Dispositivi indossabili che controllano il battito cardiaco rilevando eventuali anomalie, portapillole intelligenti che ci dicono quale pillola prendere e in quale momento, robot che migliorano la vita dei bambini autistici. E, ancora, dispositivi per ipovedenti e per i sordi, tecnologie che aiutano le persone affette da Parkinson: e-healt, harware e tecnologie medicali potrebbero essere le nuove frontiere per l’ecosistema. Sempre più startup e investitori, infatti, mostrano interesse verso questo mondo. Il recente investimento di 1,5 milioni di euro in Angiodroid, la startup che utilizza l’anidride carbonica come mezzo di contrasto in angiografia, ne è solo un esempio.
Del resto, l’aumento della vita umana e il conseguente invecchiamento comportano maggiori sforzi sanitari, e c’è sempre più richiesta di apparecchiature mediche più efficienti e meno costose. Anche la sanità, quindi, non può restare indifferente alla contaminazione tra medicina e tecnologia.
Ecco, allora, 10 startup che ci aiutano a stare meglio.
Angiodroid. Angiodroid sviluppa e commercializza un iniettore automatico di anidride carbonica (CO2) come mezzo di contrasto in angiografia; l’iniettore è in grado di garantire la totale non contaminazione del gas CO2 con l’aria ambientale grazie a un sofisticatocircuito interno mantenuto costantemente a pressione positiva. La tecnologia è brevettata in Italia e all’estero. L’utilizzo dell’anidride carbonica come mezzo di contrasto in angiografia, in particolare per pazienti nefropatici e con insufficienza renale, è una pratica comune già dagli anni ’70; prima di Angiodroid tale procedura poteva essere svolta solo attraverso l’uso di comuni siringhe ad azionamento manuale, che rendono però la metodica non ripetibile e spesso dolorosa per il paziente, a causa dell’impossibilità di regolare con precisione la pressione di iniezione. Gli iniettori Angiodroid superano tutti i limiti della pratica manuale consentendo ai medici interventisti di lavorare in totale sicurezza e comfort per il paziente.
Tensive. La startup lombarda sta sviluppando protesi innovative, alternative a quelle tradizionali in silicone, che permetteranno di migliorare la qualità di vita del paziente, poiché la ricostruzione avverrà mediante operazione singola e non sarà necessario sottoporsi a sostituzione periodica. Proprio la struttura particolare della protesi, infatti, con la sua rete interna di micro-canali, consente un’efficiente rigenerazione cellulare grazie a una rapida vascolarizzazione e penetrazione cellulare. Una volta impiantata nel corpo la protesi si degrada poi gradualmente fino a un completo riassorbimento, lasciando spazio ai tessuti rigenerati. Un’idea destinata a rivoluzionare un settore, quello delle protesi, in cui le tecnologie sono ferme da 35 anni. (Leggi la storia di Tensive)
Niso Biomed – Presieduta da Paul Muller, produce un dispositivo in grado di analizzare in tempo reale il succo gastrico prelevato durante gli esami endoscopici. In pratica, in soli 60 secondi, può fornire una diagnosi sulla presenza dell’Helicobacter Pylori e individuare potenziali fattori di rischio per tumori allo stomaco e al colon. Operativa dal 2009, ha sede a Torino. Ha un mercato internazionale: i suoi strumenti sono presenti in varie strutture in Italia e nel Regno Unito e l’azienda si sta espandendo in Portogallo, Spagna, Arabia Saudita e Israele. (Leggi l’intervista a Paul Muller, presidente di Niso Biomed)
Horus Technology. La startup ha ideato un dispositivo applicabile su qualsiasi tipo di occhiali per permettere a ciechi e ipovedenti di ottenere informazioni vocali e consentire così a queste persone di vivere la quotidianità in modo migliore. “Montato su un qualsiasi paio di occhiali – spiegano il Ceo Saverio Murgia, il Cto Luca Nardelli e la Business Developer Benedetta Magri – Horus osserva la realtà, la comprende e la descrive alla persona, fornendo informazioni utili (attraversamenti pedonali, lettura di testi, riconoscimento di volti e di oggetti) in maniera discreta e al momento opportuno”. Sfruttando la conduzione ossea, l’udito della persona non ne risulta penalizzato (cosa che avverrebbe con l’uso di un auricolare) ed è possibile sentire il dispositivo anche in contesti rumorosi.
Feelstep. Migliorare la vita delle persone afflitte da Parkinson: è la missione del team guidato da Alessandra Pacilli. Nata nella facoltà di Ingegneria dell’Università Sapienza di Roma, la startup ha sviluppato un algoritmo per studiare la qualità del passo del malato (che, per esempio, tende a bloccarsi quando è costretto a girarsi) e intervenire per migliorare la mobilità attraverso mini sensori da posizionare sulle caviglie. I sensori capiscono quando il paziente sta camminando e, tramite un auricolare, regolano il suo passo emettendo una serie di bip. Sono inoltre in grado di inviare i dati al medico curante. “Stiamo lavorando all’ingegnerizzazione del prodotto e abbiamo già condotto prove su malati di Parkinson” dice Pacilli.
Behaviour Labs. Migliorare la vita dei bambini autistici: questa la mission della startup innovativa con sede a Catania, attiva nel settore della “Health robotics”. Fondata da Daniele e Marco Lombardo, insieme a Marco Pennisi, la startup sviluppa software per robot utilizzati nelle terapie per chi soffre di autismo. Si tratta di una nuova terapia contro la malattia. Non una vera e propria cura, ma la possibilità di migliorare la vita dei bambini tramite il rapporto uomo-macchina. “Noi non costruiamo i robot – spiegano i fonder – applichiamo loro il software di nostra creazione, “ RoboMate”, che permette di comandarlo tramite un tablet e guidarlo passo dopo passo nelle terapie pensate per i bambini affetti da autismo”.
HeartWatch. La startup ha ideato un dispositivo indossabile che rileva il battito cardiaco segnalando eventuali aritmie e di analizzandole in base a standard medici, da lieve e a grave. Creato da 4 ragazzi del Politecnico di Milano, il dispositivo permette anche di geolocalizzare il paziente.
Molmed. Startup specializzata in terapie contro il cancro. L’azienda, quotata al Mta gestito da Borsa Italiana, è focalizzata su ricerca, sviluppo e validazione clinica di terapie innovative per la cura del cancro. Il portafoglio-prodotti comprende due terapeutici antitumorali in sperimentazione clinica.
Memio. La startup ha ideato un porta-pillole intelligente che eroga la pillola giusta al momento giusto. Tramite la semplice app per il planning e il discreto wearable reminder, MEMiO garantirà sicurezza all’anziano e serenità al tutore.
IntendiMe. Si tratta di un prodotto innovativo che permette a chiunque abbia problemi di udito, di essere avvisato di tutti i rumori che fanno parte della propria quotidianità all’interno della casa, servendosi di una tecnologia capace di rilevare le vibrazioni che generano i suoni.