Ecosistema

Presto un tavolo per aiutare gli startupper stranieri in Italia

L’orientamento è emerso durante l’incontro “Make in Italy”, organizzato da Extrabanca per promuovere lo Startup Visa, il visto semplificato per neoimprenditori extracomunitari che, dopo un anno dall’introduzione, fa ancora fatica a decollare

Pubblicato il 23 Ott 2015

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Potrebbe presto nascere un tavolo di lavoro per dare supporto burocratico e sostenibilità economica a quelle realtà innovative che vogliono insediarsi in Italia e diventare rapidamente sostenibili. Lo anticipa a EconomyUp Mariano Carozzi, di Extrabanca a cui si unirebbero Italia Startup e alcune startup italiane e straniere. L’orientamente è emerso ai margini di Make in Italy, evento organizzato in Expo per valorizzare l’Italia Startup Visa , il programma del Governo – varato il 24 giugno 2014 – per l’attrazione imprenditori innovativi provenienti da tutto il mondo. Un programma che finora non ha dato i risultati sperati.

All’incontro hanno partecipato Marco Bicocchi Pichi, presidente di ItaliaStartup, Mattia Corbetta del MISE, Ramzi Hijazi, CEO di Extrabanca, e tre startup Visa Holders: Denis Bulichenko (Routes Tips); Andrii Elyiv (Connexum) e Sharon Ezra (Lab Quattrocento).

“Abbiamo aderito a questa iniziativa con grande entusiasmo perché siamo convinti che l’innovazione non debba avere alcun tipo di confine, limite o barriera. Ogni giorno vediamo nascere anche nel nostro Paese imprese innovative con idee che possono cambiare il futuro nostro e delle generazioni future. Lo Startup Visa è uno stimolo per spingere i nostri giovani imprenditori a pensarsi da subito globali e a contaminarsi con talenti e con modelli provenienti da tutto il mondo. Esempi in tal senso provengono per esempio da Stati Uniti e Israele che nella loro storia hanno dimostrato una forte capacità di attrarre talenti esteri e proprio la multiculturalità del loro sistema produttivo è uno degli ingredienti chiave del loro successo”, ha detto Marco Bicocchi Pichi.

Secondo l’ottimista Mattia Corbetta, del MISE, “il programma rappresenta una vera e propria innovazione di policy: la procedura introdotta è accelerata (si chiude in non più di 30 giorni), centralizzata (ruota intorno a un Comitato di valutazione composto da privati, esperti in avvio di nuove imprese, coordinati dal Ministero) e informatizzata (si svolge interamente online dal sito italianstartupvisa.mise.gov.it)”. Inoltre la legge prevede anche la messa a disposizione di incentivi, una garanzia pubblica per i prestiti bancari e l’individuazione di un acceleratore presso il quale incubare la nuova impresa. Corbetta ha fatto anche presente che siamo l’unico Paese europeo che si è dato una regolamentazione sull’equity crowdfunding, per dare un quadro di riferimento ai potenziali investitori interessati a startup innovative. “Certo l’Italia non è diventata improvvisamente il Paradiso per fare impresa – ha ammesso Corbetta -, ma è un Paese che per far fronte alla crisi sta cambiando, dotandosi di politiche adeguate e moderne”.

Ramzi Hijazi ha, invece, evidenziato il profondo interesse di Extrabanca a incoraggiare le dinamiche di contaminazione tra abilità e esperienze maturate in Paesi diversi, riconoscendone la capacità di innescare meccanismi virtuosi anche sul piano dell’accrescimento economico e competitivo del nostro Paese. Extrabanca, infatti, ha come mission principale quella di fornire servizi efficienti ed efficaci per il sostegno dell’imprenditorialità straniera in Italia, non solo ai fini di una maggiore inclusione sociale, ma anche – e soprattutto- per una crescita economica dell’intero Sistema Paese.

L’evento si è concluso con gli interventi degli Startup Visa Holder. Denis Bulichenko, proveniente dalla Russia, ha presentato al pubblico il suo progetto legato all’ambito del turismo, Routes Tips, accelerato presso ComoNext. “Se si vuole lavorare su cultura, turismo, alimentazione, non esiste un posto migliore dell’Italia. Ecco perché sono qui”, ha detto.

Andrii Elyiv, originario dell’Ucraina, è uno degli esempi di shareholder, ovvero della capacità del programma di consentire la conversione dei permessi di soggiorno per ragioni di studio in permessi di soggiorno per lavoro autonomo in startup, per lavorare come partner in Connexun, l’app ideata da un team di indiani ma sviluppata in Italia. Infine l’israeliana Sharon Ezra, cofounder di Lab Quattrocento Srl, ha manifestato la sua passione per la qualità del settore manifatturiero italiano. “Sono arrivata in Italia sognando di lavorare nel vostro Paese, e oggi ho una startup per la produzione di occhiali da sole che lavora con l’innovazione di Israele ma con il know-how, il team e la sede in Italia, per un Rinascimento Pop. Ho potuto realizzare questo sogno grazie all’Italian StartupVisa e a SpeedMiUp,l’incubatore dell’Università Bocconi, vera fucina di talenti e di contaminazione con startup italiane e straniere.”, ha detto nel corso del suo intervento.

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