Per SiamoSoci ingresso ufficiale nell’equity crowdfunding

La società guidata da Dario Giudici è da due anni un luogo di incontro online tra startup e potenziali investitori: l’iscrizione al registro Consob ne consacra la natura di “social investing”

Pubblicato il 21 Ago 2014

Anche SiamoSoci debutta ufficialmente nell’equity crowdfunding. La prima piattaforma in Italia di social investing, fondata più di due anni fa da Dario Giudici, è stata iscritta nel registro dei gestori della Consob (sezione ordinaria) il 6 agosto scorso. È quindi l’ottava realtà (la nona, se si considera il portale Unicasim iscritto nella sezione speciale dello stesso registro) che, da quando è stata varata in Italia la legge ad hoc, con conseguente regolamento, si è lanciata in questa innovativa forma di raccolta fondi online che prevede l’acquisizione di partecipazioni nell’azienda da parte dei finanziatori dell’azienda stessa.

SiamoSoci.com è un luogo dove startup e imprese innovative possono reperire online risorse per la propria crescita, quindi è da sempre una piattaforma di crowdfunding. Di più: il suo modello è sempre fondamentalmente stato quello dell’equity crowdfunding, anche nella fase di attesa di entrata in vigore della legislazione. “La visura, il business plan, il business model, il team dell’azienda che richiede il finanziamento sono accessibili agli investitori iscritti, affinché possano valutare la capacità imprenditoriale di portare il progetto fino in fondo” ha ricordato Giudici, che è anche il Ceo di SiamoSoci, in occasione della recente partnership con Italia Startup. “E una volta che attribuiscono un finanziamento – ha proseguito – accreditano a loro volta la bontà del progetto che hanno sovvenzionato, attirando così altri investitori. A partire dall’inizio del 2012 grazie a questa modalità abbiamo già fatto finanziare diverse startup, per un totale di 15 round di finanziamento”.

A febbraio 2014 erano circa 6mila gli iscritti al sito e 1.825 le startup registrate Dai numeri che appaiono oggi su SiamoSoci.com si contano manifestazioni di interesse per oltre 10,7 milioni di euro, con un potenziale di investimento dichiarato che può arrivare a 80 milioni.

Introdotta dal Decreto Crescita bis (Decreto legge 18 ottobre 2012 n. 179 “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”) con l’obiettivo di facilitare l’accesso delle startup al mercato dei capitali di rischio, la disciplina nazionale del crowdfunding riconosce alle startup la possibilità di promuovere l’offerta al pubblico di strumenti finanziari di equity attraverso uno o più piattaforme on line specializzate nella mobilitazione della ‘folla’ di potenziali investitori.

Con il “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start up innovative tramite portali on-line”, pubblicato dalla Consob il 12 luglio 2013 in attuazione degli articoli 50-quinquies e 100-ter del Testo Unico della Finanza, l’Italia si è dotata, per prima in Europa, di una compiuta regolamentazione del fenomeno dell’equity crowdfunding.

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