Plenitude, società del gruppo ENI, ha comprato la startup Tate. Un segnale importante per il mercato dell’energia, che sta affrontando la trasformazione digitale.
Tate è una startup incubata da Nana Bianca e tra i suoi soci aveva già Plenitude che adesso ha rilevato il 100% della società.
Tate acquisita da Plenitude, una exit per Nana Bianca
Nel panorama delle startup italiane, l’acquisizione completa di Tate da parte di Plenitude segna un importante passaggio nel settore dell’energia digitale.
Fondata nel 2018 e cresciuto sotto l’egida dello startup studio Nana Bianca, Tate ha sviluppato un modello di business innovativo focalizzato sulla fornitura di energia elettrica e gas attraverso una piattaforma digitale intuitiva.
Plenitude, controllata da Eni e già partner di minoranza, ha deciso di investire ulteriormente acquisendo il 100% delle quote, riconoscendo il valore aggiunto della tecnologia e del servizio clienti sviluppati da Tate.
Che cosa fa Tate, la sua storia
Tate nasce dall’idea di semplificare la gestione delle utenze domestiche, offrendo un accesso diretto e personalizzato ai servizi di energia elettrica e gas.
La visione dei fondatori Matteo Riffeser, Alexander Frizzi e Mattia Lobertini, insieme a Micael Saillen, era quella di creare un fornitore completamente digitale che potesse rispondere in modo agile e trasparente alle esigenze dei consumatori moderni.
Attraverso l’uso di una mobile app chiara e funzionale, Tate permette di monitorare i consumi, gestire le bollette e interagire con il servizio clienti in modo efficiente. La crescita della base clienti fino a raggiungere circa 10mila utenti è stata alimentata dalla fiducia e dalle recensioni positive su piattaforme come Trustpilot, evidenziando l’efficacia del loro modello di business nel rispondere alle esigenze quotidiane.
L’innovazione digitale nel mercato dell’energia
Il settore dell’energia sta assistendo a una trasformazione radicale grazie all’introduzione delle tecnologie digitali. Tate è un esempio lampante di come la digitalizzazione possa non solo migliorare l’efficienza operativa ma anche elevare la qualità dell’esperienza cliente.
La capacità di gestire le proprie utenze in modo autonomo e personalizzato, unita alla rapidità delle comunicazioni asincrone, rappresenta una svolta nel modo in cui i consumatori interagiscono con i fornitori energetici.
Questa tendenza alla digitalizzazione sta spingendo le aziende tradizionali del settore a rivedere i loro modelli operativi e ad abbracciare soluzioni innovative per rimanere competitive nel mercato globale. L’acquisizione di Tate da parte di Plenitude testimonia l’importanza strategica delle tecnologie digitali come leva per l’innovazione nel settore energetico.