«Il tasso di sopravvivenza delle startup che passano da PoliHub è alto, all’83%», ricorda Stefano Mainetti, consigliere delegato di Polihub. E il presidente della Fondazione Politecnico, Giampio Bracchi, rafforza: «In Italia non c’è un altro posto in cui avrete più opportunità del Politecnico. E Switch2Product è la nostra nave ammiraglia: la facciamo da anni e con molta soddisfazione: e i vincitori hanno quasi sempre sviluppato imprese di successo”.
È quindi di buon auspicio per i team che hanno superato la selezione e sono entrati nella fase dell’Innovation Camp, dove le idee d’impresa cominciano a prendere forma prima di accedere al percorso di mentoring e di definizione del business plan per poi affrontare i venti del mercato.
Sembra facile, ma sono tante le lezioni da imparare da chi ha già provato a fare startup. «Defocalizzare la propria idea, avere una visione dall’alto, capire davvero il problema che si vuole affrontare», sintetizza Matteo Bogana, Startup and Spin-off Coordinator & International Relations del Polihub e aggiunge: «Qui dobbiamo arrivare a qualcosa che si avvicini a un’azienda. Che non è fatta solo di tecnologia, ma anche di persone. C’è davvero un gruppo di persone che è in grado di fare quel che dice di voler fare?”.
Tra 20 team/progetti passati in rassegna, ecco i 10 scelti per l’Innovation Camp:
– GlareSmile di Aldo Daniele Dominici. Un sistema per l’igiene orale destinato inizialmente ad allettati e disabili.
– Lemon di Davide Penso e Alberto Cartasegna. App di incontri alla Tinder, ma più rapida: promette match e incontro in quindici minuti.
– Sofi, the discrete assistant di Giulia Fiorinelli. App più dispositivi destinati a un sistema di supporto per malati asmatici.
– VisualBook di Anna Colonelli. Progetto di tesi che rivoluziona un oggetto antico: il libro.-
– Plusimple di Claudio Piccarreta e Francesco Pinto. Una piattaforma che semplifica il nostro rapporto con salute e benessere.
– ProWhammy di Antonio Maria Gallo, Camilla Garelli, Marco Patti, Mauro Colzani. Dispositivo elettromeccanico che vuole sostituire il ponte mobile nella chitarra elettrica.
– Shreddy di Giacomo Fumagalli. Un sistema di noleggio e cam sharing, al tempo della GoPro.
– SoundLike di Andrea Fusaro, Riccardo Marchi, Alberto Barone. Una piattaforma social con il suono (in ogni senso) al centro dell’interazione.
– Robin Goods di Gianluca Giustizero, Primo Modica, Nicola Stievano, Alessandro Vaccari. Un’app di couponing geolocalizzato.
– H20 – Design for Nature di Benedetta Talone, Giulia Monacci, Filippo Gianola, Ferdinando Borda. Un piatto doccia che filtra l’acqua e la riutilizza per lo scarico del wc.