Che cosa significa pensare e agire da startup? “Entrare nel business con una visione del futuro”, risponde Antonio Ghezzi, docente di imprenditorialità al Politecnico di Milano e direttore dell’Osservatorio Startup Hi-Tech nella video intervista a EconomyUp, che fa parte di una serie sugli ingredienti e le fasi della nascita di un’impresa innovastiva.
Ghezzi è il coordinatore del Comitato Direzionale dello Startup Boot Camp Flex, il nuovo percorso di formazione imprenditoriale del MIP, la School of management del Polimi, che comincerà in settembre. Un corso dedicato a chi vuol fare impresa oggi ma anche a chi è già dentro un’azienda, come imprenditore o manager, è intende sviluppare le proprie competenze imprenditoriali.
Pensare e agire da startup non significa solo adottare una tecnologia innovativa. Perché, al di là delle loro dotazioni tecnologiche, le startup propongono una cultura e un modello operativo in grado di affrontare le sfide di un momento storico ed economico particolarmente instabile.
“La startup ha la capacità di tenere insieme il mindset imprenditoriale con gli aspetti economico-finanziari, sociali e di impatto ambientale dell’impresa”, spiega Ghezzi. “Ha la capacità di passare dall’idea al modello business in tempi rapidi, creando valore per il mercato e trattenendo una quota parte”.
Come riesce a farlo? Con un modello agile, che prevede la sperimentazione sul mercato, la raccolta dei feedback e la velocità nell’accoglierli nel business. Ecco perché a distinguere una startup da un’azienda consolidata non è solo l’età. È un mindset, una cultura e un modello che possono essere adottati anche in una grande impresa per produrre innovazione.
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