Come preannunciato ad agosto da EconomyUp, Seedcamp ha cambiato pelle. L’acceleratore di startup di Londra, uno dei principali nella capitale britannica ma molto conosciuto anche fuori UK, ha ceduto due dei suoi fondi. Draper Esprit, società londinese di venture capital quotata in Borsa, ha acquisito i Fondi I e II di Seedcamp per 17,9 milioni di sterline, ovvero circa 20 milioni di euro.
Seedcamp, visita all’acceleratore di Londra (che sta rivedendo il modello di business)
Il Fondo I di Seedcamp, del valore di 2,5 milioni di euro, era stato avviato nel 2007, il Fondo II (5,2 milioni di euro) nel 2010. L’operazione, si legge in un comunicato, consegna un ritorno di 4 volte l’investimento agli LP (Limited partner) che hanno investito nei due fondi. Significa inoltre che Draper Esprit acquisisce una minoranza (significativa) nell’unicorno fintech TransferWise, ovvero una delle mosse più azzecate di Seedcamp, che ha accelerato e finanziato la startup poi diventata una delle rare startup miliardarie d’Europa. Nei due fondi ci sono altre società di rilievo quali Codacy, Edited, Erply, Fishbrain, Codility, Winnow, Codeship e Try.com. Seedcamp continuerà tuttavia ad operare come prima. Inoltre mantiene un terzo fondo che non è stato acquisito.
Come parte dell’accordo, l’acceleratore continuerà a gestire le società. La struttura di Limited Partners di Seedcamp viene semplificata. Seedcamp avrà accesso agli investimenti follow-on di Draper, consentendogli di investire dalla fase seed ai B-round.
COME FUNZIONA SEEDCAMP
Come detto, è uno degli acceleratori più noti a Londra e nel mondo. Uno dei suoi investimenti di maggior successo è stato in Transferwise (servizi di trasferimento denaro), uno dei pochi unicorni europei. Le startup vengono selezionate solitamente attraverso referenze e contatti e non versano alcun contributo in denaro per accedere al programma di accelerazione. Finora venivano attuate tre modalità di investimento: 75mila euro per il 7% della startup, 3% come warrant o 200mila euro come round di investimento seed. Ma ovviamente d’ora in poi non sarà più così.
PERCHÉ LA VENDITA DEI FONDI
“Negli ultimi tempi – diceva ad agosto ad EconomyUp Natasha Lytton, capo del marketing e della comunicazione di Seedcamp – ci siamo resi conto che anche le startup stavano attraversando una fase di cambiamento e di maturazione. Non funziona più il vecchio modello in base al quale una startup parte con una piccola quantità di denaro, cerca di seguire il nostro programma e realizzare la propria idea imprenditoriale in tre mesi, dopodiché, se non funziona, chiude tutto. Occorre metterle a disposizione un accesso al capitale e metterla in contatto con esperti di finanza e di imprenditoria che possano a loro volta connetterla velocemente con i leader nel loro campo di attività”.
Draper Esprit è una società quotata certamente in grado di mettere a disposizione risorse significative e di offrire consulenza mirata. Negli ultimi 6 mesi è cresciuta del 44% su tutto il portafoglio, che ha riportato un NAV (Net Asset Value, il metodo usato dalle società d’investimento per valutare il rendimento azionario) di 23,5 milioni di sterline (26,3 milioni di euro), con un incremento di 5,6 milioni di sterline (6,3 milioni di euro).