Selene Biffi e Bibak, il volto italiano allo Startupbootcamp

La startup fondata dalla giovane imprenditrice per identificare le mine antiuomo è l’unica neoimpresa italiana scelta dall’incubatore più avanzato d’Europa. A EconomyUp tv racconta quali sono i benefici di un’impresa a vocazione sociale e rivela qual è il suo sogno nel cassetto da realizzare in Italia

Pubblicato il 29 Ott 2014

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Selene Biffi selezionata dal team di Startupbootcamp

È stata selezionata fra 10mila nuove imprese ed è l’unica startup italiana scelta dallo Startupbootcamp HitechXL di Eindhoven, l’incubatore e acceleratore più avanzato d’Europa in campo tecnologico. Bibak, la startup fondata da Selene Biffi, che vuole sviluppare uno speciale sistema di identificazione delle mine antiuomo, rappresenterà il tricolore nella full immersion che partirà lunedì 3 novembre e che per tre mesi offrirà alle startup selezionate la possibilità di accedere alle tecnologie più avanzate del mondo, di essere supportati da 150 mentori, ma anche imprenditori, investitori e partner, di avere una posizione di prim’ordine all’interno dell’High Tech Campus di Eindhoven, l’accesso ai mercati di Europa, Cina e India, oltre che un fondo di 15mila euro a disposizione per lo sviluppo dell’idea presentata.

Intervistata da Giovanni Iozzia per il nostro magazine televisivo, Selene Biffi racconta quali sono i benefici di un’impresa a vocazione sociale e rivela qual è il suo sogno nel cassetto da realizzare in Italia: “Abbiamo in progetto un edificio per bambini che sarà un luogo in cui insegnare ai piccoli a proporre idee e progetti per rendere il proprio contesto un luogo migliore”.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A SELENE BIFFI SU ECONOMYUPTV

“La gioia più grande per me e tutto il team non è legata solo alla soddisfazione di vedere riconosciuti tutti i nostri sforzi e sacrifici, ma soprattutto alla possibilità sempre più concreta di far diventare il nostro progetto realtà” ha commentato Selene Biffi dopo essere stata selezionata dal team di Startupbootcamp. “Questo significa aiutare quelle comunità che convivono con il pericolo quotidiano delle mine antiuomo e, di conseguenza, contribuire anche allo sviluppo locale in termini di agricoltura e di infrastrutture, bloccato e rallentato proprio dalla presenza delle mine sul territorio”.

Bibak, infatti, è una startup a vocazione sociale nata tra le mura della Singularity University la scorsa estate, con l’obiettivo di contribuire concretamente al processo di sminamento dei Paesi interessati da questo problema.

La startup italiana ha anche vinto il premio per la sostenibilità di Ernst & Young, che comporta un supporto in termini “logistici” come lo sviluppo del modello di business, consulenza manageriale e nella creazione del network.

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