Torna la “Coppa dei Campioni tra progetti d’impresa hi-tech”. Saranno oltre sessanta, quest’anno, i progetti in campo per aggiudicarsi il Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), la più grande e capillare business plan competition d’Italia, promossa dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari–PNICube e giunta alla sua tredicesima edizione. Sessanta idee sulle quali costruire e sviluppare imprese vincenti, ad alto contenuto innovativo e tecnologico, nei settori portanti dell’economia del Paese.
Un trend in costante crescita, quello della partecipazione al PNI, la cui finalità principale è proprio quella di sostenere la nascita di imprese innovative dalla ricerca accademica per promuovere concretamente lo sviluppo economico dei territori delle competizioni locali (StartCup) e, di conseguenza, dell’intero territorio nazionale.
Basti pensare che l’edizione 2014 del Premio ha visto la partecipazione di 15 università (oggi 18), per un totale di 3.123 aspiranti imprenditori, 1.219 idee di impresa, 503 business plan e 58 progetti giunti a disputarsi la finale nazionale. Dati che peraltro confermano gli incoraggianti segnali censiti dal Registro Imprese delle Camere di commercio italiane: le startup innovative crescerebbero ad un ritmo annuo del 120% ed un quarto di queste nascerebbero dentro le Università come spinoff della ricerca, o accompagnate da incubatori associati a PNICube.
“Una crescita molto importante – ha commentato il Presidente PNICube Marco Cantamessa nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi a Roma – che denota la forte capacità del mondo accademico di giocare un ruolo sempre più attivo nello sviluppo di una reale cultura d’impresa, creando importanti opportunità di collegamento con il mondo produttivo, in particolare delle grandi e medie imprese, interlocutori di estremo interesse per la domanda di beni e servizi innovativi”.
“Non è vero – ha proseguito Cantamessa – che le startup in Italia sono fatte solo di ragazzini che giocano con il digitale: ce ne sono molte che nascono dalla ricerca. Inoltre, se nel nostro Paese non abbiamo le competenze digitali che hanno in Silicon Valley, certamente ne abbiamo di importanti per quello che riguarda i trend del presente e del futuro: Internet of Things e robotica”.
La sfida innovatrice di PNICube è stata raccolta dal Gruppo Iren, main sponsor dell’evento per il secondo anno consecutivo. “Il Gruppo – ha dichiarato il presidente Francesco Profumo – crede fortemente nel ruolo strategico dell’innovazione e della ricerca nel panorama industriale italiano. Per questo sostiene ed incentiva il PNI 2015 e piani di impresa innovativa, ritenendo che sviluppo e crescita dei propri business di riferimento non possano che trarre giovamento dal confronto e dalla collaborazione con startup innovative, ambiziose e supportate da solidi progetti imprenditoriali.”
L’incontro è stato anche l’occasione per presentare il protocollo d’intesa recentemente firmato con il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha portato all’istituzione in seno al PNI, accanto alla già presente Menzione Social Innovation, di una Menzione Speciale volta a favorire l’imprenditorialità femminile proprio partendo dagli incubatori universitari, nella convinzione che essa rappresenti una valida soluzione per la riduzione della disoccupazione tra le donne e, al tempo stesso, per il miglioramento competitivo dell’intero sistema Paese.
Appuntamento il 3 e 4 dicembre a Rende (Cosenza), dunque, per una due giorni di studio e dibattito dedicata ai temi dell’innovazione, al termine della quale saranno assegnati i quattro premi settoriali – Life Sciences, IREN Cleantech & Energy, Industrial, ICT – ciascuno per una somma di 25.000 euro. Tra i vincitori verrà poi eletto il vincitore assoluto del PNI 2015 e, all’istituzione accademica (Università o E.P.R.) che ha espresso la startup vincitrice, sarà consegnata la Coppa dei Campioni PNI. Saranno inoltre assegnati diversi Premi Speciali messi a disposizione da Ambasciate e da prestigiose aziende partner.
“Siamo onorati di poter ospitare, per la prima volta nel nostro ateneo, il Premio Nazionale per l’Innovazione – ha commentato il Rettore dell’Università della Calabria Gino Mirocle Crisci – Un indubbio riconoscimento alle attività di trasferimento tecnologico che Unical ha progettato e realizzato negli ultimi anni, e nelle quali profonde sempre maggiori sforzi e risorse, con lo scopo di promuovere il dialogo fra mondo della ricerca e sistema produttivo”.
“Innovazione e spinta alla sostenibilità sono fondamentali per il nostro Paese” ha detto Davide Chiaroni, MIP Politecnico di Milano. “In qualità di business school la cosa più importante per noi è la formazione” ha aggiunto.
Infine Mattia Corbetta, referente del Mise (Ministero dello Sviluppo economico), ha ricordato i quattro pilastri sui quali poggia l’attività del dicastero: la policy per le startup innovative, ormai attiva da anni, quella per le pmi innovative approvata a marzo scorso, il credito di imposta per la ricerca e sviluppo e il patent box, sgravi fiscali per chi deposita brevetti. “Tutto questo può funzionare – ha detto – se a valle c’è una generazione cospicua e continua di talenti. E a questo contribuisce naturalmente anche PNICube, che ha il ruolo di far emergere le eccellenze”.