“Siamo su MamaCrowd dal 25 ottobre per raccogliere 100mila euro. La campagna durerà fino a fine gennaio. Abbiamo già raccolto il 70% della somma fissata, un successo che non ci aspettavamo”. Maurizio de Gregorio sta seguendo da Berlino la campagna di crowdfunding di Parterre, piattaforma che genera applicazioni per smartphone, pensate per aumentare l’interazione del pubblico con i brand, raccogliendo dati dell’audience precisi e analizzabili in tempo reale. Una soluzione applicata a diversi ambiti, dagli exit poll elettorali ai reality show. A Berlino de Gregorio è impegnato in una delle giornate di meeting di FB Start, il programma di accelerazione per startup create da Facebook. “Siamo fra le poche realtà italiane selezionate – dice il founder di Parterre -; il percorso di accelerazione comprende un grant del valore di 40mila dollari in servizi, tra meeting e formazione. Ora seguo con un occhio il meeting e con l’altro la campagna di raccolta fondi” racconta.
L’idea di puntare sul crowdfunding, e su MamaCrowd in particolare, è dovuta al fatto che “noi non abbiamo un prodotto specifico da vendere su una piattaforma come Kickstarter, le nostre applicazioni sono gratuite. Noi cerchiamo soci e investitori disposti a sposare il progetto. Ecco perché l’equity crowdfunding ci è sembrata la scelta migliore” dice.
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Originario di Napoli, dopo una laurea in ingegneria all’Università di Firenze, decide di entrare nel mondo dell’imprenditoria insieme a Emilio De Lazzari, formazione informatica a Chicago e oggi Cto della startup. I due si sono conosciuti a Firenze sui banchi delle scuole superiori e nel corso degli anni hanno sempre pensato di fare impresa. Ma per molto tempo hanno proseguito i loro percorsi professionali all’interno di diverse aziende. Parterre è il risultato della loro svolta imprenditoriale. Basata a Roma, la startup fa parte del network del Polihub, l’incubatore del Politecnico di Milano. A giugno 2015 è risultata tra le 40 proposte più innovative selezionate da TIM #Wcap Accelerator, il programma di open innovation di TIM. Si è così aggiudicata un grant di impresa del valore di 25mila euro e un percorso di accelerazione. Ha inoltre ottenuto un finanziamento di 30mila euro dalla Regione Lazio. Parterre è partecipata al 10% da Boost4You, incubatore/acceleratore di startup, e per un altro 10% da Club Italia Investimenti.
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“Dal momento che brand e media tradizionali hanno un bisogno sempre maggiore di conoscere comportamenti, desideri e riscontri dei propri clienti, per essere competitivi
dovranno avere accesso a informazioni sempre più precise e sempre più veloci” dice de Gregorio, che spiega così la particolarità e lo scopo della startup. “La capacità di Parterre di raccogliere ed elaborare dati del pubblico con particolare precisione e in tempo reale la candida a partner ideale di diverse realtà (tv, sport, fashion, politica, musica). I dati raccolti, infatti, possono generare analisi di previsioni e profilazione dei clienti meglio di quanto sia possibile oggi attraverso le analisi semantiche dei social network “dice.
Nel settore televisivo il team di Parterre ha già raggiunto diversi risultati, realizzando Musica Festival, lanciata in occasione dell’ultimo Festival di Sanremo, che è risultata la terza app più scaricata nell’App Store italiano, davanti a Rai e Netflix; e anche l’app l’app dedicata ad “Amici, il popolare talent show italiano trasmesso da Real Time (Discovery Italia).
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“Parterre si propone di entrare nel mercato complessivo dei dati, che si prevede possa toccare il doppio della sua dimensione passando da 69.6 miliardi di dollari di ricavi del 2015 a 132.3 (+90%) nel 2020. Nella sola Italia, nel 2015, valeva 790 milioni con un aumento del +14% rispetto al 2014. Per quanto riguarda il settore specifico della tv interattiva, entro il 2020 raggiungerà un volume di 260 miliardi di dollari e, sin da ora, l’Europa ne rappresenta già oggi il mercato più ampio” dice de Gregorio.
Non solo. “Una volta raggiunti i 100mila euro con la campagna di crowdfunding, vogliamo sperimentare altri mercati, quello della moda e della radio. Nel primo caso, vogliamo dare agli stilisti e ai brand la possibilità di avere i giudizi del pubblico e degli esperti direttamente durante la sfilata, prima che i prodotti siano messi in produzione. Le sperimentazioni in quest’ambito sono già iniziate con Marie Claire durante la fashion week. Nel caso della radio, invece, vogliamo creare un contatto più diretto tra emittente e ascoltatori che potranno esprimere il loro parere sugli ospiti in studio, sullo speaker migliore e così via” conclude il founder prima di tornare al meeting Facebook di Berlino.