È ai primi posti di tutte le principali classifiche delle startup italiane: la graduatoria delle nuove imprese innovative che hanno preso più finanziamenti (3,8 milioni di euro in totale), l’elenco delle startup che hanno superato il milione di euro di fatturato e la lista delle nuove società che danno più occupazione.
Stiamo parlando di Personal Factory, la startup di Simbarìo (Vibo Valentia) fondata dai fratelli Francesco (34 anni) e Luigi Tassone (28 anni).
Personal Factory, nata nel 2009, ha sviluppato e brevettato una macchina, Origami, che consente di miscelare e confezionare inerti e prodotti chimici, costituendo una piattaforma tecnologica in grado di trasformare ogni rivenditore anche in un produttore di materiali per l’edilizia.
La macchina, concentrata in 6 metri quadrati e fortemente automatizzata, rende la produzione più veloce, precisa e flessibile: ciò consente a chi la utilizza di ottenere vantaggi in termini di riduzione del costo del venduto, oltre a poter offrire on demand un ampio catalogo di prodotti certificati riducendo allo stesso tempo le scorte di magazzino.
Personal Factory ha messo a punto inoltre l’unica piattaforma di cloud computing abbinata ai processi manifatturieri. Il cosiddetto cloud manufacturing consente infatti di ridurre drasticamente i trasporti nella filiera produttiva con un impatto ambientale estremamente limitato. La piattaforma tecnologica elaborata da Personal Factory è attualmente presente in varie aree del mondo tra cui Nord Africa, Russia e America Latina.
Al momento, i fondatori si stanno chiedendo se valga la pena o meno rimanere in Italia, visto che molti dei clienti sono all’estero. Ma per il momento restano in Calabria, dove danno lavoro a 26 dipendenti e 7 collaboratori. E puntano a crescere ancora. Il fatturato superiore al milione di euro è solo il primo traguardo: una parte delle risorse sono state investite in ricerca e sviluppo per creare versioni sempre più all’avanguardia di Origami. Tra gli ultimi progetti di Personal Factory, infatti, c’è la realizzazionedi Hacking Materials Lab, un laboratorio in cui studiare i materiali da costruzione soprattutto in ottica di innovazione.
Non a caso, hanno raccolto due round di venture capital pari a 3,8 milioni di euro complessivi. La prima iniezione è stata di 1,8 milioni e i finanziatori erano Vertis Sgr e Fondamenta Sgr. La seconda, un aumento di capitale da 2 milioni sottoscritto da Atlante Ventures Mezzogiorno – fondo gestito da IMI Fondi Chiusi SGR, società del gruppo Intesa Sanpaolo, Vertis Venture – fondo gestito da Vertis SGR – e TT Venture– fondo gestito da Fondamenta SGR .
Tra i riconoscimenti che Personal Factory ha ricevuto ci sono stati la possibilità di rappresentare l’eccellenza tecnologica italiana all’EXPO di Shanghai, il premio “Best Practices” di Confindustria e il piazzamento come finalista al“Global Cleantech Round Table” di Washington.