Roma Startup elegge nuovi consiglieri. In una affollata sala dell’acceleratore Luiss Enlabs si è svolta l’assemblea elettiva dell’organizzazione che raggruppa i principali operatori della filiera del sostegno alle startup attive nella capitale.
Nata nel 2012 seguendo il modello dei grandi startup hub internazionali di dimensione metropolitana, l’associazione mette in connessione le differenti realtà attive a Roma in una sorta di “parco industriale urbano” in rete con gli ecosistemi che guardano a Roma come polo di riferimento in quanto l’ecosistema di startup più grande d’Italia.
Alla relazione di fine mandato del presidente Gianmarco Carnovale, che ha illustrato gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da perseguire, hanno fatto seguito gli interventi di molti membri – tra cui Cisco Italia e Blast, ultime temporalmente ad associarsi – che hanno manifestato la volontà di condividere obiettivi e rafforzare lo spirito collaborativo che caratterizza l’organizzazione, basata su un rapporto di coopetition tra stakeholder, confermando l’intento di costruire per Roma un ruolo centrale nel bacino Mediterraneo nella creazione e sviluppo di nuove imprese e nel cogliere opportunità globali.
La votazione che è seguita ha eletto nove nuovi consiglieri su undici candidati, mandando a comporre il nuovo Consiglio Direttivo Francesco Ferrante (ImprendiLab UniCassino), Paolo Merialdo (UniRoma Tre, InnovAction Lab), Paolo Napolitano (Peekaboo), Stefano Pighini (LVenture Group), Aleardo Furlani (Innova), Luca Ruggeri (Ordine degli Ingegneri), Alessandro Nasini (Startalia), Peter W. Kruger (Startupbootcamp FoodTech) e Gianmarco Carnovale (Mentor CO). Il Consiglio riunitosi ha poi unanimemente rinnovato il mandato di Presidenza a Gianmarco Carnovale, che insieme ai consiglieri e con il Tesoriere Alfredo Di Napoli guiderà l’associazione fino al 2020.
“Sono per un verso onorato della piena fiducia rinnovatami dagli associati” – dichiara il presidente Gianmarco Carnovale – ma allo stesso tempo cosciente della difficile sfida che abbiamo di fronte, ed in cui servirà tutto il sostegno dei consiglieri, degli associati, e delle organizzazioni ed istituzioni con cui collaboriamo: Roma Startup è stata nella sua prima fase di vita una piccola associazione che con grande orgoglio tentava di rappresentare all’esterno le forti potenzialità di un tessuto economico territoriale che viene guardato con diffidenza dal resto del Paese. Oggi che tutti sono a conoscenza della dimensione dell’ecosistema della Capitale e del suo intento di porsi alla guida del movimento Startup e del Venture Business nazionale, abbiamo la responsabilità di rendere il comparto credibile internazionalmente e soprattutto proporzionato alle dimensioni dell’economia Italiana. Il paese soffre di un grave gap dimensionale che ci disallinea con le economie OCSE nella disponibilità di capitale di rischio per le nuove imprese ad ambizione globale: non sono gli Imprenditori di talento a mancare, né la diffusione delle metodologie della Silicon Valley, ma un quadro legislativo che acceleri la crescita dell’imprenditorialità nel mondo della ricerca e che sia maggiormente improntato a superare lo scoglio culturale che ancora frena il passaggio di capitali dal risparmio all’economia reale. Ci servono sì condizioni fiscali e burocratiche migliori per le Startup, ci servono sì più progetti d’impresa nella filiera che nascano dai grandi centri di ricerca, ma ci serve la deregolamentazione dei veicoli di investimento per la fase Seed, sottoposti ad incomprensibile rigidità un anno fa da Banca d’Italia, e soprattutto ci servono molti più gestori di Venture Capital con fondi ben più consistenti degli attuali. Gli operatori sono pronti a fare ancor di più la propria parte per scattare in avanti, ma la Politica deve fare propria la nostra visione e supportarci”.