IL CASO

Silicon Valley Bank, 11 cose da sapere sul fallimento della banca delle startup

Dai numeri che spiegano il fallimento della Silicon Valley Bank, a 40 anni dalla sua fondazione, al paradossale effetto positivo sul bitcoin: ecco la ricostruzione della vicenda che sta agitando la finanza dell’innovazione (e non solo) in 11 passi

Pubblicato il 13 Mar 2023

Silicon Valley Bank

Sabato 11 marzo 2023: una data che ricorderemo a lungo nella storia della finanza e, in particolare, nell’ecosistema delle startup americano e non solo. Silicon Valley Bank ha dichiarato fallimento, il più grande nel mondo bancario statunitense dopo quello di Washington Mutual nel 2008. Con la breaking news ha viaggiato già la prima audace e frettolosa conclusione: cala il sipario sull’ecosistema americano delle startup (sic!). Ma i più saggi invitano alla cautela, ad avere pazienza: “Ogni cosa detta ora conta poco”, dice qualcuno che la Silicon Valley la conosce davvero. Sono troppe le variabili, di mercato e istituzionali, che potranno contribuire a segnare il corso degli eventi. Intanto Wall Street lunedì 13 ha riaperto accusando il colpo, ma non troppo. Nelle prossime settimane ne sentiremo ancora di belle, ci saranno inchieste e verranno alla luce altri particolari (per esempio su chi ha venduto azioni della banca o ha ritirato i soldi prima che venisse fuori la notizia del fallimento, e ci sarebbero anche nomi illustri dell’imprenditoria hi-tech…).

Di sicuro nella vicenda di Silicon Valley Bank si raccolgono tanti vizi e virtù del paradiso dell’innovazione, che vanno però letti all’interno del più generale quadro finanziario in cui si trova in questo momento tutto il sistema. Non mancano poi le contraddizioni, Ma vediamo di ricostruire tutta la vicenda in 11 passi.

1. La Silicon Valley Bank fallisce a 40 anni

La Silicon Valley Bank è stata fondata il 17 ottobre 1983 come sussidiaria della bank holding company SVB Financial Group dagli ex manager della Bank of America Bill Biggerstaff e Robert Medearis con Roger V. Smith come primo CEO e presidente. Inizialmente basata in San Jose, California, nel 1986 acquisisce la National InterCity Bank di Santa Clara (sempre in California) che diventa la nuova sede centrale.

Regolamentata dal California Department of Financial Protection and Innovation (DFPI) e membro del Federal Reserve System, al momento del fallimento il 10 marzo 2023 era la 16esima banca più grande degli Stati Uniti e la più grande per depositi nella Silicon Valley.

2. Perchè la Silicon Valley Bank è stata chiamata banca delle startup?

SVB è una banca specializzata nel finanziamento di aziende high-tech, con particolare attenzione alle start-up. Accetta depositi e eroga prestiti come una normale banca commerciale, ma ha anche divisioni di venture capital e private equity che fanno investimenti diretti più rischiosi in società e fondi, che a loro volta affidano i loro fondi a SVB.

3. Chi sono i clienti della Silicon Valley Bank?

Tra le aziende minacciate dal crollo, tanti grandi attori del mondo tech: The Kobessei Letter riporta in questo tweet le maggiori 10.

4. Che cosa è successo?

“Mercoledì (8 marzo), la Silicon Valley Bank era un’istituzione ben capitalizzata che cercava di raccogliere fondi. Nel giro di 48 ore, il panico indotto dalla stessa comunità di venture capital che SVB aveva servito e nutrito ha posto fine alla corsa di 40 anni della banca.”

Questo l’incipit dell’articolo CBNC che racconta l’istantaneo crollo di una società apparentemente solida. Una spirale causata da “una corsa agli sportelli bancari indotta dall’isteria causata dai Venture Capital” spiega Ryan Falvey, investitore di Restive Ventures. Qui l’articolo.

Ma questa è la prima frettolosa versione dei fatti. Perché c’è stata la corsa agli sportelli? Per uno dei tanti paradossi che questa vicenda propone: la svalutazione dei titoli di Stato su cui la Banca aveva investito e che hanno risentito dell’andamento dei tassi. Il rischio non è stato gestito e la banca aveva comunicato le sue difficoltà.

5. Il crollo della Silicon Valley Bank: la timeline

Come fa una banca a collassare nell’arco di 48 ore. Ecco la timeline degli eventi che hanno portato al crollo, ricostruita da CNN:

How does a bank collapse in 48 hours? A timeline of the SVB fall

6. I numeri che spiegano il fallimento di Silicon Valley Bank

Ma come si è arrivati a questo punto?

Rich Falk-Wallace, imprenditore e analista, lascia parlare i numeri e la teoria finanziaria per spiegare cosa è accaduto – con tanto di foglio excel con i dati precisi disponibile per gli interessati.

