Su invito del ministero dello Sviluppo, le Camere di Commercio hanno adottato le modifiche, contenute nel Decreto Lavoro, alla definizione di startup, semplificando e ampliando i requisiti per l’accesso alle agevolazioni. Tra le novità più importanti del dl, approvato dal Consiglio dei ministri il 26 giugno, spiccano l’abolizione del limite dei 35 anni di età per creare una Srl semplificata (il cui capitale sociale minimo è di un solo euro), l’abrogazione dell’obbligo della prevalenza delle persone fisiche nelle compagini societarie, la riduzione dal 20 al 15% della quota minima di investimento in ricerca e sviluppo, l’estensione dell’accesso alle imprese con almeno 2/3 della forza lavoro costituita da persone in possesso di una laurea magistrale e alle società titolari di un software originario registrato presso la SIAE.
Interventi che, aveva commentato al momento dell’approvazione del dl il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, “rafforzano notevolmente il ruolo dell’imprenditorialità nella creazione di occupazione: da oggi chiunque in Italia, a prescindere dall’età, può aprire una società a costi pressoché nulli. Questa misura consente al Paese di compiere un balzo in avanti nelle classifiche internazionali sulla competitività e diventare più attrattivo per gli investitori esteri”.
Nella sezione Startup Innovative del Registro delle imprese sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico sono pubblicate le guide aggiornate e il nuovo modulo di autocertificazione e iscrizione delle startup (rimasto invariato anche con l’approvazione del dl).