Sul Green Tech crescono le aspettative. Anche per effetto dell’European Green Deal, che punta all’ambizioso obiettivo di portare l’UE a zero emissioni entro il 2050, è sempre più impellente la necessità di sviluppare tecnologie efficienti basate sulle fonti di energie rinnovabili e ripensare il nostro modo di vivere secondo modelli più sostenibili.
In Italia non mancano gli strumenti a sostegno dello sviluppo di nuove imprese che applicano queste tecnologie ma i progetti imprenditoriali di qualità sono perle rare e ricercatissime.
“All’interno della nostra piattaforma, UniCredit Start Lab, i progetti Clean Tech rappresentano il 13% delle candidature che riceviamo ogni anno, un numero ancora esiguo ma in costante crescita” racconta a Economyup Francesca Perrone, Responsabile dell’area ESG e StartLab Italy di UniCredit.
“Sta crescendo sempre più l’onda di investimenti dedicati alle startup a impatto positivo. Vogliamo fare in modo che anche le startup del nostro Paese siano ben a conoscenza di questo fenomeno, che sta arrivando a toccare anche diversi fondi italiani. Che siano pronte a rispondere all’attenzione di consumatori e investitori per il tech for good, la tecnologia per fare del bene”.
UniCredit Start Lab, che da tempo sviluppa iniziative alle startup dedicate alla sostenibilità, ha lanciato quest’anno un nuovo speciale format: il Green Program, un insieme di iniziative per attirare l’attenzione dell’ecosistema italiano sul tema e mettere giovani e promettenti realtà in contatto con innovatori e investitori del settore.
Come funziona il Green Program di UniCredit Start Lab
“Abbiamo lanciato il Green Program a giugno 2022” spiega Francesca, “Si tratta di una serie di iniziative per favorire una connessione globale tra le startup green e investitori interessati a sostenerle, e che si rivolgono ad un pubblico internazionale utilizzando vari format, spesso digitali.”
L’obiettivo è valorizzare il lavoro delle startup dell’innovazione verde, mettendole in contatto con corporate e investitori, consentendo loro di confrontarsi con altri progetti ed esperti di questo vivace settore e dando visibilità alle soluzioni lanciate da ognuna.
Il Green Program comprende varie iniziative, tra cui il Tech Day con gli investitori a tema economia circolare svoltosi a giugno 2022 in collaborazione con Blue Ocean Foundation, innovation lunch/dinner per favorire il networking fra le startup e potenziali controparti, nonché una serie di 5 video talk con cui sono stati intervistati i founder di scaleup del mondo Energy e Mobility, scelte per il loro potenziale nel portare trasformazione e rigenerazione per un futuro sostenibile.
In queste interviste non sono mancati gli esperti che hanno commentato i trend in atto nel mondo degli investitori attenti al green-tech e all’innovazione a impatto .
Qui è possibile vedere i talk già pubblicati:
Il percorso di UniCredit per la sostenibilità
Il Green Program è uno dei tasselli di una naturale evoluzione del percorso verso la sostenibilità che UniCredit sta perseguendo da tempo. Fin dal suo lancio nel 2013, la piattaforma di UniCredit Start Lab comprendeva il Clean Tech tra i suoi quattro filoni strategici (accanto a Digital, Innovative Made in Italy e Life Science), dando supporto a progetti come Wesii, Windcity, GES, Nemesys e StoreH.
Ma da tre anni esiste anche il verticale Impact Innovation, nato proprio per sostenere soluzioni a impatto positivo sull’ambiente o sulla società, in cui si raggruppano soluzioni che spaziano dalla circular economy alla diversity. Proprio con questo verticale, Start Lab ha sostenuto la crescita di UnoBravo, il progetto di Danila De Stefano per la psicologia online che l’anno scorso ha raccolto un round d’investimento da ben 17 milioni.
Come vengono scelte le startup del Green Program
“Il Green Program pone l’accento sulle startup già avanti sui temi di impatto ambientale, per dar loro visibilità e supporto” racconta Francesca. Lo scouting per queste realtà segue lo stesso processo tramite il quale vengono individuate e selezionate tutte le startup che si candidano per entrare in Start Lab. La valutazione dei progetti viene effettuata in prima battuta dal team di Start Lab che poi sottopone i migliori ad un pool di esperti di settore, tra cui C-Level Manager e imprenditori di grandi corporate. “In questo modo raccogliamo dagli esperti feedback fondamentali per riconoscere i progetti più meritevoli e promettenti, sia in termini di viabilità e visione del business, sia per la tecnologia sviluppata sia per l’impatto generabile della soluzione”.
Il Green Program si appoggia quindi sulla piattaforma permanente di Start Lab grazie alla quale ogni anno vengono selezionate nuove startup e vengono rimesse in circolo quelle degli anni precedenti, creando un bacino sempre crescente di soluzioni in evoluzione..
“In questo modo, abbiamo sempre più opzioni da offrire a imprese o investitori in cerca di specifiche tecnologie e soluzioni ad impatto”.
Startup e sostenibilità, le tecnologie più interessanti
“Oggi i grandi filoni della sostenibilità ambientale su cui si concentra l’attenzione degli investitori sono quelli delle energie rinnovabili, dell’idrogeno verde, della smart mobility ed economia circolare, accanto a una spinta sull’innovazione sociale che si sta affacciando in modo più importante nell’interesse di founder, imprese e investitori”” spiega Francesca.
Coerentemente con questi trend, Start Lab e il Green Program hanno sostenuto e sostengono diversi progetti con tecnologia di frontiera come Green Independence, che permette di trasformare il sole e l’acqua in idrogeno pulito, e H2Energy che lo ricava da elettrolizzatori industriali attraverso sistemi avanzati per una filiera interamente sostenibile.
Diverse sono le proposte per mobilità e alimentazione elettrica, come Next, una formula di mobilità collettiva sostenibile modulare, ed E-Gap, servizio per la ricarica elettrica on demand.
Sempre per il settore energia ci sono anche progetti per lo stoccaggio, come la startup Energy Dome che utilizza la CO2 per stoccare a lungo energia pulita, o batterie innovative come quella di Green Energy Store.
Non mancano progetti per la democratizzazione del mondo dell’energia, piattaforme che aiutano a fare la scelta dei provider più adatti alle esigenze del consumatore e sostenibili come Switcho.
Senza dimenticare strumenti per la water efficiency, come lo spin-off del politecnico AquaSeek, e il fotovoltaico smart, come il caso del progetto di Levante.
Tanti anche i progetti per l’economia circolare, come la piattaforma Oygre per ripulire i mari grazie all’aiuto dei pescatori, i sistemi per il riciclo di materiali di scarto sviluppati di EcoPlasteam, MixCycling e Bi-Rex, il packaging riutilizzabile di Around e la pelle per prodotti luxury ricavata dagli scarti di arance e cactus creata da Ohoskin.
Più in fase embrionale, ma con grandi potenzialità di crescita, è il mercato delle startup for profit per il sociale. Un esempio di questo filone è la piattaforma Mygrants: uno strumento che mappa le competenze degli stranieri che vengono a lavorare in Italia per aiutarli nella ricerca del lavoro.
“Mettendo insieme i filoni Clean Tech e Impact Innovation, abbiamo visto una crescita significativa delle startup candidate che lavorano nel mondo dell’innovazione verde” conclude Francesca, “Anche con grandi soddisfazioni: a fine 2022 Energy Dome, che racconteremo nel corso del Green Program, ha raccolto un finanziamento da 17,5 milioni di euro dal Consiglio europeo per l’innovazione (CEI), il maggior importo mai stanziato dal programma.”