La ricchezza e la varietà dell’innovazione italiana vanno in scena per la finale dell’edizione 2017 del Progetto Marzotto, che ha assegnato il suo Premio per l’Impresa (300mila euro) a D-Eye, startup padovana che ha inventato un dispositivo che permette il monitoraggio della cornea con uno smartphone. Il Premio dall’idea all’impresa (50mila euro) è invece andato a 3Bee Hie – Tech di Como, che ha messo a punto una soluzione in grado di monitorare gli alveari per proteggere le api e aumentarne la produttività. Un sistema che i founder vogliono ora estendere ad altri tipi di allevamento.
Tre ore di passerella nei sontuosi Saloni di Palazzo Brancaccio, a Roma, sono lì a confermare che la voglia di fare impresa producendo innovazione è sempre più forte e diffusa da Nord a Sud. Come la bellezza. Si è sempre detto che il Marzotto è il premio italiano più ricco per la posta in palio. Forse è il momento di dire, anche a rischio di passare per blasfemi, che il Premio voluto da Giannino Marzotto è la Miss Italia delle Startup. O, se preferite metterla in musica, il Festival di Sanremo dell’Innovazione.
D-Eye, startup vincitrice del Premio per l’Impresa
Ha buoni motivi Matteo Marzotto, presidente dell’Associazione Progetto Marzotto, per dire che «Il Premio è la sintesi più felice del bello e ben fatto, perché rappresenta in moltissimi settori la capacità innovativa e progettuale italiana». Un punto di partenza o di arrivo. Il riferimento per un ecosistema culturale ed economico. Anche per questo siamo arrivati a 12 categorie e a un trionfo di premi, talmente tanti che è difficile ricordarli tutti anche se sono tutti importanti, perché diventano il bollino di qualità per le startup che li conquistano.
3Bee Hive – Tech, startup vincitrice del Premio dall’idea all’impresa
Ecco tutti i premi del progetto Marzotto
Che cosa ci dicono tutti questi premi e la sfilata di volti e di storie portati alla ribalta? Innanzitutto che c’è una geografia dell’innovazione che non si ferma solo a Milano o Roma, come giustamente fa notare il direttore Cristiano Seganfreddo, sempre abile regista dietro e sulle quinte. C’è poi un’evidenza anagrafica che conferma una tendenza in atto da qualche tempo: l’innovazione non è più un Paese per giovanissimi. I numeri del progetto Marzotto sono tali da poter essere considerati rappresentativi di un ecosistema in disordinata crescita: oltre 450 applications, un’età media dei partecipanti di 35 anni, una prevalenza maschile (4 a 1), un’ampia gamma di aree di innovazione, dal Life science all’Education con un buon terzo dei progetti che finiscono nella casella “Others”
Ecco tutti i numeri del Premio Marzotto
Dare forma, visibilità e riconoscimento a questo ecosistema non è certo facile. La crescita del Progetto Marzotto è stata parallela a quella dello startup system nazionale, al punto di essere arrivato in questa settima edizione a doversi fare in tre perché non era possibile contenere tutto in un solo evento, come si era provato a fare l’anno scorso, sempre a Roma, in una serata indimenticabile. La prima tappa in luglio a Milano, con il Network Incubatori e Parchi Scientifici e Tecnologici; la seconda dedicata all’open innovation con il Corporate Fast Track, in ottobre a Vicenza. E poi la volata finale di Roma. Come se fossimo al Giro d’Italia delle startup e dell’innovazione. Eppure sono stati necessari 180 minuti e passa per arrivare al traguardo finale, stanchi ma soddisfatti. Come ha di passaggio ricordato Matteo Marzotto il “mandato” della famiglia finisce fra 3 anni.
È quindi il momento di cominciare a riflettere sul futuro del Progetto e dei suo Premi. Che è poi come dire ragionare sul futuro dell’innovazione e di questo complicato e affascinante Paese. (g.io.)
P.s. Vogliamo aggiungere due premi al medagliere del Marzotto.
Il video più bello: quello di Treedom, startup che permette di “comprare” un albero e catturare CO2. Divertente, a tratti irriverente, poco istituzionale, contemporaneo. Ha portato qualche brivido in sala.
La battuta della serata: “Nel 2018 ci sarà l’ottava edizione del Premio Marzotto, sarà il Marz’otto” (Emil Abirascid, direttore di Startupbusiness e presidente del Comitato di selezione del Premio per l’Impresa.