In poche parole, parte degli asset di Silicon Valley Bank era costituita da titoli di debito a lungo termine. Quando la FED ha aumentato i tassi di interesse, questi asset sono diminuiti di valore, spostando in negativo il bilancio della banca. Tuttavia, tramite tecnicismi di contabilità (perfettamente legali), questo debito è passato in sordina. Fino a che, di fronte all’annuncio che la banca avesse deciso di raccogliere fondi, la corsa agli sportelli di investitori preoccupati non ha fatto esplodere il problema.

Riassume la questione in maniera più discorsiva Armando Melone della Commissione Europea, citando la particolare sensibilità di SVB all’aumento dei tassi d’interesse a causa della sua particolare condizione di banca delle startup.

7. Quali saranno le conseguenze del fallimento?

Qual è l’impatto di questo crollo sul mercato globale?

Su Linkedin Gianluca Dettori (Primo Ventures)  sposa la posizione di Garry Tan, presidente di Y Combinator. “ha detto a CNBC che il crollo di SVB sarà un ‘extinction level event’ per le startup che riporterà il settore startup in US indietro di 10 anni.

Le grandi tech company hanno il cash da qualche parte, molte piccole startup avevano i soldi raccolti e i conti dei fondatori con SVB e da lunedi si troveranno giusto con i 250k USD garantiti dal sistema bancario.

È inevitabile che, se non succederà qualcosa rapidamente, potrebbe essere un’ecatombe e molte startup spariranno per mancanza improvvisa di ossigeno.”

Ma c’è anche chi ritiene si stia sovrastimando il pericolo di un effetto domino catastrofico a livello globale: lo spiega Davide Serra (Founder e CEO di Algebris Investments) in questo suo intervento, avvertendo: “non facciamo di tutta l’erba un fascio”.

🇮🇹 Non facciamo di tutta l'erba un fascio (Davide Serra)

🇮🇹 Non facciamo di tutta l'erba un fascio (Davide Serra)

Guarda questo video su YouTube

8. L’Europa reagisce, in Inghilterra interviene HSBC 

Di fronte al crollo di Silicon Valley Bank, sul fronte britannico la risposta è stata immediata: HSBC è subito intervenuta ad acquistare il ramo UK della banca (al prezzo di una singola sterlina), correndo in aiuto delle aziende tecnologiche del paese.

Questo il documento ufficiale di HSBC per l’acquisto di SVB UK

Perché la Silicon Valley Bank era tanto importante per il settore tech in UK da spingere un intervento così tempestivo? Lo spiega qui un’analisi di The Guardian.

I numeri parlano chiaro: SVB UK ha 3.300 clienti (dati del Financial Times ). Ci sono 6.369 startup attive nel Regno Unito con un finanziamento minimo di $ 500K (dati di Dealroom.co).

• Le startup del Regno Unito impiegano 1.8M persone
• L’ecosistema delle startup del Regno Unito vale collettivamente quasi $ 1 trilione

“We have worked urgently over the weekend, listening to stakeholders and developing an appropriate solution to provide Silicon Valley Bank UK customers with confidence and security,” ha commentato su Linkedin primo ministro inglese Rishi Sunak. “I am pleased to be able to say we have reached a resolution.”

Qui il post completo

9. Il paradosso/1: sale il bitcoin e Circle (criptovalute) rischia di perdere 3 miliardi 

Il fallimento di Silicon Valley Bank ha fatto bene alle criptovalute.  Bitcoin ed Ethereum sono aumentati del 10% circa dopo il drammatico weekend.  Che, invece, ha fatto molto male a Circle, stech company focalizzata su investimenti e scambio di criptovalute il cui prodotto di punta è Circle Pay, un sistema di pagamento istantaneo via chat basato su blockchain. Rischia di perdere 3 miliardi che aveva scelto di custodire in una banca tradizionale, proprio SVB. Qui ne parla un articolo del Corriere della Sera

10. Il paradosso/2: i liberisti della Silicon Valley adesso si affidano allo Stato

Venture capitalist e startupper della Silicon Valley adesso sperano nell’intervento del Governo americano. Un paradosso per un ambiente iper-libertista, che ha sempre invocato le leggi di mercato.

Come osserva Paola Bonomo (Neva sgr), “Today is the day when every single Silicon Valley libertarian greets government intervention by breathing a sigh of relief”.

A proteggere gli asset in gestione a Silicon Valley Bank è infatti entrata in campo la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC).

Qui lo statement rilasciato dalla FDIC assieme alla Federal Reserve e al Tesoro

Qui un articolo di approfondimento su CBNC

11. Il progetto di DAO per rendere la Silicon Valley Bank privata e rimetterla in piedi

Prima dell’intervento del governo americano, con il presidente Biden esposto in prima persona,  VC3 DAO ha lanciato una DAO (Decentralized Autonomous Organization, leggi qui che cosa sono le società autonome decentralizzate) per investire in SVB e contribuire a de-listare la banca, renderla privata e rimetterla in piedi.

Qui la proposta di progetto SVB DAO

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Redazione EconomyUp
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