Innovazione & politica

Pmi e startup, raffica di emendamenti dei 5 Stelle

Scade oggi la consegna alle Commissioni degli emendamenti al Dl che attribuisce alle Pmi innovative molte delle agevolazioni pro startup. In anteprima a EconomyUp le proposte dei pentastellati per gli startupper: dall’estensione della vita delle società a 5 anni a più detrazioni fiscali e meno burocrazia

Pubblicato il 26 Feb 2015

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Ivan Della Valle, deputato del Movimento 5 Stelle

Il tempo sta per scadere: è fissata per oggi alle 17.00 la scadenza per la presentazione degli emendamenti al cosiddetto Investment Compact, il decreto nell’ambito del quale si propone di introdurre la nuova categoria aziendale delle pmi innovative, attribuendo loro gran parte delle agevolazioni finora riservate alle startup innovative.

Tutti i gruppi sono tenuti a presentare nelle Commissioni competenti i loro emendamenti al decreto legge “recante misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti A. C. 2844”, datato 24 gennaio 2015 e assegnato a inizio mese in sede referente a due Commissioni riunite: la VI, ovvero la Commissione Finanze, presieduta da Daniele Capezzone (Forza Italia), e la Commissione X, Attività Produttive, guidata da Guglielmo Epifani (Pd). Relatore del testo per la Commissione Finanze è Marco Causi (Pd), per le Attività produttive Luigi Taranto, anche lui del Partito Democratico.

Dopo la presentazione degli emendamenti gli uffici della Camera ne dovranno verificare l’ammissibilità e dovranno accertare se c’è copertura finanziaria. Quindi verranno presentati nelle Commissioni e votati. Dopodiché ci sarà il passaggio alla Camera e poi al Senato.

EconomyUp è in grado di anticipare gli emendamenti che verranno presentati dal Movimento 5 Stelle. Firmati da Ivan Della Valle, torinese, classe 1974, componente della Commissione Attività Produttive, sono mirati ad agevolare e incentivare la crescita e lo sviluppo delle startup innovative. Tema su cui i pentastellati avevano già depositato a ottobre scorso una proposta di legge ad hoc, la n. 2653, poi messa a disposizione dei cittadini per commenti e suggerimenti.

Alcuni di questi suggerimenti hanno fornito lo spunto per gli emendamenti che verranno presentati oggi da Della Valle, undici in tutto, e che prevedono: l’abolizione dell’IRAP per le startup innovative; l’abolizione del contributo minimale INPS per i soci amministratori di startup innovative; l’aumento delle detrazioni fiscali per investimenti in capitale sociale di startup innovative; deduzioni fiscali al 50% per gli investimenti in nuovi beni strumentali; riduzione degli oneri amministrativi per startup innovative; proroga della vita di una startup innovativa da 4 a 5 anni; Fondo per la PA per utilizzare edifici inutilizzati adibendoli al coworking; sito istituzionale per raccogliere i bandi di finanziamento pubblico per pmi innovative e startup innovative; definizione di uno standard per i requisiti di accesso ai bandi di finanziamento pubblico per pmi innovative e startup innovative; necessità che le PMI innovative sviluppino prodotti o servizi ad alto valore tecnologico; l’obbligatorietà per le pmi innovative di avere la sede fiscale in Italia, non sede produttiva o filiale.

Alcuni di questi emendamenti, come l’estensione della vita di una startup innovativa da 4 a 5 anni sono condivisi anche da altri soggetti coinvolti nell’ecosistema, tra cui per esempio Confindustria. Altri, come l’abolizione del minimale Inps (il contributo fisso minimo richiesto dall’Istituto di previdenza a chi sta aprendo un’attività) vogliono essere, a detta degli stessi 5 Stelle, una sorta di esperimento su un campione numericamente ristretto – le startup innovative sono per il momento solo alcune migliaia in Italia – eventualmente da estendere, se funzionerà, alle più numerose pmi innovative. Altri emendamenti puntano alla semplificazione fiscale: l’aumento delle detrazioni fiscali per investimenti in capitale sociale di startup innovative significherebbe infatti, spiegano i pentastellati, uniformare un sistema di detrazioni molto diversificato (attualmente ci sono 4 combinazioni di detrazioni) portandolo per tutti al 30% . C’è poi la volontà di semplificare la vita agli startupper attraverso un’idea quantomeno curiosa: oltre all’esenzione dai diritti di segreteria alle competenti camere di Commercio e all’esenzione dalla tassa di concessione governativa, uno degli emendamenti prevede che, per l’autenticazione di atto costitutivo o di uno statuto, al notaio o all’avvocato possa sostituirsi il segretario comunale. Che verrebbe dunque pagato dal Comune. E poi c’è l’attenzione al co-working e la richiesta, stavolta riguardante le pmi innovative, di avere la sede fiscale in Italia, chiaramente per evitare fughe di capitali all’estero.

“La nostra azione parlamentare è sempre stata a favore delle pmi” spiega Della Valle. “In particolare ci stanno a cuore i giovani imprenditori, che purtroppo in molti casi sono costretti ad andare all’estero. Dopo che il governo ha normato il settore delle startup innovative, ci siamo resi conto che ne stanno nascendo una cinquantina a settimana, ovvero è uno dei pochi settore in cui cresce il tasso di costituzione dell’impresa. Per questo abbiamo tutta l’intenzione di supportare questa crescita, convinti che l’Italia abbia i numeri per diventare il prossimo polo tecnologico europeo”.

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