LA STORIA

Seed Venture, la piattaforma blockchain-based che rende il venture capital accessibile a tutti

Fondata da William Pividori e Sergio De Prisco, Seed Venture sarà lanciata entro l’estate. Basata su protocollo Ethereum, intende diventare uno spazio aperto in cui investitori, incubatori e startup possano incontrarsi e interagire, senza intermediari, su dati inalterabili, in un ambiente trasparente e riducendo i rischi.

Pubblicato il 17 Giu 2019

Bockchain

Chi conosce il mondo delle startup, o ne è quantomeno incuriosito, sa che il rischio gioca un ruolo fondamentale nell’ecosistema. L’incontro fra capitali e idee non è semplice: non sempre un investitore riesce a fiutare su quale startup puntare e spesso gli stessi incubatori hanno nel proprio paniere giovani imprese che non riescono a sfondare. È quanto hanno intuito William Pividori e Sergio De Prisco, fondatori di Seed Venture, piattaforma autonoma open source basata su tecnologia blockchain, che vuole rendere il venture capital facilmente accessibile a tutti.

Uno strumento nuovo che sarà lanciato entro l’estate e che ha una grande ambizione: diventare un luogo libero in cui investitori, incubatori e startup possono incontrarsi e interagire, senza intermediari, su dati inalterabili, in un ambiente trasparente, riducendo i rischi e condividendo gli obiettivi, affinché nessuna buona idea vada sprecata.

La storia di Seed Venture

Seed Venture è una piattaforma aperta e decentralizzata, basata su protocollo Ethereum. Una piattaforma blockchain-based che vuole essere la soluzione distribuita ai problemi che affliggono il mondo dell’innovazione (che vive di capitali venture), il quale stenta ancora oggi crescere.

Il progetto nasce dall’incontro di William Pividori e Sergio De Prisco. Il primo, Ceo di Seed Venture, ha una formazione economica ed esperienza professionale in amministrazione, finanza e pianificazione strategica. Ha lavorato in società internazionali e ha ricoperto posizioni dirigenziali in diversi settori industriali (consumo, turismo, servizi finanziari). Sergio De Prisco è lo stratega di Seed Venture perché cura la architettura della piattaforma. Dopo gli studi in fisica e psicologia, dal 2011 ha acquisito esperienza nel campo della tecnologia blockchain e dei registri distribuiti, compresa competenza nel guidare investimenti in criptovalute e altri metodi di pagamento alternativi e decentralizzati. È cofondatore e membro del comitato scientifico di Decentra – Accademia dei registri distribuiti.

Grazie all’anima cripto di uno e l’anima venture dell’altro, i fondatori hanno deciso di trovare una soluzione ai limiti del sistema odierno dove i soggetti che compongono la filiera (chi detiene capitale, chi lo veicola, chi propone idee innovative e chi le realizza) adottano approcci, logiche e modalità non convergenti tra loro. Da una parte, gli investitori tradizionali sono in difficoltà nella scelta, e sono sprovvisti sia di strumenti di controllo sia di meccanismi per la rapida liquidazione dell’investimento in caso di necessità; dall’altra gli incubatori troppo spesso non offrono un affiancamento manageriale rivolto al successo, e quindi interessato e protratto nel tempo, per mancanza di un vero incentivo a dimostrare il proprio valore. In mezzo ci sono le startup che hanno bisogno di colmare quelle fisiologiche carenze per costruire un’azienda di successo, a partire fondi costanti e sicuri.

Seed Venture, dunque, nasce come soluzione a quei problemi che rendono poco fluido e complicato l’incontro tra il capitale e le idee.

Gli obiettivi di Seed Venture

Analizzato il panorama attuale, William Pividori e Sergio De Prisco decidono di migliorarlo per tutti e tre gli attori dell’ecosistema: grazie a Seed Venture, infatti, gli investitori possono scegliere su quale paniere di startup investire (proposto dal rispettivo incubatore), con la facoltà di decidere quanto finanziare, quando farlo e senza il coinvolgimento di intermediari nei flussi. Puntando su un paniere di startup e non sulla singola impresa, non solo si riduce il rischio per il venture capitalist, ma aumenta l’incentivo per l’incubatore che avrà interesse a selezionare e far crescere le sue startup per risultare interessante agli occhi dell’investitore.

L’obiettivo di Seed Venture, dunque, è far avvicinare al mondo delle startup non tanto il venture capitalist esperto che sa già su quale impresa puntare, ma quegli investitori non specializzati che oggi stanno lontani dal mondo dell’innovazione, composto soprattutto da quote societarie illiquide e rischi elevatissimi di mancati ritorni, o addirittura, perdite del capitale investito.

Seed Venture si propone anche di innovare radicalmente la filiera esistente a beneficio degli incubatori e delle loro startup, perché dal successo della startup può, e dovrebbe, dipendere anche quello del proprio incubatore o affiancatore d’impresa, che spesso gioca un ruolo decisivo. Competizione, reputazione e risultati spingeranno tutti gli attori a convergere verso un obiettivo unico, quello dei capitali che sostengono l’innovazione.

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