saranno sempre più costrette a cercare soluzioni alternative per mantenere la produttività. In questo scenario, l’investimento in tecnologia diventa non solo una scelta, ma una necessità. Le startup che offrono soluzioni tecnologiche innovative possono sfruttare questa opportunità per consolidare la loro posizione nel mercato, fornendo alle PMI gli strumenti per automatizzare processi, aumentare l’efficienza e ridurre la dipendenza dalla manodopera tradizionale. Quelle più ambizione per ridisegnare l’impresa e ripensare prodotto/servizio e mercato.

Nel 2024 il rafforzamento del mercato per le imprese innovative

La combinazione della purificazione del settore, del riorientamento verso soluzioni B2B e dell’urgenza delle PMI di adottare tecnologie innovative, sta creando un ambiente fertile per la crescita e il successo delle startup nel campo dell’innovazione. Questo scenario offre un terreno ideale per lo sviluppo di nuove imprese e per l’espansione di quelle esistenti, le quali possono sperare di operare, se non subito sicuramente a breve, in un mercato più maturo e consapevole dell’importanza dell’innovazione tecnologica.

Startup 2024: la consulenza, la fame e l’osmosi

A causa della crisi del mondo startup, molti consulenti stanno volgendo lo sguardo verso le piccole e medie imprese (PMI) più dinamiche e in crescita. Queste PMI, spesso in cerca di innovazione e di strategie per rimanere competitive in un mercato in rapida evoluzione, possono trarre grande vantaggio dall’esperienza e dalla conoscenza acquisita dai consulenti delle startup.

La collaborazione con le PMI permette quindi una sorta di “osmosi di conoscenza”, dove le competenze e le strategie innovative sviluppate nel mondo delle startup possono essere trasferite e adattate al contesto delle PMI. Facilitando potenzialmente la crescita della domanda di prodotti innovativi da parte delle PMI.

Tuttavia, c’è il rischio che la consulenza di basso valore, che potrebbe essere stata sufficiente per startup in fase iniziale o con modelli di business meno consolidati, possa inquinare il mercato della consulenza per le PMI. Ma questo è un discorso che ci porterebbe lontano.

In conclusione, la crisi attuale, benché sfidante e fortemente penalizzante anche per le realtà più competitive, sono convinto che agirà da catalizzatore per il rinnovamento e la crescita nel settore delle startup in Italia. La purificazione del mercato, il focus rinnovato sull’innovazione e la tecnologia B2B, insieme all’esigenza crescente delle PMI di adottare soluzioni tecnologiche, finiranno per creare un ecosistema più maturo in cui le startup innovative avranno migliori occasioni di crescita.

Oggi è il momento di sostenere e di seminare adottando un approccio di lungo periodo (che non significa perdere il requisito dell’urgenza degli interventi), con risorse e coerenza.

Per affrontare le sfide attuali e promuovere la crescita futura, è però fondamentale un rinnovato impegno da parte di attori economici ed istituzioni. Purtroppo l’ecosistema dell’innovazione in Italia è troppo fragile per essere lasciato solo ad affrontare una crisi che potrebbe colpire seriamente anche quelle realtà portatrici di valore reale.

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Andrea Arrigo Panato
Andrea Arrigo Panato

Dottore Commercialista e Revisore Legale, ha maturato una particolare esperienza nella gestione ordinaria e straordinaria d’impresa. È docente presso le scuole di specialità in Procedure Concorsuali e Risanamento d’impresa e in Finanza Aziendale e presso la Scuola di Alta Formazione Luigi Martino dell’Ordine di Milano. Autore di “Restartup. Le scelte imprenditoriali non più rimandabili” (EGEA).

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